Un’operazione della Polizia di Stato contro appartenenti all'organizzazione curda Pkk è stata eseguita dagli agenti delle Digos di diverse città italiane con una serie di provvedimenti nei confronti di soggetti che avevano il compito di riscuotere, attraverso le estorsioni, una sorta di “tassa rivoluzionaria” tra gli immigrati curdi in Italia.
L'indagine, coordinata anche per i suoi profili internazioni dall'Antiterrorismo italiano guidato dal prefetto Stefano Berrettoni, ha preso il via da un pestaggio avvenuto mesi fa nei confronti di un cittadino turco titolare di una rivendita di kebab in provincia di Venezia.
Le indagini della Digos, coordinata dalla procura distrettuale di Venezia, hanno permesso di accertare la matrice politica della vicenda, consentendo così di scoprire una vera e propria attività di estorsione messa in atto dagli appartenenti alla cellula che, su mandato del Partito dei lavoratori curdi (incluso nelle liste terroristiche dell'Ue), riscuotevano la “tassa” tra gli immigrati di etnia curda residenti nel nord Italia.
Tassa che serviva a finanziare le attività del Pkk.
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