Questa canzone è molto semplice e molto bella, come il suo video.
Curiosando in rete ho trovato un commento di Lorenzo proprio sul video: «Le tasche piene di sassi è una canzone che offre letture possibili diverse e girare un video con un solo punto di vista visivo sarebbe stato limitante. E’ una canzone puramente emotiva e quindi non era per niente facile fare un video. Poi come a volte capita, all’improvviso è arrivata un’idea per noi interessante. Girando per la rete mi è successo una sera di rivedere Lenny, il film di Bob Fosse – bellissimo – che avevo visto tanti anni fa. Racconta la storia di Lenny Bruce, un grande comico americano, il mito della stand up comedy e come tutti i film di Bob Fosse, ha il pregio di essere un capolavoro. Bob Fosse nel suo cinema riesce a rappresentare il contrasto e la reciprocità tra intimità e palcoscenico. Abbiamo deciso di “citare” le atmosfere di Lenny, la fotografia, perfino le inquadrature.
Nel video ci sono io, ma forse non sono io o forse non sono stato mai così io. Sono io ma potrei essere anche qualcun altro. Potrei essere anche uno che racconta delle storie. Potrei essere uno che sta cercando di coinvolgere la gente, di farli ridere, di farli piangere. Racconto una storia, non necessariamente una storia comica, una storia drammatica, una storia biografica…una storia. Lo spettatore che vedrà il video non sentirà quello che io dico e non mi vedrà nemmeno cantare, ma vedrà un uomo da solo, al buio, illuminato solo da un occhio di bue che racconta una storia ad un pubblico in penombra, che racconta una storia che è la vita, racconta forse la sua vita, forse racconta la vita di quelli tra il pubblico».
Jovanotti – Le tasche piene di sassi – spartito pianoforte (in pdf)