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Un arcobaleno di generi e di colori. Una secchiata di vernice sulla parete alla Pollock ma è una vernice colorata come un tessuto al batik. Uno dei film più folli ed originali visto negli ultimi anni e non poteva che essere partorito dalla mente perversa e geniale di Sion Sono.Love exposure è un manifesto teorico del cinema di Sono, una summa di tutte le sue tematiche. Yu perde la madre e il suo amore quando ha più bisogno di lei e la cerca per ogni dove cercando di elaborare il suo lutto. La stessa perdita che il padre cerca di esorcizzare diventando prete. Yu cerca di costruire un rapporto col padre ma sono troppe le barriere che si frappongono e allora il giovane deve andare oltre. Dalla religione cattolica all'aspirazione di essere il pervertito numero uno della lista, dalla ricerca costante di una Maria che sostituisca la madre scomparsa prematuramente, all'arte del Tousatsu ( rubare scatti fotografici di ragazze, o meglio di loro dettagli anatomici coperti solo da biancheria intima) dalla Chiesa Zero all'amor vincit omnia, la vita di Yu è un crescendo di esperienze. Amore e perversione shakerati in proporzioni variabili ma indigeste per colui che vede tutto da un'ottica cattolica. Ma non è solo il cattolicesimo preso di mira. Come già teorizzato in altri film di Sono la religione è vista nella sua veste arma di distrazione di massa, uno strumento per ottundere e ottenebrare coscienze. In un Giappone in cui il cattolicesimo è praticato da una parte molto piccola di popolazione è curioso che il regista se la prenda con la religione cattolica ma è evidente che sia solo un simbolo della tirannia ideologica a cui vengono sottoposti i credenti ( del resto la Chiesa Zero con la sua organizzazione che ricorda più una setta che un credo religioso vero e proprio è descritta anche peggio).Love Exposure è anche la descrizione sincopata come un rap dei Beastie Boys del percorso di crescita del giovane e implume Yu a cui non difetta certo la voglia di amare. Vuole una Madonna al suo fianco e la trova anche nella bella Yoko ma la vita è tremendamente complicata e il destino sa veramente essere beffardo. Yoko ama Miss Scorpion ( il personaggio da cui si traveste Yu nelle sue sortite di Tousastsu). E ci si mette di mezzo anche la perfida Koike, esponente di punta della Chiesa Zero, una sorta di negativo fotografico di Yoko.Il film dura circa 4 ore ed è stato sforbiciato su pressione dei distributori di un paio di ore almeno.La cosa stupefacente che nulla appare superfluo ma tutto tremendamente necessario in questa esperienza audiovisiva multimediale che cambia spesso pelle e tonalità nel senso di una trasversalità che tocca vari generi cinematografici anche lontanissimi tra loro.Love Exposure è tutto quello che giace tra il gore estremo dell' amputazione di un'organo sessuale e la tenerezza di una storia d'amore infelice. Per Sion Sono l'unica religione da praticare è la libertà ed è la stessa che lui si concede con un linguaggio cinematografico vivacissimo tra telecamere digitali,doppi e tripli split screen o struggenti piano sequenza ( come quello della spiaggia).Un film che probabilmente non vedremo mai dalle nostre parti sia per quello che afferma sulla religione cattolica, apertamente messa alla berlina assieme ad altre, sia per la durata non esattamente commerciale.Con questo film pantagruelico e debordante, bulimico nella sua assimilazione di generi e influenze, iconoclasta nel suo voler sistematicamente demolire ideologie castranti (religiose o meno), con questo colosso di celluloide che come spesso nel cinema del regista giapponese parla di amori deflagranti e di perversioni color della tenebra mescolandoli ben bene in un cocktail decisamente ben riuscito, Sion Sono entra nell'Olimpo dei grandi cineasti , se ancora qualcuno avesse bisogno di ulteriore conferma.Love Exposure è esperienza cinematografica assolutamente consigliata.
( VOTO : 9 / 10 )
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