Lost in Yamato
Parte Nona – 2009 – The Sweet End
Nona Puntata con il nostro viaggio del 2009, chiudiamo in dolce relax questa prima serie di Lost in Yamato!
venerdì 28 agosto 2009
20 – Sweet Relax
E’ bello ancora stupirsi per come è strano dormire sul futon… però una sedia… è sempre una sedia.
E’ bello stregarsi per come si muovon veloci le mani della bigliettaia sul touch screen e tastierino numerico che par danzare, seguito poi da spiegazioni dettagliate su come prendere il Narita Express appena prenotato.
E’ bello ancora e sempre rimanere affascinati dall’attraversamento pedonale di Shibuya, quando i semafori sono rossi sembriamo due eserciti medievali che si affrontano e quando scatta il verde, se si è in prima fila, si ha quasi paura dell’impatto, poi come per magia si formano pieni dentro vuoti, come se Sun Tzu avesse scritto la sua regola guardandone l’andamento dallo Starbucks di Tsutaya.
E’ bello ancora sorprendersi dei strani avventori che frequentano alcuni ristorantini…
E’ bello trovar ancora strano che per cercar dove andare a mangiare devi alzare lo sguardo alle insegne al nono piano.
E’ strano che se non sai dove andar a mangiare puoi passare 3 ore a vagliare tutte le possibilità, tanti sono i locali, localini e trattorie, sparsi in orizzontale e verticale, che alla fine fai come fanno i Giapponesi, ovvero vai diretto in quelli che conosci.
E’ buffo che alcuni palazzi presentino al primo piano (piano terra nostrano) solo un ascensore, che ad ogni piano si apre direttamente nei locali.
E’ divertente fermarsi un attimo in una smoking area ed osservar i mille e più abbigliamenti dei giapponesi (e su questo molto si dirà in seguito) come è divertente passeggiare lenti lenti, senza iPod ad “ascoltare” la città, i venditori che ti urlano per pubblicizzare le merci, le musiche assordanti che escono dai negozi, l’incredibile inquinamento acustico che ogni tanto si crea che però pare un’onda, ti sembra di scorgere una sorta di armonia, comunque allegra e spensierata.
E’ incantevole trovare una creperiè all’angolo di una via secondaria di Shibuya, dai colori pesca e giallo piena di rampicanti intorno alle finestre dal chiarore invitante.
E’ sorprendente tuffarsi in un Don Quijote ed uscirne tutto intero e illeso.
E’ stupefacente prendere un Illy in uno dei pochi dehor di Osaka e accorgendosi che manca il posacenere, alzarsi, entrare e chiederne uno, lasciando il touch acceso sul tavolino e lo zaino sulla sedia che a chiunque bastava allungar una manina e ritrovarli ovviamente e non trovarlo neppure strano, anzi farci caso tempo dopo.
E’ carinissimo tenere la porta aperta di un negozio a due signorine che stanno entrando e loro tutte stupite della galanteria inattesa ridere come sciocchine e profondersi in arigato ed inchini.
Quante altre cose, quante… il Giappone è una scoperta continua fra stupor e meraviglia.
sabato 29 agosto 2009
21.1 – More of the same Sweet Relax
Questo post andrà in onda in versione ridotta perchè son morto di sonno e voglio andare a nanna, di più domani.
E’ bello scoprir di riuscir ancora a sopravvivere alla ressa di Harajuku il sabato e riuscire a godersi il Super Yokasoi 2009.
E’ surreale camminare in mezzo alla via principale di Ginza resa pedonale… mi spiegarono per gli ultimi convegni elettorali poichè qui domani si vota per una delle politiche più importanti del nuovo millennio Giapponese.
La vedete vero l’insegna dell’Apple Store di GInza? E’ una sicurezza acquistar qui al day one mondiale i prodotti Apple, fu così per il mio primo iPod ed è stato così per “MacOS X Snow Leopard”, il commesso mi disse: “Japanese package?” e io “Yes, I want it at the Day One” al che lui rise e disse “Yes, it’s right!”
E’ fantastico scendere al B1 (primo piano sotterraneo) al seguito di ragazze tokyesi per scoprire una deliziosa, microscopica gelateria famosissima di Ginza, geniale e frequentata da star del cinema, gestita da due simpaticissime fanciulle e il cui funzionamento vi spiegherò nel 21.2…. e poi dicono che i Giapponesi non sono creativi!
Good Night… the moon is rise!
domenica 30 agosto 2009
21.1->22 – The last slowly Tokyo Sunday
Ed eccoci qui, all’ultima domenica di quest’avventura, all’ultimo placido atto di un’insieme di esperienze indimenticabili.
Già mi manca Osaka, e da domani mi mancherà Tokyo, la sua Daykan-yama, il suo Doutor di Ginza, il suo Liquid Hideout di Shinjuku, come ho soprannominato il posticino bellino che mi diede rifugio la sera in cui partì per Osaka, con il suo delizioso Starbucks, la sua piazzetta accogliente e la sua fontana che magnetizza lo sguardo.
Vi sarete accorti che in questi ultimi giorni a Tokyo non ho fatto il turista in termini classici, ma mi sono immerso nella mia Tokyo, senza alcuna meta senza alcuno scopo se non carpirne per quanto possibile
l’essenza, andando nei posti che preferisco, perdendomi nei luoghi che mi attraggono come ovviamente lo SquareEnix ShowCase e la mastodontica Tower Records di Shibuya, sei piani immensi di musica, una meraviglia, una mecca per chi passa metà del suo tempo con un paio di cuffie nelle orecchie e dove si trova di tutto… ma proprio di tutto…
Forse è tempo di rispondere alla domanda: “Why Japan?”, ma anche no, una risposta c’è l’ho, ora chiara, ma parafrasando uno sconosciuto scrittore nostrano, la risposta va bagnata nelle acque del Po, in modo che abbia quella obiettività che richiede.
Voglio però togliermi e togliervi qualche curiosità:
Perchè i titoli dei post in inglese? Perchè Ayumi Hamasaki intitola sempre le sue canzoni in inglese
Come funziona quella gelateria? Si ordina il gelato e poi da una lunghissima lista di alcolici se ne scelgono tre che vengono serviti su piccoli bicchierini con un piccolo cucchiaino, ognuno con la sua etichetta, prendi una cucchiaiata di gelato e ci versi un pò di liquore e mangi e così via, intervallando tutti i liquori, tuoi e degli altri, se finisce il gelato ovviamente ti viene riempita di nuovo la ciotola, si paga a forfait alla fine ti viene servito caffè caldo per mandar giù il tutto e ripigliarti dalla liquorata
Meglio l’est o l’ovest del Giappone? Bella domanda! Entrambi ovviamente
Terrorizzato dal viaggio di ritorno? Certo, al solito, io mi preoccupo sempre un pochino troppo.
Tornerai già il 1 settembre a lavorare? Ecco ve lo dico già da subito in via ufficiale, prima delle 13.30, ovvero dopo pausa pranzo scordatevelo! ;-D
Con questo si chiude questo Japan2009, sicuramente il più turistico e avventuroso dei tre, forse privo dell’inizial stupore, ma ricco di piccole e grandi, a volte enormi meraviglie
Come si sa le opere migliori sono tutte divise in tre parti, un’inizio, dove ci si stupisce e ci si inebria e se ne vuol sempre di più, una transizione, dove si approfondisce e si sperimenta e si impara a conoscere per conoscersi e un finale dove il viaggio conosce nuove mete affrontate con esperienze passate che ne rendono il godimento pieno, completo e appassionante.
Japan 2009 è stato il viaggio, talmente incredibile che sinceramente non mi aspettavo, non pensavo, non
osavo immaginar finale migliore per la mia personale Japan Trilogy (Japan 2007 – 2008 – 2009 NdR)
P.S.
Una trilogia si è conclusa… quanti di voi credono che non se ne riapra un’altra? (Infatti se ne aperta un’altra! NdR) ;)