Lost in Yamato
Quinta Puntata – 2011 – The Sacred Isle
Quinta puntata con la serie 2011 di Lost in Yamato!
Visiatiamo l’isola sacra, capolavoro di bellezza, grazia e infinite meraviglie!
venerdì 8 luglio 2011
7 ( Japan 2011 ) The Sacred Isle
Niente riso o salsicce bollite stamattina, solo due panini imburrati, anche se arrivo a scapicollo 5 minuti prima che chiudessero le porte del ristorante, questa colazione all’alba mi massacra
Stamani le previsioni davano nuvoloso con tratti di schiarita e così, dopo la colazione e dopo il bucato
mi dirigo bello tranquillo e caffettizzato verso… MIYAJIMA
MIYAJIMA è un isola sacra agli dei Shintoisti di fronte ad Hiroshima, è uno dei tre luoghi più pittoreschi e caratteristici del Giappone intero, oltre ad essere uno dei motivi della scelta di Hiroshima.
Le origini sacre dell’isola, che ne fanno culla di alcuni dei tempi Shintoisti più importanti dell’intero Giappone risale addirittura al 593!
Ci si arriva agevolmente prendendo il tram fino alla stazione, poi il treno fino all’imbarco, poi il traghetto fino all’isola, facile no? Oppure si canta una lode alla guida, si fanno 5 minuti a piedi e direttamente dal Memorial Park si prende un traghetto super veloce che ti porta direttamente all’isola sacra
MIYAJIMA è primariamente famosa per il suo stupendo, meraviglioso, gigantesco esageratamente pittoresco Tori sull’acqua, è uno spettacolo che toglie il fiato, sopratutto goduto dal lungo mare e dal meraviglioso tempio Shintoista di Itsukushima che con i suoi pontili di legno rosso laccato creano la cornice perfetta a cotanto spettacolo.
Dopo essermi beato da tutte le angolazioni umanamente possibili di questo capolavoro (sapete quanto ami i Torii, cancelli ultraterreni che senza porte di introducono alla sacralità dei luoghi), gironzolo tranquillo per l’isola che è una meraviglia di serenità e calma, nonostante i turisti qui tutto è pacato, tranquillo, sereno e così ti ritrovi a guardare i negozietti di artigianato locale insieme ai cerbiatti selvatici che qui vagano beatamente indisturbati in mezzo alle strade, alla gente, entrando anche sereni e paciosi nei negozi e ristoranti
Come a Nara i cerbiatti vagano sereni e coccolati
Girando senza meta alcuna, godendomi il vento fresco e il ronzio delle cicale mi accorgo di una stradina deserta al cui culmine vi era un tempio e mi dico… perchè no?
Mi inerpico per la stradina… e impreparato a cotanta meraviglia scopro uno dei templi più belli del Giappone!
Il Daisho-In!
In questo tempio, che risale all’800 è nata la corrente Shingon del Buddismo Giapponese, la corrente più esoterica e sincretica con lo Shintoismo Giapponese.
E’ talmente famoso che qui vi ha soggiornato anche l’imperatore Meiji, il grande riformatore del Giappone, il traghettatore della nazione nipponica nell’era moderna,
Inizio la visita al tempio infilandomi in un sentiero laterale alla scalinata principale e già qui rimango estasiato, non solo ho appena attraversato un ponte di pietra sopra una bellissima cascata, ma mi trovo a risalir la collina in compagnia di mille e più bonzi dalle foggie e pose più strane e particolari! Uno spettacolo! Vengo rapito dalle molteplici espressioni che prendono vita da queste statue e lentamente mi inerpico fino a giungere al tempio vero e proprio.
Il sentiero dei 1000 bonzetti
Contrariamente ai luoghi di culto a cui siamo abituati, i templi giapponesi (Shintoisti o Buddisti che siano, spesso fusi fra loro) si dipanano su una vasta area, spesso collinare che vede aprirsi tanti piccoli padiglioni, alcove, tempietti, ognuno dedicato ad un’aspetto diverso del culto e il tutto fuso con la natura rigogliosa.
YAIIII!!!
Qui i templi sono vivi, pulsano di vita, non solo perchè ti ritrovi a sorseggiare il te verde (gentilmente offerto ai viandanti) in compagnia dei monaci che intonano il sutra tambureggiando su immensi tamburi roboanti (e già questo è un’esperienza che toglie il fiato), ma perchè la natura si fonde con i luoghi, con le statue, con i sentieri, con le pagode, con le alcove, formando un insieme di armoniosa sincresia dove tutto appare organicamente casuale, ma invece ordinatamente meditato.
Il suono del ruscello, il rosso dell’albero che si mischia al verde sul nero lucido del legno della pagoda, il loto che si unisce al grigio della statua del budda immersa nel verde, i colori, le forme, le prospettive sono di una bellezza che toglie il fiato, ti lascia in uno stato di estatica contemplazione.
Ho terminato una memory card cercando di cogliere ogni particolare, ogni prospettiva o angolazione o scorcio, ma è impossibile catturare tanta bellezza, ci si prova, ma alla fine l’unica è sedersi e lasciarsi andare e bearsi di suoni e visioni.
Dovrebbe essere illegale tanta bellezza…
Ritorno, stanco e felice al mio traghetto, ultima corsa, con una certezza a MIYAJIMA ci si torna, si devono ancora esplorare parecchi templi, ci si deve inerpicare per i KM alla vetta del sacro monte Misen, come si può lasciar inesplorata così tanta meraviglia?
A presto rivederci Miyajima
Goodnight little Budda!
sabato 9 luglio 2011
8 ( Japan 2011 ) Alone in the shining void
Partiamo da un concetto, Miyajima non esiste.
Non può essere vera, così tanta bellezza dev’essere stata creata a tavolino, probabilmente dagli stessi designer che hanno vinto il premio per i fiordi norvegesi (citazione d’autore, in pochi la capiranno
Oggi è stata una giornata stupenda, un tempo meraviglioso, il celo velato di nuovole leggere quel tanto da dare prospettiva e dimensionalità al cielo di un’azzurro cristallino, terso e scintillante.
Mi dirigo verso il Torii, da cui si dipanava la strada che volevo percorrere ed inizia la prima meraviglia (oggi è stato tutto una continua, costante meraviglia, non ho fatto altro che esclamare OHHH, oppure EHHH come fanno i giapponesi c’era bassa marea davanti al Torii ed ho camminato nel fondale marino per ammirare il Torii da vicino vicino
Poi percorro la stradina che volevo e mi immergo nel parco di Momijidani e O MIO DIO (anzi visto che siamo in Giappone: O MIEI DEI), qui proprio non riuscivo ad andare avanti, avevo la bocca spalancata di fronte a cotanto splendore e continuavo a ripetermi, no dai, è finto, non può essere vero, esattamente come ti immagini nelle suggestioni che trai dai romanzi, dai film, dai videogiochi Giapponesi, pensi che quelle suggestioni siano iperboli, non pensi che possa esistere un luogo in cui vi siano davvero quei luoghi, sembrava di essere immerso nel Giappone di Nube di Passeri oppure in una scena di Azumi o in un quadro di Muramasa ed era tutto vero, reale di incommensurabile bellezza.
E quando pensi che basta, no davvero non può essere meglio di così ecco che ti ritrovi sospeso, da solo nella cabina, nella funivia che ti porta al Monte Misen, il monte sacro e intervalli momenti di panico nel saperti solo nel vuoto immerso in quello spettacolo a momenti di puro rapimento.
Sono sicuro di una cosa, Mikami quando creò il famoso livello della funivia in Resident Evil 4 si ispirò proprio a questa… è identica! Fosse stata una notte oscura senza stelle mi sarei aspettato torme di zombi che assalivano la mia cabina
Arrivo alla cima ed ecco che risuccede, la meraviglia fin qui goduta viene ancora una volta superata e stavolta è qualcosa da spezzare il fiato, da rimanere incoscenti, imbambolati di fronte a questa meraviglia meravigliosa, la giornata è stupenda, il cielo è terso, le nuvole creano dimensionalità ad uno spettacolo naturale come raramente (forse mai?) ho apprezzato in vita mia, ecco cosa esplica il concetto di bellezza assoluta.
Ritorno stordito, stanco come non mai, sudato da strizzare, si perchè oggi ho anche capito quanto fa caldo qui al sud del Giappone ( che ovviamente per i Giapponesi è l’Est, mentre Tokyo è l’Ovest, mica il Nord… tutto strano qui si suda, si suda sempre, immancabilmente, irrevocabilmente, si espellono mesi e mesi invernali di tossine accumulate, non ci puoi far niente, star fermo, camminare, stare all’ombra, al sole, è uguale, si suda, ma è un sudore benefico, secco, non appiccicoso, è come un rito di purificazione.
Ecco che Miyajima ha avuto la consacrazione, entra nell’Olimpo delle grandi mete paesaggistico/suggestive del Giappone accanto all’immenso Airone Bianco di Himeji e al misticamente maestoso Fushimi Inari
Goodnight Sacred Shine Shrine