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Looking, dramedy semi-realistica sull’universo gay

Creato il 23 gennaio 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

23 gennaio 2014 • Serie TV, Serie USA, Vetrina Cinema •

il Giudizio di Carlo Lanna

Summary:

La HBO in una nuova ed invitante avventura televisiva

Looking, una delle serie televisive più attese del 2014, è finalmente sbarcata sulle coste della HBO lo scorso 19 Gennaio. Non sono mancate le polemiche attorno a questo show televisivo che, senza peli sulla lingua, scandaglia la realtà gay di una magnetica città di San Francisco ma dopotutto,  quale serie tv della HBO non alza un polverone mediatico? Il pilot di Looking che ha acceso ufficialmente i riflettori su questa promettente produzione televisiva, ha presentato seppur sommariamente i protagonisti che animeranno la vicenda; intelligente, ironica, modaiola ed anti-convenzionale, siamo del tutto consapevoli che Looking, con il tempo, lascerà il segno all’interno del panorama seriale americano.

 La vicenda è ambientata in una raggiante e frenetica San Francisco, in una città dove molte realtà e stili di vita si fondono dando vita ad una metropoli competitiva e multi-etnica. In questo contesto conosciamo il ventinovenne Patrick interpretato da un convincente Jonathan Groff già visto nella serie tv Glee; lui è un esperto programmatore di videogames, nerd all’inverosimile, dai profondi occhi azzurri, insicuro e alla ricerca del vero amore (anche se non disdegna incontri fugaci). Vive insieme all’amico Augustin (Frankie J. Alvarez) il quale è fidanzato con Frank. Al gruppetto si unisce il non più giovanissimo Dom (Murray Bartlett), squattrinato cameriere che sogna una vita ed un lavoro migliore. San Francisco quindi diventa teatro dei loro incontri, delle loro vittorie e sconfitte giornaliere, seguiti costantemente da una colonna sonora che mischia sonorità pop e dance.

Looking: i protagonisti

Looking: i protagonisti

Un pilot di 30 minuti è troppo breve per riuscire a presentare i personaggi e le situazioni, e forse questo è l’unico reale problema che Looking si porta con se. Perché la serie nonostante racconti un tema delicato come quello dell’omosessualità, riesce a non scadere in pallidi clichè e regala una vicenda intensa ed emozionante ma soprattutto che si avvicina alla realtà. Looking anche se da tutti viene definito come una sorta di Girls al maschile, non ha nulla a che vedere con la ragazze sboccate e scostumate create da Lena Dunhum. Mentre le avventure di Hanna e del suo folle gruppo di amiche racchiudono un sottotesto politico e sociale, i ragazzi gay di Looking hanno tutti (bene o male) un lavoro e quindi non pensando a questa tampinante crisi economica, possono permettersi il lusso di cercare l’uomo ideale, il vero principe azzurro.

Tutto questo ci viene raccontato attraverso lo sguardo sognatore di tre amici, per fornirci un’inedita chiave di lettura. Anche se la serie ha molta strada da fare per assurgere a vero cult della serialità del 2014, dato che il pilot ha aperto molto sbocchi per lo sviluppo narrativo, Looking giocandosi la carta dell’imprevedibilità, ha con se una chance in più per emergere nell’universo seriale. Seppur la stampa estera non è rimasta del tutto colpita dallo show che è stato già etichettato lento e noioso, Looking invece ha un buon ritmo, ottime performance attoriali – primo fra tutti il buon e bello Jonathan Groff – un’atmosfera fresca e dal sapore metropolitano, ottimi vestiti ed un intrigante colonna sonora. Inevitabile inoltre il paragone con Queer as Folk, famosissima serie a tematica gay, che puntava più sul lato sessuale del rapporto tra due uomini senza far trasparire i reali sentimenti. Looking infatti nel mixare sesso ed amore, non scade nel volgare e porta sullo schermo una storia elitaria, di grande impatto che sicuramente piacerà ai giovani e che farà battere il cuore all’inguaribile romantico.

Patrick, Augustin e Dom in una scena della serie tv

Patrick, Augustin e Dom in una scena della serie tv

Il grande fermento che c’era e c’è ancora attorno alla produzione di Michael Lannan, fa capire come l’universo seriale americano, è molto aperto alla tematica gay-friendly. Molte sono infatti le produzioni che, nel corso degli anni, hanno sviscerato questo tema ma forse Looking lo fa diversamente perché cerca qualcosa di nuovo. “Abbiamo pensato a tanti show con personaggi gay che ci sono in America, ma volevamo qualcosa di fresco e contemporaneo da presentare in tv”, ha raccontato Michael Lannan  in una recente intervista a The Atlantic. “Stiamo facendo qualcosa che ci sembra autentico, che ci sembra reale”.  “Non abbiamo l’intenzione di mostrare un quadro definitivo su cosa sia la comunità gay. Sarebbe impossibile”, gli fa eco Andrew Haigh che di Looking è regista e produttore. “Il mondo gay è pieno di differenze, non è assolutamente univoco. Noi vogliamo solamente raccontare le storie e le vite di alcuni personaggi gay”

Sagge parole quelle degli addetti ai lavori; detto ciò possiamo affermare che Looking ha un forte incipit alle sue spalle, e quindi speriamo che il plot  riesca a convincere  anche chi, fino ad ora, è rimasto basito di fronte ad una serie tv il cui tema principale non è stato capito da tutti.

Di Carlo Lanna per Oggialcinema.net

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