Tutte le novità dal mondo del cinema londinese. L’evento di punta del Nordic Film Festival ci porta alla scoperta della poetica di uno dei registi del momento.
Londra omaggia Nicolas Winding Refn, il pluri-premiato regista di Drive e Solo Dio perdona, attraverso una “mini-retrospettiva” che ne ripercorre vita, primi film e consacrazione, dall’infanzia passata a vedere e rivedere Non aprite quella porta, fino all’età adulta in cui quella porta è stata aperta, conducendolo dritto all’abisso interiore dei suoi personaggi.
Nicolas Winding Refn: dagli esordi a Ryan Gosling
Presentato nell’ambito del Nordic Film Festival, il documentario NWR ripercorre tutta la prima fase della brillante carriera del regista danese, grazie ai racconti della sua famiglia, dei collaboratori e ovviamente dei suoi due attori feticcio, Mads Mikkelsen (visto recentemente in Il sospetto, e ora sugli schermi tv americani nel ruolo di Hannibal Lecter) e, ovviamente, Ryan Gosling, protagonista dei suoi ultimi due film. È un ritratto a tutto tondo quello che si dipana sullo schermo, poco incentrato in realtà sul lato professionale di Refn, e più mirato a svelare gli inediti lati privati all’origine della sua poetica cinematografica, dall’amore per la famiglia (ma anche dal senso di ribellione verso la madre), alla passione smodata per i robot dei manga giapponesi, fino all’amore per lo sport e, soprattutto, per le discipline orientali di combattimento.
Estremamente introverso nel suo relazionarsi agli altri (“È molto timido”, racconta la madre, “nei film che fa lo riconosco perché la stessa timidezza la ritrovo in tutti i suoi protagonisti”), Refn ha ovviamente trascorso la sua adolescenza tra cinema e tv insieme ai propri idoli: David Lynch, Dario Argento e, soprattutto, Fuga da New York di John Carpenter, il suo film preferito insieme a Non aprite quella porta (sebbene “quello mi piaceva soprattutto perché mia madre invece lo odiava”). Affascinato dagli ambienti underground, nonostante il suo “status” di borghese benestante, Refn racconta come ogni suo film sia in realtà il percorso di purificazione, attraverso il sangue, di un personaggio oppresso e in cerca di qualche forma di liberazione, partendo dal presupposto che “ogni atto di ribellione e di libertà è necessariamente anche un atto di violenza”.
Lo stesso Ryan Gosling dichiara che ciò che gli piace dei film di Refn è il “senso di destino maledetto che circonda i protagonisti. I personaggi ne sono consapevoli e lo accettano. C’è questo senso di ineluttabilità quasi romantica che è affascinante”. L’attore americano racconta del momento delicato della sua carriera prima di Drive: “Avevo l’occasione per la prima volta di poter scegliere io il regista con cui lavorare. Ero parecchio teso”. Poi, arrivò il colpo di fulmine con la visione di Bronson, uno dei film effettivamente più apprezzati di Refn (voci dicono che Christopher Nolan abbia scelto Tom Hardy per il ruolo di Bane nell’ultimo Batman, proprio dopo aver visto questo film). Da lì è partita una collaborazione che col tempo è andata oltre il professionale, come dimostrano diversi aneddoti raccontati (particolare quello in cui Ryan Gosling racconta di aver trovato Refn a piangere in un angolo mentre ascoltava Ascending di Brian Eno) e i dietro le quinte del Festival di Cannes, che rivelano un rapporto di amicizia (anche tra le rispettive compagne) che va oltre il set cinematografico.
Insieme ad NWR è stato proiettato anche uno dei primi film di Refn, Bleeder, in cui, seppure con uno stile ancora in divenire e a tratti quasi amatoriale, si evidenzia già il personalissimo stile fatto di musica e violenza, nella storia di un uomo schiacciato dalla propria vita quotidiana che si ribella attraverso la violenza. Parallelamente alla sua storia, scorre la vita di un malato di cinema, che proprio dalla scoperta del male e della morte nella realtà, riesce a trovare lo slancio verso una sublimazione romantica della propria vita. Del resto, il romanticismo non manca nei film di Refn, come dimostra quello che lui definisce il sunto della sua poetica: “Avete presente quando la notte guardate il cielo? Siete lì e cominciate ad osservare la bellezza delle stelle. Dopo un po’, però, senza accorgervene, iniziate a guardare oltre, a quel vuoto nero dietro le stelle. Ecco, è lì che per me le cose si fanno interessanti. I miei film sono le storie di persone che viaggiano fin laggiù.”
Ryan Gosling e Nicolas Winding Refn
Pillole da Londra
Rimedi contro l’inverno: nostalgici del drive-in e dell’estate ormai finita? Londra ha la soluzione che fa per voi. Si chiama Hottub Cinema e al posto delle automobili da cui una volta si guardavano i film (e in cui spesso si faceva anche altro), ci sono delle comode piscine riscaldate, dalle quali potrete assistere comodi alla proiezione di grandi classici del cinema (tra cui Indiana Jones, i Goonies, Gremlins, Mamma ho perso l’aereo, e Die Hard). Obbligatorio costume da bagno e tolleranza alla dita arricciate.
Restare in casa può essere pericoloso: periodo invernale, periodo di cinema horror. Nonostante Halloween sia passato, è sempre bello riscaldarsi in un cinema e godere di un po’ di sano terrore. Dopo il ventennale festeggiato nel 2010, Londra ha provato a riproporre il Twin Peaks Festival. Risultato? Biglietti esauriti in men che non si dica. Per gli amanti del brivido, però, c’è anche la specialissima maratona della saga di La casa di Sam Raimi, e il Gothic Film Festival del British Film Institute, in cui sono presenti anche classici del nostro cinema che in Italia, però, inspiegabilmente ignoriamo.
Box Office UK: anche nel Regno Unito è Hunger Games – Catching Fire mania. Il film ha infatti esordito al primo posto con 12 milioni di sterline (19 milioni di dollari), più del doppio rispetto ai 5 milioni del primo capitolo. Dopo 2 settimane di dominio, scende così al secondo posto Gravity, che però tocca quota 19 milioni e scalza dalla provvisoria top 10 annuale di incassi Thor – The Dark World, arrivato comunque a 18 milioni. La sorpresa arriva però al terzo posto, dove per la prima volta l’episodio di una serie tv incassa come un film: è lo special di Doctor Who?, realizzato appositamente per i 50 anni della BBC.
Di Diego Scerrati per Oggialcinema.net