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Logica surrogata

Creato il 10 febbraio 2016 da Animabella
Tutto questo bailamme sulle adozioni per le coppie omosessuali (e non adozioni gay, perché le adozioni non non hanno un orientamento sessuale) è la prova provata della scarsa attitudine al pensiero logico nel nostro paese. Dunque l'adozione del figliastro NON è l'adozione in generale, ma un particolare istituto che garantisce a un bambino che è cresciuto con qualcuno di non vedere scomparire quel qualcuno dalla sua vita. Dire sì all'adozione del figliastro NON vuol dire automaticamente dire sì alle adozioni tout court.
Però c'è chi sostiene: se noi consentiamo al compagno del genitore biologico di adottare il figlio di quest'ultimo sosteniamo indirettamente la gravidanza surrogata, perché – sapendo che poi il genitore non biologico potrà adottarlo – molte più coppie gay saranno indotte a ricorrere alla surrogata. Insomma, il divieto dell'adozione del figliastro come deterrente alla gravidanza surrogata. Ossia: il diniego di diritti a bambini già esistenti per evitare che ne nascano altri con un metodo che non si ritiene accettabile. Una logica che viene semplicemente smentita dai fatti: già oggi che l'adozione del figliastro NON è consentita sono comunque diversi, piaccia o non piaccia, i bambini nati con la surrogata. Quali sono questi studi che dimostrerebbe che se si approvasse l'adozione del figliastro questi numeri aumenterebbero?
Ma il paradosso dei paradossi è che logica vorrebbe, invece, che proprio chi teme una escalation del ricorso alla surrogata dovrebbe sostenere con forza le adozioni tout court: il vero deterrente al ricorso alla surrogata sarebbe, infatti, proprio quello di consentire alle coppie gay di adottare un bambino. Esattamente come gli antiabortisti dovrebbero essere i primi a fare campagne sulla contraccezione che, come sanno anche i sassi, è l'unica vera ed efficace prevenzione dell'aborto. Questo se si vuole essere pragmatici e si hanno a cuore le vite concrete delle persone, e dei bambini. Ma pare non sia questo il caso.

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