Magazine Cultura
Ciao a tutti!
Si, lo so, avevo promesso di postare il music history giovedì, però meglio tardi che mai, no?.... Oggi si torna indietro di 25 anni, siete pronti? Si parte!
Gli anni '80 sono un decennio di avvenimenti epocali e di innovazione a 360°, sono gli anni dei grandi rapporti internazionali, dell'economia globale e del progresso tecnologico, e ovviamente il 1986 non è esente da tutto questo.
Il 1986 si apre con diversi rinnovamenti per quanto riguarda i rapporti internazionali, il primo gennaio infatti, Spagna e Portogallo entarno a far parte della CEE, portando così il numero di stati membri da 10 a 12, stati che 2 mesi più tardi firmano l'Atto Unico Europeo, lo storico trattato che dà il via all'Europa unita, e di conseguenza all'economia e alla società globali. Sempre nel 1986 l'isola di Aruba ottiene l'indipendenza dall'Olanda separandosi dalle Antille olandesi, Chirac viene eletto primo ministro francese, Michail Gorbacëv annuncia un parziale ritiro delle truppe sovietiche dall'Afghanistan e mette le basi per la Perestrojka che comincerà l'anno successivo, scoppia negli USA lo scandalo Irangate, che vede la responsabilità di Reagan nella fornitura illecita di armi all'Iran, viene sciolta dal governo britannico l'Assemblea nazionale dell'Irlanda del nord e, avvenimento quanto mai attuale, sfocia in guerra un conflitto tra la Libia di Gheddafi e il resto del mondo, la nazione nordafricana viene infatti accusata dal presidente americano Ronald Reagan di sostegno al terrorismo palestinese, la marina si mobilità verso le coste libiche e, indicando l'Italia come maggior nemico dopo la dichiarazione di embargo di forniture di armi, la Libia fa la prima mossa abbattendo due aerei statunitensi in ricognizione e lanciando missili su Lampedusa.
Ma l'innovazione del decennio '80 non riguarda soltanto la situazione politico-sociale, anche il progresso vuole la sua parte nella storia, e gli eighties sono la culla del periodo probabilmente più fervido da questo punto di vista. Tanto per cominciare le missioni nello spazio aumentano di numero, intensità e anche obiettivi, perchè se il mondo era rimasto con gli occhi sbarrati nel '69 quando Armstrong mosse il primo passo sulla luna, ora ogni obiettivo raggiunto si trasforma in un nuovo punto di partenza alla scoperta di quel che c'è oltre, nel 1986 infatti le missioni spaziali si sono spinte fino al settimo pianeta del sistema solare, è proprio in quest'anno infatti che la sonda spaziale Voyager 2 porta alla scoperta di Cressida, Cordelia, Ofelia e Bianca, quattro dei 27 satelliti di Urano finora conosciuti, la sonda europea Giotto passa a 565 km dal nucleo della cometa fotografandola e viene lanciato nello spazio il primo modulo della stazione spaziale orbitante russa Mir.
Ma il vero boom tecnologico degli anni '80 è senza dubbio quello verso il mercato domestico, oltre a televisioni ed elettrodomestici che cominciano a diventare quasi indispensabili in casa, si fa largo proprio a metà del decennio il Personal Computer, con il lancio sul mercato nel 1985 della prima piattaforma grafica della storia, Windows 1.0, e neanche fossero lì ad aspettare soltanto quello, il 19 gennaio dell'86 si diffonde in tutto il mondo il primo virus informatico, chiamato (c)Brain. Insieme al PC si sviluppa uno dei mercati tecnologici più redditizi di sempre, e cioè quello dei videogiochi, il 1986 in questo senso è un anno molto importante, nascono infatti 3 grosse aziende, la Sensible Software, la Vektor Grafix e la Ubisoft (le prime due ottengono ottimi risultati nei primi anni ma poi scompaiono quasi completamente dal mercato, mentre la terza è tutt'oggi una delle case produttrici di videogames più famose nel mondo), nascono, predestinati a spopolare per decenni, giochi del calibro di Bubble Bobble, Castlevania, The Legend of Zelda, Metroid, Space Quest e l'intramontabile Arkanoid, inoltre vengono messe sul mercato, tra le altre, le tre console più amate di sempre, diventate icone degli appassionati del settore, Atari 7800, NES e Sega Master System.
Purtroppo sono molte anche le tragedie del 1986, a cominciare da quelle causate dal conflitto libico, e poi tragici incidenti, come quello del 21 agosto, quando in Camerun si sprigiona una nube tossica da un lago vulcanico che causa 1500 morti e 30000 intossicati dalle esalazioni di anidride carbonica, nel Mar Nero la nave passeggeri Admiral Nachimov entra in collisione con la nave porta rinfuse Pëtr Vasëv mettendo fine a 423 vite, lo Space Shuttle Challenger esplode nella fase di decollo, una mucca di una fattoria dell'Hampshire denominata "Cow 133" è la prima vittima del morbo della "mucca pazza", viene assassinato Olof Palme, fautore degli accordi internazionali di pace, nel cielo di Corinto esplode una bomba su un Boeing 727 in volo tra Roma e Atene che trascina nel vuoto 4 persone, e poi uno dei più tragici incidenti degli ultimi 30 anni, il 26 aprile a Cernobyl in Ucraina, durante un test, a causa di pesanti violazioni nelle norme di sicurezza il nocciolo di uno dei reattori aumenta di potenza a dismisura, causando una rottura nell'impianto di raffreddamento e una conseguente esplosione del reattore stesso, i danni sono incalcolabili, per le morti "immediate" dovute all'esplosione, ma soprattutto per la nube radioattiva che nei giorni seguenti invade tutta la zona circostante intaccando persone, animali, alberi e coltivazioni (nonostante siano passati 25 anni sono ancora in atto delle iniziative per portare i bambini per qualche mese l'anno lontano dal clima e dall'aria ancora oggi contaminati dall'incidente). La nube tossica arriva poi in tutta l'Europa, e nonostante la minore intensità vengono giustamente prese precauzioni che prevedono in alcuni casi il divieto di vendere verdura e latte fresco.
Nel nostro paese, poi, la metà degli anni '80 segna la fine (purtroppo solo sulla carta) dei cosiddetti "anni di piombo", il periodo tra la fine degli anni settanta e i primi anni ottanta caratterizzato dal dilagare delle estremizzazioni politiche, cosa che porta alla nascita di cellule terroristiche come Avanguardia Nazionale o le Brigate Rosse, quest'ultime colpevoli dell'omicidio del sindaco di Firenze Lando Conti proprio nel 1986. Sono gli anni della fine dei processi contro terroristi appartenenti a questi gruppi, come ad esempio il processo d’appello per la Strage dell'Italicus, in cui vengono condannati i neofascisti Mario Tuti e Luciano Franci, ma sono anche gli anni dell'inizio di altri processi, questa volta contro la malavita organizzata, ed è in quest'anno che comincia il maxi processo contro la mafia, nell'aula bunker dell'Ucciardone di Palermo. Il 1986 è anche l'anno che mette fine al processo contro Mehmet Ali Agca, colpevole del tentato omicidio di Papa Giovanni Paolo II; il Santo Padre diventa inoltre, sempre in quest'anno, il primo Papa nella storia ad entrare in una sinagoga.
E poi di avvenimenti in questo anno ce ne sono un'altra marea, a cominciare dalla più abbondante nevicata del secolo in Italia, tra il 10 e l'11 febbraio una coltre bianca blocca l'intero paese (a Roma in una sola notte cadono 30 cm di neve), e poi Silvio Berlusconi acquista l'A.C. Milan, nasce l'Agenzia per la promozione dello sviluppo del Mezzogiorno, scoppia lo scandalo del vino al metanolo, vengono ridotte le sanzioni e dilazionati i tempi di pagamento del condono edilizio, l'Italia entra ufficialmente a far parte dei paesi più industrializzati del mondo partecipando a un meeting a Tokyo, vengono introdotti i contratti di formazione lavoro grazie ad un accordo tra Confindustria e i sindacati, viene ripristinata la festa della Repubblica il 2 giugno, l'Argentina del "Pibe de oro" sconfigge nella finale dei mondiali la Germania Ovest per 3 a 2 a Città del Messico, Greg LeMond vince il Tour de France, Enzo Tortora viene assolto dalle accuse di associazione per delinquere di stampo camorristico, in Italia esce il primo numero di Dylan Dog, l'Alfa Romeo entra a far parte del gruppo Fiat, viene inaugurato a Parigi il Musée d'Orsay, Mike Tyson diventa a 20 anni il più giovane campione del mondo dei pesi massimi stendendo alla seconda ripresa il giamaicano Trevor Berbick e Rita Levi-Montalcini fa onore al nostro paese aggiudicandosi il Nobel per la medicina.
Anche il mondo delle arti viene investito dagli anni '80, che portano grandi rinnovamenti nell'arte, come nel cinema, nella televisione e nella musica, e così nel 1986, mentre il cinema italiano piange Adolfo Celi, indimenticato protagonista di serie televisive come Sandokan, ma soprattutto di storici film del Maestro Monicelli, da "Brancaleone alle crociate" fino alla trilogia di "Amici Miei", e il mondo intero piange Robert Stevenson, regista, tra gli altri, di "Mary Poppins", "Un maggiolino tutto matto", "Pomi d'ottone e manici di scopa" e "Herbie il Maggiolino sempre più matto", agli oscar spopola "La mia Africa", capolavoro di Sidney Pollack con Meryl Streep e Robert Redford che si aggiudica 7 statuette mettendo in ombra ogni altro candidato. Ormai il mercato del cinema è diventato uno dei più redditizi, motivo per cui le produzioni aumentano a dismisura, i cinema aprono praticamente in ogni paese e cominciano a spuntare i primi multisala; il 1986 segna anche l'uscita nelle sale cinematografiche di una serie di pellicole che si possono tranquillamente inserire tra le migliori di sempre, film che lanciano nuove star, che ne riconfermano altre, e che diventeranno dei veri cult, come ad esempio 9 settimane e ½, film scandalo con Mickey Rourke e Kim Basinger, passato alla storia per lo strip dietro le tendine della bellissima Kim su "You can leave your hat on" cantata dal grandissimo Joe Cocker, forse il secondo successo più forte dell'anno dopo "Top Gun", pellicola, anche questa storica, con Tom "Maverick" Cruise, Kelly "Charlotte" McGillis e Val "Iceman" Kilmer, uscito proprio nell'86, e poi un sacco di altri film di una marea di generi diversi, ci sono commedie all'italiana come "Troppo forte","Yuppies", "Yuppies 2", "Grandi magazzini", "Scuola di ladri", "7 chili in 7 giorni" o "Superfantozzi", cronostoria del mondo vista dalla stirpe dei Fantozzi, film di animazione come "Asterix e la pozione magica" e "Basil l'investigatopo", film per ragazzi come "Corto circuito", storico film con protagonista il robot super intelligente Numero 5, "Karate Kid II", "Il bambino d'oro", "Labyrinth, dove tutto è possibile", "Superfantagenio", con Bud Spencer in versione genio della lampada, e poi ancora "Hannah e le sue sorelle" di e con quel geniaccio di Woody Allen, "Aliens - Scontro finale", "Mr. Crocodile Dundee", con Paul Hogan nelle vesti del più celebre cacciatore di coccodrilli australiano, "Sid & Nancy", film su Sid Vicious e la sua cara Nancy, in cui, tra l'altro, sono presenti due cammei musicali, il primo di Iggy Pop che scende dalle scale in una scena e il secondo di Slash in versione chitarrista punk in un'altra, e poi, tenetevi forte per i prossimi 9 film, "Camera con vista" di James Ivory, tratto dall'omonimo romantico romanzo di E. M. Forster, "Figli di un dio minore" con William Hurt, "Platoon" film di Oliver Stone tra i migliori film di guerra di sempre, "Il nome della rosa", tratto dal romanzo del nostro Umberto Eco che vede il grande Sean Connery nelle vesti di Guglielmo da Baskerville; Sir Sean sempre nel 1986 si cala anche nei panni del maestro d'armi Juan Sánchez Villa-Lobos Ramírez in "Highlander, l'ultimo immortale", altro capolavoro di quest'anno ricordato anche per una colonna sonora quasi tutta targata Queen, e poi "il camorrista", film di debutto del maestro Giuseppe Tornatore, "Gunny", con Clint Eastwood nelle vesti del sergente di ferro Tom "Gunny" Highway, reduce di Corea e Vietnam inflessibile, implacabile e ovviamente odiato da sottoposti e superiori, "Mission", film storico-drammatico con Robert De Niro, Jeremy Irons e Liam Neeson, e "Il colore dei soldi", pellicola di Martin Scorsese che propone un seguito, 25 anni dopo, della storia de "Lo spaccone" e che si avvale per l'occasione di Paul Newman, Tom Cruise e Mary Elizabeth Mastrantonio, a mio modesto parere uno dei 3 migliori film di tutto il decennio '80, se ancora non l'avete visto procuratevelo, vi assicuro che non rimarrete delusi.
Ma ora vi starete chiedendo "Ma quand'è che si parla di musica?", adesso ci siamo! La musica degli anni '80 è un turbinio continuo di nuovi generi, uscite discografiche e band, e c'è da dire che questo turbinio non sempre porta buoni risultati, almeno in termini di qualità musicale, gli anni '80 sono gli anni della disco music, dei vestiti e delle pettinature assurde, delle boy band e di tutto il resto. Ormai gli anni delle proteste in musica, dei valori e della ribellione giovanile sono finiti, complice anche un innegabile miglioramento della qualità della vita e un'economia in crescita, la musica ora viene vista molto di più come divertimento che come modo per mandare dei messaggi più o meno importanti, e, soprattutto, come un modo per diventare ricchi e popolari in un batter d'occhio. All'inizio del decennio nasce MTV, la più seguita rete televisiva musicale che ha il merito di aver portato la musica sul piccolo schermo, ma anche la colpa di aver creato negli anni un sistema commercial-musicale che andrà via via degenerando, così negli anni '80 inizia una fase della musica in cui spesso e volentieri a fare successo non sono i migliori ma i raccomandati o i più belli, quelli che in TV fanno bella figura e non quelli che scrivono belle musiche e belle canzoni. Ovviamente questo non significa che tutta la musica degli anni '80 sia da buttare, anzi, l'innovazione e l'arrivo di nuovi generi come l'Hip Hop, la dance, la new wave e tutto il resto sono un tassello importante della storia della musica, al di là dei gusti personali di ognuno, molte ottime band vengono proprio da questo decennio, e la mescolanza di generi e sound non può che far bene alla musica. Il 1986 si trova nel bel mezzo, cronologicamente e artisticamente parlando, di questo turbinio decennale; tra le lacrime dedicate a Benny Goodman, mostro sacro del jazz e dello swing che lascia questo mondo il 13 giugno a 60 anni, e Cliff Burton, storico bassista dei Metallica tragicamente morto in un incidente sul bus del gruppo, nascono ottimi gruppi di molti generi e molte sfumature musicali differenti, dai Goo Goo Dolls agli italianissimi Extrema, dai The Lemonheads agli Underworld, e poi No Doubt, Pixies, Skid Row, Blind Guardian, Timoria, New Kids on the block, Manic Street Preachers, Roxette e tanti tanti altri, mentre si sciolgono formazioni storiche degli anni precedenti, come i Culture Club, i Neu!, gli Wham!, duo formato da George Michael e Andrew Ridgeley, e i Clash del compianto Joe Strummer. Insomma, negli anni '80 sia che si cercassero canzoni impegnate, sia che si volesse semplicemente ballare, che si volesse un semplice sottofondo orecchiabile o che si cercasse la qualità musicale, la risposta si poteva trovare nei negozi di dischi, o al massimo su MTV.
Come dicevo prima, il 1986 è caratterizzato da questo enorme boom del mercato discografico e musicale, i negozi di dischi di tutto il mondo sono sommersi da nuovi album, si va dal metal alla dance, dal rock alternativo al pop più classico e commerciale, spopola il soul e crescono a dismisura le tournèe mondiali e i grandi concerti, tra cui due veramente di portata storica, il primo si tiene il 27 settembre al PalaTrussardi di Milano, quando dopo 24 anni di assenza torna a calcare le assi di un palco italiano una delle voci più amate della storia, Frank "The Voice" Sinatra, e il secondo che più che un live è un evento mondiale, è un qualcosa per cui chi c'era può mettere il biglietto in cassaforte e conservarlo come un gioiello, una vera perla rara, l'impronta nella storia di chi solo 5 anni più tardi lascerà prematuramente tutti noi.... Sto parlando naturalmente dei due storici concerti dei Queen allo stadio di Wembley datati 11 e 12 luglio 1986, con un Freddie Mercury più in forma che mai ad incantare i 300.000 fortunati che hanno assistito a queste due storiche date, perchè come affermeranno David Bowie e Mick Jagger, "Freddie è l'unico che riesce a coinvolgere e a far battere le mani all'ultima fila di Wembley".
Il live a Wembley fa parte del Magic Tour, iniziato dopo l'uscita di "A kind of magic", e verrà registrato per l'uscita, sempre nel 1986, di due album live, ma non sono certo solo gli album dei Queen a stazionare sugli scaffali, la compagnia e veramente molto fitta, in questo anno escono un numero spropositato di album, tra cui, facendo una cernita che non rende giustizia alla vastità e alla varietà delle pubblicazioni, posso citare "17 re", forse l'album meglio riuscito dei Litfiba, "5150" dei Van Halen, "Dirty Work", album dei Rolling Stones dedicato al defunto Ian Stewart, "Constrictor" di Alice Cooper, "Gone to Earth" del maestro David Sylvian, "A date with Elvis" dei The Cramps, "Animal boy" di quei punkettoni dei Ramones, "Another view", raccolta dei Velvet Underground, "Anthology" del re del pop Michael Jackson, "Band of gypsys 2", ennesima raccolta postuma di Jimi Hendrix, due tra i migliori album del nostro Angelo Branduardi, e cioè "Collezione" e "Branduardi canta Yeats" in cui il cantautore mette in musica dieci poesie del drammaturgo irlandese, "Candy Apple Grey" degli Husker Du, "Raising Hell" dei Run DMC, che contiene la collaborazione con gli Aerosmith in "Walk this way", "Aretha" della regina del soul Aretha Franklyn, "Graceland", lavoro solista di Paul Simon, "Invisible Touch" dei Genesis di Phil Collins, "Drum symphony" di Tullio De Piscopo, "Orgasmatron" di Lemmy e soci, "Decibel", dell'omonima band italiana, "Lifes Rich Pageant" dei R.E.M., "True Confessions" dei Bananarama, "Turbo" dei Judas Priest, "Electric Café" dei Kraftwerk, "Finyl Vinyl" dei Rainbow, la prima raccolta dei Police intitolata "Every Breath You Take: the Singles", e poi "EVOL" dei Sonic Youth, "The Final Countdown", probabilmente l'unico conosciuto dei dieci album degli Europe, "Anything", album flop della punk band dei The Damned, "Bring on the Night" di Sting, "Whiplash Smile" di Mr. Cyberpunk Billy Idol, "Collection I" dei Misfits, "De canto y baile" degli Inti-Illimani, "Break Every Rule" di Tina Turner, che contiene la Super Hit "Typical Male", "Born to Fight" di Pino Scotto e i suoi Vanadium, fino all'electric pop/rock di "Black Celebration" dei Depeche Mode, e poi album cantautorali del nostro bel paese come "Battiato", del compositore siciliano, "DallAmeriCaruso" di Lucio Dalla, "Fabrizio De André (Antologia blu)", "Rispetto", che rappresenta il primo grande successo di Adelmo "Sugar" Fornaciari e "Profumo" di quella pazza della Nannini, e poi ancora un quartetto di album da annoverare negli almanacchi chitarristici: "Eat 'Em and Smile" di David Lee Roth in collaborazione con Sua Maestà Steve Vai, "Little Miss Dangerous" del cowboy con la chitarra Ted Nugent, "Not of This Earth", mai titolo più azzeccato per un album di un alieno dalle dita veloci come Joe Satriani, e "Trilogy" del "Paganini della chitarra rock" Yngwie J. Malmsteen. Non vi bastano questi? Ce n'è ancora! "August" di Eric Clapton, "Bedtime for democracy" dei Dead Kennedys, "Manzo" e "Cantasquallor" dei demenzialissimi Squallor, "Don Giovanni" di Lucio Battisti, "Does Humor Belong in Music?" di Frank Zappa, "Expletive Delighted" dei Fairport Convention, "Fahrenheit" dei Toto, "Kicking Against The Pricks" di Nick Cave e i suoi "Semi cattivi", "Master of puppets", album capolavoro dei Metallica, "Knocked Out Loaded" del menestrello del rock Bob Dylan, "Landing on Water" di Neil Young, "Leather Jackets" e "Your songs", due degli album probabilente più belli dell'immensa discografia di Sir Elton John, le scariche elettriche di "Who Made Who" degli AC/DC, "Intermission", il primo album live di Ronnie James Dio, "Licensed to kill" dei Beastie Boys, "The Doctor" dei Cheap Trick, l'album di debutto dei Poison, "Look What the Cat Dragged in", e quello dei Roxette, "Pearls of Passion", "Mistrial" di Lou Reed, "True Blue" di Madonna, "Revenge" di Annie Lennox e i suoi Eurythmics, e poi Blue Oyster Cult, Van der Graaf Generator, Savatage, Pretenders, Status Quo, Uriah Heep, Bruce Springsteen, Duran Duran, Raven, Spandau Ballet, Cyndi Lauper e chi più ne ha più ne metta.
C'è un nome che però manca all'appello, ed è quello di una band che negli anni '80 ha impresso il proprio nome a fuoco nella storia della musica, loro sono in 4, si sono conosciuti qualche anno prima, a cavallo degli ultimi anni di liceo, il cantante e leader ha origini italiane, per la precisione di Sciacca, in provincia di Agrigento, ma tutti e 4 vengono dal New Jersey, e naturalmente sapete già che quando si parla di New Jersey e non si parla di Bruce Springsteen, questi 4 possono rispondere soltanto ai nomi di David Bryan, Tico Torres, Richie Sambora e Jon Bon Jovi. Il gruppo si forma nel 1983, quando Jon, dopo aver vinto un concorso per gruppi rock senza contratto discografico indetto da una radio locale con "Runaway", da lui stesso scritta e registrata in studio insieme ad alcuni musicisti, si rende conto di aver bisogno di una band, così, insieme all'amico David Bryan si mette alla ricerca di validi musicisti e dopo qualche cambio di formazione cominciano ad esibirsi a livello locale, finchè aprono un concerto degli Scandal a New York, nel quale vengono notati da un manager della Mercury Records, che propone loro un contratto. Al momento della scelta del nome della band inizialmente si pensa al nome "Victory", ma quelli della Mercury fanno notare loro la popolarità acquisita da Jon rispetto a tutti gli altri membri della band, così alla fine del 1983 nascono ufficialmente i Bon Jovi che ancora oggi scuotono le folle di tutto il mondo. La ricetta della band è un po' il sunto della situazione musicale del decennio, non esageratamente rock, non esageratamente pop, a volte cattivi e a volte dolci, tecnicamente ottimi, abbastanza fascinosi da attirare frotte di adolescenti urlanti ad ogni passo che muovevano, ma allo stesso tempo intenzionati a diventare famosi per le proprie canzoni e non per essere dei sex symbols, e forti di un leader come Jon che è tanto scatenato sul palco quanto romantico al momento di dover scrivere dei pezzi. Con questi presupposti il gruppo entra in studio e se ne esce all'inizio del 1984 con il primo album, omonimo, che diventa disco di platino negli States, e dal quale verranno estratti tre singoli: "Runaway", "She don't know me" e "Burning for love", quest'ultimo solo per il mercato giapponese. Nel frattempo, un po' per la loro indiscutibile bravura, un po' spinti dall'album, i Bon Jovi si fanno conoscere in tutto il mondo aprendo i concerti di ZZ Top, Scorpions e Kiss, per poi partire con il loro primo tour ufficiale. L'anno successivo pubblicano il loro secondo album, "7800° Fahrenheit", che però non riscuote un enorme successo, pur vendendo, come il precedente, più di 2 milioni di copie; gli stessi componenti della band ammetteranno poi che avrebbero potuto e dovuto realizzare un album migliore, ma riscuotono comunque un buon successo in tournèe grazie alla loro forte attitudine per le prestazioni live. verso la fine del 1985 viene poi pubblicata una videocassetta contenente i videoclip realizzati fino a quel momento, ma la svolta è proprio dietro l'angolo....
Nel 1986 la band decide per un cambio radicale che parte dallo staff, cambiano infatti produttore assumendo Bruce Fairbairn, ma soprattutto si avvalgono della collaborazione di quel genio di Desmond Child. Proprio con questi presupposti il gruppo intraprende la strada che li lancia al successo planetario, strada che mai abbandoneranno. Jon e Richie quindi si mettono al lavoro e scrivono insieme sette delle dieci tracce che andranno a formare l'album, mentre per le restanti tre vengono assistiti e supportati dal buon Desmond; questi tre pezzi si intitolano "You Give Love a Bad Name", "Livin' on a Prayer" e "Without Love" (capite adesso perchè considero un genio Desmond Child?....) e sono state scritte a sei mani nel seminterrato della casa della madre di Sambora, così, più o meno a metà dell'anno le tracce sono praticamente pronte, e dopo averle incise bisognava trovare un titolo per l'album, ed il modo in cui è stato deciso merita di essere riportato con le stesse parole usate da David Bryan:
"Durante le registrazioni del disco frequentavamo assiduamente un club di striptease dove delle ragazze incredibilmente belle si versavano addosso acqua e sapone. Diventavano così scivolose che non riuscivi a stringerle neanche se era la cosa che volevi di più al mondo. Uno di noi urlò 'Slippery when wet!' (scivolose se bagnate ndr) e gli altri immediatamente realizzarono: doveva essere il titolo del nuovo disco! In origine pensavamo di mettere in copertina una foto con delle enormi tette, veramente grosse, ma scoprimmo che il Parents Music Resource Center aveva intenzione di denunciarci, mettendoci così in un grosso guaio. Perciò usammo una copertina più tranquilla. Pochi sanno che ad inventare la nuova copertina fu lo stesso Jon Bon Jovi, che di fatto prese un sacco di immondizia bagnato e ci scrisse sopra con il dito Slippery When Wet."
Succede in questo strano modo che il 18 agosto del 1986 quel sacco di immondizia bagnato viene lanciato sul mercato ed è ancora oggi il più grande successo della band, vende 33 milioni di copie, arriva al numero uno nelle classifiche di mezzo mondo e ad oggi risulta essere il 22° album più venduto di sempre.... In "Slippery when wet" coesistono perfettamente l'anima rock e il romanticismo di Jon, che riesce a cantare parole dolci anche su una musica non propriamente dolce, contiene alcuni tra i brani più amati della discografia del gruppo, come i sopracitati pezzi scritti con Child, ma anche "Never say goodbye", "I'd die for you", insomma, non c'è un solo brano dell'album che sia da buttare....
Il disco si apre con "Let it rock", intro veramente perfetta, seguita a ruota da "You Give Love a Bad Name" e "Livin' on a Prayer", per la serie "Chi ben comincia....", poi viene "Social disease", e subito dopo arriva uno dei pezzi più amati del quartetto del New Jersey, e cioè "Wanted dead or alive". "Wanted dead or alive" viene estratto come terzo singolo e vuole essere un omaggio agli eroi del Far West, in particolare alla figura del cowboy, in cui Jon si immedesima raccontando la vita avventurosa di chi viaggia in cerca di qualcosa e allo stesso tempo fugge da qualcos'altro, un ribelle, un cowboy che cavalca un cavallo d'acciaio, che ha la notte dalla sua parte e che è ricercato, vivo o morto. Proprio per questo il videoclip verrà girato accostando una serie di immagini e filmati in bianco e nero della vita on the road del gruppo durante la tournèe. Il brano è stato utilizzato come colonna sonora dell'inizio di "Harley Davidson & Marlboro Man", con Mickey Rourke che sulle note iniziali della canzone inforca la sua Harley e parte senza una precisa meta percorrendo una strada immersa nel deserto come solo negli Stati Uniti ce ne sono.
E allora, che stiate per partire o per tornare, che siate in New Jersey o a Pizzo Calabro, respiratevi questi 5 minuti di vita selvaggia, sciogliete i capelli, tirate fuori il vostro cappello da cowboy e gustatevi l'orizzonte, per voi, questi sono i Bon Jovi e questa è "Wanted dead or alive"!
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