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Una volta finita la prima, emozionante e fantastica stagione, mi sono dovuto fiondare di colpo sulla seconda. E pensare che io sono uno di quelli che deve lasciar passare un po' di tempo prima di proseguire con una saga a episodi, e persino quando leggevo saghe fantasy fra un volume e l'altro facevo passare diversi mesi, se non addirittura degli anni. Con Lost però è stato diverso, perché degli episodi così ben scritti, emozionanti e giostrati divinamente non mi era mai capitato di vederli. Il vedere una simile intelligenza di scrittura nell'assistere allo svolgersi degli eventi e nell'imbattermi nel fenomeno pop che aveva sconvolto mezzo globo era un qualcosa di davvero impensabile, che mi aveva fatto domandare più volte come cazzo avevo fatto a vivere senza una storia così bella prima di allora. Ecco quindi che una season two mi aspettava piena di colpi di scena, di sorprese e di... di... boh, non so che altro dire, anche perché di tette manco l'ombra, ma per una volta non ne sentivo minimamente la mancanza.
La vita dei naufraghi continua sulla misteriosa isola, ma ovviamente non si può trattare di un'esistenza tranquilla. Gli Altri sembrano sempre più minacciosi, e i tentativi di aprire la botola si fanno sempre più insistenti, senza contare che il comportamento di John Locke diventa più ambiguo che mai mano a mano che il tempo passa...Raramente mi capita di essere entusiasta per qualcosa, e una volta che questo succede devo stare attento, perché il mio snobismo non mi permette di fare il tifo per delle cose troppo popolari e di largo consumo. Mi era successo con Il cavaliere oscuro, e quella è un'onta che ancor'oggi mi perseguita. Ma la sapete una cosa? 'sticazzi. Perché anche le cose commerciali - e questo Lost lo è in pieno, ma non sempre l'essere commerciale è un male, anzi - se fatte bene devono essere giustamente elogiate, nonostante il successo e il grosso audience. E per quanto fare i bastian contrari sia un qualcosa di estremamente godurioso, qui proprio non vedo perché farlo. La serie emoziona, diverte, intrattiene e in un paio di situazioni fa anche riflettere. Sì, certo, riflessioni all'acqua di rose, ma comunque si tratta ugualmente di una riflessione inaspettata. Ma soprattutto, i personaggi risultano sempre credibili e azzeccati in ogni contesto in cui sono messi. Da Sawyer a Jack, ognuno di loro ha una psicologia specifica che si mantiene sempre coerente e che permette loro di affrontare uno sviluppo psicologico non indifferente, continuando a mantenere dei livelli molto alti e delle ambientazioni originali per quanto concerne i flashback, infatti non c'è più solo l'estremo oriente di Sahid, ma abbiamo anche l'Africa smossa dalle guerre intestine della new entry Echo, che immette una piccola sottotraccia religiosa che non guasta. Certo, abbiamo un piccolo episodio in cui un cattolicesimo quasi da propaganda sembra farla da padrone, dove si vede il battesimo come unica fonte di redenzione, ma per quanto mi abbia schifato su momento, sono riuscito a dimenticarla in un battibaleno. E non che io sia uno che ce l'ha a morte con la religione così per sport, però vedere un media narrativo-artistico che sembra veicolare solo dei messaggi a livello propagandistico mi lascia sempre un lieve concentrato di amarezza, perché penso che le risposte possano essere cercate altrove - pur essendo un appassionato di mitologia e un lettore di libri sacri, sottolineo. Cosa che però caratterizza questa stagione è la comparsa, fra i nuovi arrivi, di Benjamin Linus, uno dei villain più machiavellici e astrusi che io abbia mia visto, una personalità così repellente che a differenza di un Joker nolaniano non ti fa tifare per lui, ma riesce a inquietarti e a farti provare un senso di naturale avversione verso di lui e tutti gli Altri. E intanto i misteri si complicano sempre di più, si scoprono nuove risoluzioni, il nome Progetto Dharma diventa un qualcosa di concreto, si capisce come tutti i presenti su quell'Isola siano collegati fra loro e i vari flashback assumono sempre più dei significati chiarificatori. Si nota anche la gradita presenza di Michelle Rodriguez, la donna-energumeno preferita di ogni fan dell'action, che da al cast un senso di maggiore compattezza e dona una delle sue parti meglio costruite e recitate della sua carriera, riuscendomi a stupire in un contesto che non ritenevo necessario. I miei personaggi preferiti però rimangono sempre Sawyer e Early, non ci posso fare nulla. Ma ammettiamolo, forse è il favoloso cammeo di Billy Dee "Lando Carlissiam" Williams.Seconda stagione quindi pienamente promossa, in grado di offrire uno spettacolo di gran livello e animato di inusuale intelligenza.Voto: ★★★★
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