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Looper: l’America del domani è raccontata al cinema

Creato il 06 febbraio 2013 da Thefreak @TheFreak_ITA
Looper: l’America del domani è raccontata al cinema

Il teatro di Looper è l’America del domani. Una nazione costituita nella sua maggioranza da un’indistinta massa urbana indigente e criminale, disseminata tra squallidi edifici e vie malsane: uno scenario ammorbante e derelitto. I loopers, i sicari dei criminali del domani, rappresentano la classe degli arricchiti, che conducono un’esistenza disincantata e allucinata, immersi nella vacua e disperata ciclicità quotidiana, sintetizzata in quel sospeso e anonimo sparo.

Nel 2074 i viaggi nel tempo saranno possibili, ma istantaneamente dichiarati illegali e sanzionati con la pena di morte. I trasgressori verranno spediti nel 2044 e giustiziati da un membro della squadra dei loopers. Joe Simmons (Joseph Gordon-Levitt) trascorre le sue giornate assolvendo il suo incarico e svagandosi nel night club-base centrale. La sua vita avrà una brusca sterzata nell’istante in cui vedrà materializzarsi la sua vittima futura, il suo “io” adulto (Bruce Willis).

Looper: l’America del domani è raccontata al cinema

Dopo l’esperienza onirica di Inception Joseph Gordon-Levitt torna a viaggiare in una storia verticale e multilaterale, scaglionata e stratificata; un raffronto tra dislivelli spazio-temporali in una sequenza di corrispondenze e divergenze, non solo fisiche e dinamiche, ma soprattutto caratteriali e comportamentali. Looper non si accontenta di mostrarci solo il lato attivo ed esplosivo di una simile vicenda, ma si evolve in un percorso d’indagine ed esplorazione dell’essere umano. Si inserisce ed è richiesta una costante riflessione antropologica dei personaggi, configurati secondo le categorie valutative della basilare filosofia morale: individualismo, egoismo, avidità, rimorso; fino a travalicare ogni barriera e riserva toccando punte di assoluto relativismo etico. I due fuochi tematici e ideologici sono rappresentati dal giovane Joe, giustiziere freddo e dal viso pulito, e il Joe adulto, duro e determinato; in un perpetuo distendersi e contrarsi, incontro e scontro, fino all’emozionante risoluzione finale.

Sebbene sia spalmato nel futuro, Looper è figlio del suo tempo. Una storia (quasi) totalmente percorsa dall’assenza dell’innocenza, un’ affacciarsi su un lontano orizzonte di speranza, a tratti corrosivo e spietatamente lucido sul nostro presente e sul nostro futuro. Un film decisamente pregnante e sostanzioso, che spazia anche tra i generi cinematografici: dall’ impianto sci-fi action alle atmosfere noir, con pennellate romantiche e drammatiche.

Di Gabriele Vertullo

At The Movies

Tag:america, azione, Bruce Willis, cinema, domani, futuro, gabriele vertullo, Joseph Gordon-Levitt, loope, looper, recensione, the freak, viaggio nel tempo


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