Lorella reloaded

Stanno facendo il giro del mondo le immagini della recente perfomance televisiva di Beyoncé comparate a quelle di una vecchia apparizione di Lorella Cuccarini ospite al Festival di Sanremo.

La popstar statunitense, beccata con le mani nella marmellata con un plagio senza precedenti (se si esclude quello ancor più clamoroso emerso quando si scoprì che “Will you be there” di Michael Jackson era ricalcata nota per nota su “I cigni di Balakà” di Albano e Romina Power), non ha potuto far altro che ammettere la scopiazzatura, e ha dichiarato di aver voluto rendere omaggio alla creatività di Luca Tommassini – ideatore del numero visto al teatro Ariston – nonché, ovviamente, alla nostra fu-più-amata -dagli-italiani.

Abituati come siamo a vederla trattare casi umani nella fallimentare domenica pomeriggio di Raiuno, all’inizio si potrebbe fare un po’ di fatica a immaginare Lorella Cuccarini al centro di un’attenzione mediatica internazionale, elevata a ruolo di ispiratrice (se così vogliamo dire) di una delle più popolari voci della musica mondiale, ringiovanita come mai sarebbe riuscita a fare affidandosi solo a Ultra Lift Pro-x di Garnier, crema viso antietà di cui da tempo è testimonial.

Sembra una specie di tardiva rivincita dopo anni di buio e flop vari, tra cui si annoverano perle trash quali  il declassamento a valletta di Gianni Morandi, e la beffa della comparsata nel film “Start Trek – L’insurrezione”, in cui veniva ridotta a ruolo di figurante da una posa (per altro del tutto fuori fuoco). Per non parlare del recente tracollo d’immagine che, complici gli ascolti disastrosi di “Domenica In..”, l’ha portata alla pubblicazione di un libro di ricette stile Benedetta Parodi in cui, al fine di spingere un minimo le vendite, si mette in palio come premio per uno dei fortunati acquirenti che vincerà una cena con lei.

Io, comunque, penso proprio che scriverò una lettera di protesta a Beyoncé. Perché, plagiando il balletto della Cucca e riportandola così agli onori delle cronache internazionali, ha plagiato anche me, e la mia commedia musicale “Tutto Matto”, che, guarda caso, ruota proprio a una storia di follia ambientata fuori dal camerino di Lorella in quella seconda metà degli anni ’80 che videro l’esplosione del fenomeno-Cuccarini.

Non sono mai stato un ammiratore di Miss-io-amo-le-cose-semplici; ho accettato di scrivere il testo dello spettacolo solo per il mio gusto vintage e per stima nei confronti del regista del progetto (nonché, ovviamente, per la spropositata somma di denaro versata sul mio conto corrente come anticipo sulle royalties). Ma poi, documentandomi per provare ad entrare dietro le quinte del Teatro delle Vittorie all’epoca dei grandi show del sabato sera, ho finito con l’appassionarmi agli aspetti più decadenti e nazionalpopolari di quell’enorme successo di pubblico.

Adesso, a soli 45 giorni dal debutto del mio spettacolo, Beyoncé arriva bella fresca e prova a fregarmi l’idea del rilancio di Lorella Cuccarini. Ci manca solo che nella scaletta del concerto con cui gira il mondo, Beyoncé inserisca anche una canzone di Scialpi e una di Donatella Milani e poi il mio avvocato avrà tutte le prove per dimostrare, in fase di arbitrato, che Beyoncé non copia affatto Luca Tommassini, ma che, palesemente, è riuscita, chissà come, a procurarsi il file del copione di “Tutto Matto”.