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Londra 2012. Analisi e bilancio dello sport azzurro

Creato il 16 agosto 2012 da Olimpiazzurra Federicomilitello @olimpiazzurra

Cari amici, sono appena finite le Olimpiadi estive ed è tempo di bilanci per lo sport italiano. Ecco, dunque, un’analisi dettagliata (e non senza polemica) della nostra spedizione in terra britannica; “la battaglia di Inghilterra”, come ha definito il capo missione Pagnozzi questi Giochi. E veramente sono state Olimpiadi difficilissime, vediamo il perché. A 100 giorni dall’avvio dell’avventura londinese, il CONI diramò una proiezione che – sulla base dei primi tre posti delle prove olimpiche ai Mondiali – prevedeva per l’Italia un incremento di 5 medaglie rispetto a Pechino: da 27 podi nell’Olimpiade cinese (8ori-9argenti-10bronzi) saremmo dovuti arrivare a 32, con un aumento degli ori a 12. Alla vigilia dei Giochi, poi, le aspettative si erano notevolmente ridimensionate e il n°1 del Coni Petrucci (chissà perche…forse sapeva già qualcosa che noi non sapevamo? Ad esempio, la situazione del nuoto o di Schwazer…..) parlava di una spedizione di successo, qualora ci fossimo attestati intorno alle 25 medaglie, restando tra le prime 10 Nazioni del medagliere. Ebbene, le cose sono andate addirittura meglio. Pechino2008 è stata superata per un bronzo: abbiamo chiuso con 28 medaglie (8-9-11), contro le 27 cinesi. Ma non è tutto oro quel che luccica: il dato che siano andati sul podio ben 31 esordienti (contro i 14 di Pechino), la dice lunga sul fatto che molte punte della spedizione ci hanno tradito in questi Giochi. Mi riferisco in primis a Federica Pellegrini ed Alex Schwazer, olimpionici 4 anni fa. Ma anche le pallavoliste, che secondo me erano da oro, e nuovamente non hanno potuto superare i maledetti quarti di finale ( e sono 3 edizioni consecutive). Dopo aver esposto un quadro più generale della situazione, vediamo ora un’analisi più specifica del tutto:

1.-Quindici discipline sono andate a medaglia a Londra, contro le tredici di Pechino nel 2008. Dunque, in questo senso, c’è un miglioramento nella competitività del Bel Paese.

2.-Il tanto sospirato sorpasso delle donne azzurre, auspicato dopo Pechino, non è avvenuto. E non solo. Proprio le nostre punte al femminile ci hanno tradito. L’elenco delle delusioni è troppo lungo -Pellegrini, Bronzini, Cagnotto, Sensini, Quintavalle, Setterosa, Volley rosa-. Forse hanno sentito il peso della responsabilità del possibile sorpasso, e la parte mentale ne ha risentito. Alla fine, solo 8 dei 28 podi (28,6%) sono al femminile. 3.-Oltre ai 28 podi, bisogna evidenziare i quarti e quinti posti dei nostri atleti. Le famose “medaglie di legno” sono state otto in totale, e ben quattordici i quinti posti ottenuti. Se vogliamo fare un gioco, e sommiamo i “quasi-podi” ai podi reali, scopriamo che le medaglie sarebbero potute essere addirittura 50! Questo è un dato che dimostra -indipendentemente dall’operato dei giudici- la forza d’urto del nostro sport. Perché potranno buttarci fuori dal podio per 20 centesimi di punto o addirittura con lo stesso punteggio del bronzo (come ad esempio è successo alla Cagnotto e a Vanessa Ferrari), ma il valore complessivo del risultato non ce lo toglie nessuno.

4.-Dal punto precedente, possiamo concludere che con più fortuna, avremmo potuto superare tranquillamente il record di podi azzurri in una singola olimpiade (36). Secondo me questo è il vero valore del nostro sport a Cinque Cerchi, e non quello che volevano farci credere i vari Petrucci o i tanti gufi italici che -all’improvviso- ogni 4 anni si dimostrano esperti di sport e non solo calciofili. Ma, credetemi, chi conosce “day by day” ognuna delle 28 discipline sportive del programma, sapeva che non meritavamo di ridurre la raccolta di Pechino 2008. E non voglio mescolare la politica con lo sport. Molti volevano meno podi, anche per giustificare l’operato di questa o quella federazione, o del CONI stesso. Di ogni singola federazione parlerò nel prossimo post, con il pagellone sport per sport. Dico addirittura che meritavamo un numero superiore di ori (come quello scippato a Cammarelle nella boxe), e dunque i conti alla fine tornano tutti. Anche con i tanti ori mancati dalle nostre star, non sono mancati dunque gli acuti degli outsider.

5.-Purtroppo, negli sport dove il parere dei giudici è più decisivo che in altri (boxe, ritmica, artistica, tuffi, nuoto sincronizzato), noi contiamo meno del due di picche a livello politico in codeste federazioni internazionali, e dunque lo scippo è sempre dietro l’angolo! Emblematico il caso della Federazione Internazionale Ginnastica, il cui presidente è addirittura italiano! Senza commenti.

6.-Partendo dalla premessa del punto 5, ecco una considerazione abbastanza polemica: in questa Olimpiade noi italiani siamo stati bravi a mettere palloni in rete, a colpire piattelli o bersagli, a tirare di scherma, a combattere, a mettere un kayak o un’imbarcazione davanti a tutti, ecc. Dunque, abbiamo eccelso in discipline dove l’influenza dei giudici è relativamente ininfluente. Anche nel caso di sport di combattimento che non hanno punteggi misteriosi che si vedono solo alla fine, ma si possono seguire sullo schermo durante tutta la durata del match (ad esempio Judo o Taekwondo). Ebbene, è proprio in questi sport che dovremo investire di più, sin da adesso. Così non saremmo mai più condizionati dai giudici corrotti, e all’estero non diranno mai più che noi italiani ci lamentiamo. Purtroppo, la situazione è questa e non cambierà. Sia per invidia o per peso politico pari allo zero. Vedrete, sport come la ritmica, o il nuoto sincronizzato, o la boxe, diminuiranno il loro appeal sempre di più, e se non rivedranno d’urgenza i loro meccanismi di punteggi, il CIO prima o poi li farà sparire dal programma. Ma, intanto, noi dobbiamo essere più intelligenti e puntare di nuovo sulla canoa sprint, sul canottaggio, sul nuoto, sul ciclismo pista (ora abbiamo il velodromo coperto di Montichiari, sfruttiamolo!), sulla vela, sport dove siamo sempre stati forti e abbiamo una storia; tutte discipline non ancora globalizzate come l`atletica dove è molto più difficile andare a medaglia.

7.-Guardando invece oltre il nostro giardino, scopriamo che ci sono nazioni che dovrebbero essere (eccome!) molto più preoccupate di noi. Ad esempio, tra le top 15 del medagliere, osserviamo come ben 6 paesi hanno diminuito la raccolta di ori rispetto a Pechino2008, 2 sono rimaste con gli stessi ori (Italia e Corea del Sud), e 7 hanno aumentato gli ori pechinesi. Preoccupante il caso dell’Australia, che ha dimezzato i gradini più alti del podio (da 14 a 7!), ma anche Cina (-13), Germania (-5) e Giappone (-2) non devono essere molto felici, e i rispettivi presidenti dei comitati olimpici dovrebbero tremare in questi giorni post-Londra. Neanche Canada (da 3 ori ad uno appena nel 2012!), Spagna (da 5 ori a 3, oltre la ventesima posizione, da ridere oltretutto per chi li considera una potenza…) e Cuba (10 podi in meno di Pechino) non se la passano bene di certo. Chiudo, infine, con il mio voto alla spedizione italiana a Londra2012: 7. Siamo andati bene, ma l`impressione è che si poteva fare anche meglio. Intanto, le dichiarazioni del ministro dello sport Gnudi fanno ben sperare; dice che si batterà per evitare più tagli al CONI; è una notizia che fa bene allo sport. I grandi risultati si ottengono con anni di dedizione e disponibilitá di risorse. Nel merito considero un errore molto grave l’aver rinunciato alla gestione dell’Olimpiade del 2020. Era proprio l’occasione per effettuare un cambio radicale (anche culturale-sportivo), ma forse la vista corta dei nostri politici ha impedito l’avverarsi di un sogno. Domandiamo ai britannici come si fa. Cari amici, al prossimo articolo sul top ten azzurro a Londra!

Maurizio Ricardo Contino

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OA | Francesco Drago

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