A volte i muri parlano. Altre volte sembra di parlare con i muri (ma questa è un’altra storia legata alla durezza dell’interlocutore). Le strade, i palazzi, porte e portoni sono portatori sani di messaggi non filtrati. Messaggi urlati, messaggi in codice, messaggi da decifrare, messaggi semplicemente da contemplare. Parole, disegni, graffiti, lettere, stickers, farfalle di carta che tentano di volare e che non voleranno mai a meno che ad un passante maldestro non venga voglia di strapparne una. Chiamatela street art, guerrilla, o interventi di decoro urbano: quello che non ti racconta una parete bianca te lo racconta un’immagine che fa capolino irriverente da dietro un angolo. Mi piace imbattermi nei muri (no, non sbatterci, anche se a volte capita), scoprire i segreti e fermarmi ad ammirare quello che qualcuno ha voluto scriverci su: in qualche modo è un tentativo di comunicazione oppure l’ennesimo egocentrico esercizio di stile? A me diverte pensare che siano, comunque, parole raccontate con le immagini. Perchè i muri parlano…a volte meglio degli umani! Ecco qualche scatto rubato tra le strade di Londra…
“Air is Free” (free air dispenser for bicycles)
E voi…parlate con i muri o ascoltate i muri parlare? (in entrambi i casi siete folli, come me)!