Intorno ai sedici anni mi imbattei in Forest Of Equilibrium, ma non mi si appiccicò addosso al punto da spingermi ad addentrarmi nei meandri della musica del destino, per cui continuai ad acquistare prevalentemente i classici di OverKill, Voivod e WarFare. Alcuni mesi più tardi un amico acquistò in una bancarella Salvation’s Answer dei Revelation – su cui campeggiava la dicitura DOOM – e lo ascoltammo insieme. Rimanemmo disorientati, perché ci aspettavamo ritmiche asfissianti e atmosfere decadenti che non eravamo in grado di rinvenire tra i solchi di quel vinile. Mi capitò di riascoltarlo solamente un paio di anni più tardi, dopo aver assistito a un concerto degli Uriah Heep e quindi approfondito la conoscenza dei coevi High Tide e Budgie. A quel punto fui in grado di apprezzarlo, comprendendo le origini di quel suono sospeso tra metal e hard rock dalle tinte psichedeliche. Fu allora che acquistai Die Healing (Saint Vitus) e presi l’abitudine di raccogliere ogni informazione che mi potesse aiutare a capire meglio le origini del doom. Ricorderete che i risvolti dei cd editi da HellHound Records riportavano parte del catalogo: siccome non potevo permettermi molti acquisti e non conoscevo metalheads che condividessero i miei gusti, la caccia agli album delle formazioni meno note quali Wretched e Year Zero ebbe successo soltanto dopo approfondite ricerche. Save Yourself dei Lost Breed era invece relativamente facile da reperire e lo comprai a scatola chiusa. In esso ritrovai quel retrogusto hard rock che avevo imparato ad apprezzare. Ne rimasi immediatamente impressionato e lo ascoltai allo sfinimento. A colpirmi furono in particolare le linee vocali di Pat Lydon e il tono della chitarra di Eric Baestlein. Prima di riuscire a recuperare una copia di The Evil In You And Me dovette trascorrere circa un anno, che impiegai prendendo altri classici editi dalla defunta etichetta tedesca, tra i quali Destruction Of The Void e Balance Of Power.
Ormai ero pienamente rapito dal doom e avevo raccolto preziose informazioni sulla sua storia, imbattendomi casualmente nel 7” di debutto dei Lost Breed “The Desert Fox”/“No Hope”. In esso rinvenni le radici thrash che poi seppi avere origine in una formazione chiamata Legion, autrice nel maggio 1984 del singolo “Nice Guys Finish Last”/“Used To Be Blind”. Diversi anni più tardi la portoghese Blood & Iron Records avrebbe dato alle stampe l’antologia The Lost Tapes dei Blind Legion (la naturale prosecuzione del discorso intrapreso dai Legion), che diffusero una manciata di nastri autoprodotti in un arco di tempo compreso tra il 1985 e il 1987, aprendo live shows per Anvil e Trouble. I Blind Legion si esibirono per l’ultima volta nel febbraio 1987, e Eric Baestlein, Vinny Augustine (basso) e John Rapp (batteria) si trasferirono dai sobborghi di Albany (New York) a Los Angeles. Fu qui che nel 1988 Eric Baestlein conobbe Scott Weinrich, il quale assistette a una loro esibizione in un parco e si unì al gruppo per circa nove mesi durante il periodo di inattività cui i Saint Vitus andarono incontro in seguito alla fine del rapporto con SST. Nel frattempo John Rapp fece ritorno a New York, venendo sostituito da Jamie Silver, e Scott Weinrich si esibì con i Lost Breed in sette o otto occasioni al Troubadour di Hollywood, nonché in quello che sarebbe stato il loro ultimo concerto. Il frutto di tale collaborazione fu un demo diffuso illegalmente a metà anni Novanta da Marshall Levy e ristampato nel 2007 da Helltown Records, label indipendente che vedeva la collaborazione dello stesso Eric Baestlein. Wino Daze è stato infine riedito nel 2012 in formato 12” da At War With False Noise. Laddove il cd reso disponibile da Helltown Records include anche brani dei Vengeance Brothers, fondati dopo l’abbandono dei Lost Breed da parte di Pat Lydon, la versione in vinile presenta la cover di “Iron Horse” dei Motörhead.
In seguito alla firma del contratto con HellHound Records da parte dei Saint Vitus, Scott Weinrich interruppe la collaborazione con i Lost Breed, raggiunti dal cantante dei Blind Legion Gary Tocco, autore della mai pubblicata “Fire Water”. È in questo periodo che si colloca la pubblicazione di “The Desert Fox” / “No Hope”. Gli anni trascorrono e il coinvolgimento di Scott Weinrich con la stessa HellHound permette ai Lost Breed di entrare a fare parte di quel catalogo e incidere i due album, resi nuovamente disponibili da Shadow Kingdom durante l’autunno 2013. I Lost Breed appartengono al passato e i loro ex membri sono ora coinvolti in altri progetti, come i Cardiac Noose di Eric Baestlein e John Rapp, ma continuano a vivere nel cuore di chi ha apprezzato la loro musica. Come scritto dal chitarrista dei Blind Legion Hugh Yerburgh nelle note che accompagnano The Lost Tapes: We hope that you dig these sonic blasts from a distant and obscure past. A past defined by desperation and boredom, basements and garages, half kegs and nickelbags, Gibsons and Fenders, Motörhead, Black Sabbath and all the NWOBHM had to offer to culturally deprived suburban teens.
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