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Lost in Yamato – Settima Puntata – 2009 – The Sky and the GoodBye

Creato il 25 marzo 2014 da Egosistema

Lost in Yamato

Parte Settima – 2009 – The Sky and the GoodBye

 

Settima Puntata con il nostro viaggio del 2009, tocchiamo il cielo con un dito e diamo l’arrivederci al Kansai!

 

Lost in Yamato – Settima Puntata – 2009 – The Sky and the GoodBye

lunedì 24 agosto 2009

16 – Den Den, the Sky Lights and the Kushikatsu

Dopo ieri, come potete immaginare, desideravo una giornata lenta, pigra e di assoluto relax fancazzista, e quale miglior modo se non prender la via del distretto shopping più pazzo di Osaka?

Den Den Town è la risposta ad Akihabara di Tokyo, ovvero il quartiere dell’elettronica, dei manga e dei videogiochi, per arrivarci mi incammino sereno diretto a Namba Station passando per un pigro passeggiar nelle gallerie dello shopping coperte di Shinsaibashi.

Lost in Yamato – Settima Puntata – 2009 – The Sky and the GoodBye

Dopo un lento camminare, una pizza, una sosta da Starbucks e una visita da Bic Camera (il principale concorrente di Yodobashi Camera) eccomi arrivare, all’inizio si presentano solo negozi di manga, anime e cosplay, mi piacciono i manga, ma non sono la mia primaria passione e chi mi conosce può immaginare quale sia…

Lost in Yamato – Settima Puntata – 2009 – The Sky and the GoodBye

Mi inoltro per le stradine sereno, a parte un paio di magliette di Evangelion 2.0 posso resistere a tutto… quando ad un tratto… bastardi! Allora lo fate apposta! Vengo colpito diretto diretto nel mio punto più debole! Dragon Quest!!!!
Dovete sapere che qui in giappolandia è uscito Dragon Quest IX il primo di numerazione originaria ad uscire per Nintendo DS e porca paletta infame, c’è lo avevo fra le mani, insieme a gadget di ogni tipo, comprese delle rarità assolute!
Ma il gioco lo dovetti posare, sapete c’è una minimale barriera linguistica e i gadget gli ho dovuti lasciare, primo perchè Akihabara, non me ne vogliano gli Osakesi, ma è meglio, poi perchè a Tokyo c’è l’antro delle meraviglie, la mecca, il santo Graal, la nona meraviglia dell’umanità: SquareEnix ShowCase! E volete che non ci vada!?

Dopo essermi girato tutta Den Den Town mi ritrovo di nuovo a Namba Station e… cavolo se è tardi! Mi fiondo in stazione per prendere la Midosuji Line (la mia linea, oramai la conosco a memoria) e giungere a Umeda Station, passare il cavalcavia e presentarmi all’appuntamento con… il tramonto!

Vi ricordate vero!? Volevo assolutamente vedere il tramonto di Osaka dalla terrazza aperta del 40esimo piano del Shin-Umeda City Sky Building!
Arrivo 20 minuti prima del tramonto e signori… che spettacolo incredibile! Non siamo in tantissimi, si sta bene, il cielo è limpido, terso, pulido e lindo per via di un bel vento deciso che ha spazzato via ogni nuvola e accidenti!

 

Lost in Yamato – Settima Puntata – 2009 – The Sky and the GoodBye

Dopo essermi goduto il tramonto in religioso godimento estatico ecco la città che inizia ad illuminarsi e respirare, si le città in Giappone respirano, le mille luci rosse che illuminano i palazzi in modo che un aereo non li cilindri sono intermittenti, di una intermittenza graduale che sembra un respiro e i palazzi sono tanti e così le luci e così Osaka vibra di rosso respiro.

 

Lost in Yamato – Settima Puntata – 2009 – The Sky and the GoodBye

La terrazza non ha vetri, non ha nulla che possa rifletter fastidiosamente e rovinarti la bellezza di questa città illuminata di notte. E’ qualcosa di incredibile, estatico, vedi i treni come luminosi vermetti che si incuneano nel cuore della città, vedi mille luci bianche e rosse muoversi veloci nelle autostrade multi-livello, vedi le luci di tutti i colori immaginabili rischiarare il cielo e in alto il rosso respiro come un manto ogni cosa rende viva e pulsante.

 

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Qui potete vedere il Castello di Osaka

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Qui i grattacieli di Umeda

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E qui il porto…

Che meraviglia…

Me ne scendo veramente a malincuore dopo essermi quasi mezzo assiderato, fa freschino lassù, anche ad agosto, sopratutto con il vento che c’era.
Scendo e mi riscaldo un pò fuori (qui per riscaldarti devi uscire all’aperto, dentro qualsiasi cosa, bar, ristorante, negozio, stazione, metro, treno, bus ecc… è sempre un delirio di aria condizionata a manetta), mi fumo una sigaretta e mi accorgo di aver un leggero languorino, così vedo le pubblicità dei ristoranti dello Sky City e mi accorgo che questi matti nel primo piano sotterraneo hanno ricostruito una strada della Osaka degli anni ’30 piena di ristorantini tipici che più tipici non c’è ne.

 

Lost in Yamato – Settima Puntata – 2009 – The Sky and the GoodBye

Giro un pò, un pochino preoccupato perchè l’inglese latita e pure i prezzi sono scritti in kanji! Non si riesce a capire nulla, così decido di fregarmene e mi infilo nel primo che mi ispira e…
Oddio! I cuochi e camerieri sgranano gli occhi, pensano per un’attimo di mandarmi via, ma poi mi fanno sedere, riesumano una descrizione in inglese del ristorante dov’ero capitato e tentano a gesti di spiegarmi, sopratutto per evitare che combinassi casini da barbaro incivile.

Ero finito in un Kushikatsu! Questa tipologia di ristoranti presenta un bancone con al centro la cucina e il cuoco, questo pone un piatto e un pesce di ceramica con la bocca aperta davanti a te, sul tuo pezzo di bancone hai un coso dove posizionare il sale, mostarda ecc… un contenitore per la salsa, un contenitore con insalata cruda da sgranocchiare, una marea di contenitorini con dentro delle cose (sale, mostarda e salsa ;), le bacchette, un tovagliolo asciugamano umido e un bicchiere d’acqua.
Il cuoco ti porge sul piatto in ceramica vari spiedini di pesce (mi diceva in giapponese che cos’erano, io sorridevo e mangiavo), tu li prendi, mangi e poni il bastoncino dentro la bocca del pesce in ceramica. Puoi intingere il bastoncino nella salsa, nel sale, quello che vuoi, quando ne hai finito uno il cuoco te ne porge un’altro diverso e così via.
E’ uno dei modi più pazzeschi di mangiare che mi sia capitato qui in Giappone

:)
e uno dei più buoni! Ero un pochino spaventato per il prezzo, non sapevo quanto mi sarebbe costato e considerando che in Giappone, in una bettola magari puoi incontrare il sommo Sensei della tempura, insomma va bè, la Visa l’avevo.

Alla fine me la cavo con 20 euro

:)
Che pacchia, che mangiata, che bello
:)

Addio Sky Building, domani è l’ultimo giorno a Osaka e poi si torna a Tokyo… ho commesso un piccolo colpo di stato che poi vi racconto.

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Good Night and good Kushikatsu!

 

martedì 25 agosto 2009

17 – Goodbye Kansai!

Lost in Yamato – Settima Puntata – 2009 – The Sky and the GoodBye

Eccolo il mio residence, alto alto, stretto stretto.

Sono stato molto fortunato a trovarlo, è in una posizione eccezionale, in mezzo ad Amerika Mura, a due passi da Dotumbori, ad un isolato dagli Champee Elysee di Osaka con i loro negozi di Gucci, Versace, D&G e sopratutto Apple

;)

Lost in Yamato – Settima Puntata – 2009 – The Sky and the GoodBye

In questo “piccolo” albergo vicino al mio, con una forma che spesso mi ha fatto da guida da lontano c’è la fermata del metrò, due linee la incrociano, una che porta al castello di Osaka e una che porta ad Umeda, insomma sono a due passi da tutto il meglio di Osaka.

 

Lost in Yamato – Settima Puntata – 2009 – The Sky and the GoodBye

Alla fine il Kansai mi mancherà parecchio assai, Osaka si è rivelata una gran bella città, sicuramente un’ottima scelta averla come casa base e meritevole di ben più di qualche riga annoiata sulla Lonely, è sempre la terza città del Giappone ed è un piacere visitarla o anche solo bighellonarci, piena zeppa di biciclette, con una strana tendenza a tenere la sinistra sui marciapiedi come Tokyo, ma sulle scale mobili (e solo li) a tenere la destra.
Gli Osakesi sono meno sostenuti degli abitanti di Tokyo, più simpatici e rilassati, infrangono anche qualche regoletta! Come quella di parcheggiare la bici dove non si può o fumare dove non si deve, cosa che a Tokyo è impensabile.

Lost in Yamato – Settima Puntata – 2009 – The Sky and the GoodBye

Nara mi ha stregato, Kyoto mi ha deliziato, o meglio non proprio esattamente Kyoto che forse è stata la delusione più grossa come città, per fortuna non mi sono fermato li a dormire, ma il suo Tenryu-Ji e sopratutto l’immenso Fushimi-Inari la rendono la meta “sacra” imperdibile di tutto il Giappone.
Per quanto riguarda il “profano” il Castello di Osaka e sopratutto il capolavoro del Castello di Himeji hanno saputo soddisfare le mie più recondite e ardite speranze di assaporare il Giappone dei Samurai che così tanto amo da così tanto tempo.

Così tante cose ho lasciato da visitare, si deve sempre lasciare qualcosa per aver la scusa di ritornare, e sicuramente Himeji e Fushimi-Inari mi sono così entrati nel cuore che sarà difficile resistere alla tentazione di rivederli.

Domani torno a Tokyo, il mio primo grande amore, la vedrò sicuramente con occhi diversi, dopo che ho visitato un Giappone che è diverso, ma sempre se stesso e qui ci starebbe una riflessione più grande, una risposta che devo anche a Yuki: “Why Japan?”, già perchè…

Good Night, the last (… maybe not …) in Kansai!

P.S.
Oggi girando per Shinsaibashi ho incrociato un negozio di 4 piani di valigie, borse, zaini e tracolle e voi lo sapete… ho vacillato, scartando le tracolle tipicamente femminili che qui invece portano i maschietti, mi sono preso una stupenda tracolla bellissimissimissima!

:D

 

Fine Settima Puntata, alla prossima per tornar a toccare il sacro suolo di Edo!

つづく

 


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