> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="122" width="300" alt="Lucca Comics & Science 2012 >> LoSpazioBianco" class="aligncenter size-full wp-image-60847" />
Fuori il tempo non è perfetto, ma ciò non frena gli appassionati di fumetti che si dirigono verso Lucca nel giorno di inaugurazione di Lucca Comics & Games, l’1 novembre 2012. La fiera, come al solito, riempie le strade del centro storico di Lucca di appassionati che, quest’anno per 4 giorni, avranno la possibilità di incontrare gli autori, interagire con gli editori, assistere a incontri, conferenze e alle presentazioni delle novità editoriali della stagione appena iniziata. Tra i molti eventi proposti agli appassionati quest’anno c’è anche una serie di tre conferenze che cerca di raccontare i rapporti tra la scienza e i fumetti, questi ultimi intesi soprattutto come mezzo per divulgare in modo semplice la prima.
Questa prima edizione, complice indiretto il nostro Gianluigi Filippelli, nasce dall’incontro tra Andrea Plazzi, famoso soprattutto per le sue traduzioni dei romanzi a fumetti di Will Eisner e per essere l’editor di Rat-Man Collection, e Roberto Natalini, matematico del CNR di Roma e capo del gruppo di divulgazione matematica dei Maddmaths!. L’incontro tra i due avviene grazie al Carnevale della Matematica, quando Gianluigi, che aveva conosciuto Andrea in occasione delle Libertà digitali a Milano, chiede a quest’ultimo di partecipare all’edizione che stava organizzando in quel periodo: Andrea è, infatti, un matematico di formazione, e partecipa con un piccolo post sui conigli di Fibonacci. Questo contributo fa incuriosire Roberto, che lo intervista per il sito di Maddmaths!: il contatto è quindi realizzato e la naturale conclusione è proprio questo Lucca Comics & Science che per questa edizione si struttura nelle tre conferenze messe in programma e ospitate all’interno del Palazzo Ducale.
Nella prima di queste, introduttiva, oltre ad Andrea, che modera, Roberto e Gianluigi, partecipa anche Giovanni Russo, direttore di Lucca Comics e chimico teorico di formazione. Gli interventi sono abbastanza semplici: si racconta di come è nata l’iniziativa e di cosa ha portato ciascuno dei presenti ad aderire alla sfida. Come ha ricordato Roberto nelle pause in una discussione con Gianluigi e Peppe Liberti, Lucca Comics è stata l’unica istituzione a ospitare con entusiasmo questa serie di conferenze. Al di là degli interventi specifici [1] , questa prima conferenza ha brillato soprattutto per l’annuncio dell’ospite scientifico di rilievo per il prossimo anno: sarà, infatti, presente Cédric Villani, matematico francese un po’ dandy nel look (si autodefinisce la Lady Gaga della matematica) e vincitore della Medaglia Fields nel 2010, massimo premio a livello mondiale per un matematico. Villani, come ha anche confermato in una intervista/chiacchierata con Roberto proiettata durante l’incontro, non è solo un matematico di un certo rilievo e una persona molto originale, ma anche un esperto di manga, e quindi la sua presenza per il 2013 è, come si suol dire, perfetta per le atmosfere di Lucca Comics & Games.
Dall’Higgs in giù: spieghiamolo a fumetti. Questo il titolo del secondo incontro, avvenuto alle 14:00 del giorno stesso. Sono intervenuti, oltre ai già presenti Andrea, Roberto e Gianluigi, Luigi Bona, direttore di WOW Spazio Fumetto a Milano, e Francesca Riccioni, la sceneggiatrice di Enigma. La strana vita di Alan Turing (Ed. Rizzoli Lizard),
Gli interventi dei conferenzieri iniziano subito dopo, partendo dal direttore del WOW, che si presenta con un po’ di fumetti sotto braccio. Nel suo piccolo pacco, in particolare, Gianluigi segnala una interessante pubblicazione statunitense, Adventures inside the atom, che ha potuto sfogliare – ovviamente con tutta la cura possibile (stiamo parlando, dopo tutto, di un fumetto del 1948). Oltre questa chicca atomica, il pacco di Bona propone anche alcune riviste a fumetti mediche di produzione italiana, come ad esempio un albo disegnato da Giorgio Cavazzano e dedicato alla cura dentale. Questi sono sicuramente degli usi didattici molto interessanti dei fumetti, soprattutto per la cura editoriale e contenutistica.
Collegandosi agli aspetti didattici, Francesca Riccioni, che si presenta al tavolo con una copia del suo fumetto su Turing e con un quadernetto dove inizia a prendere un po’ di appunti, inizia a raccontare del suo lavoro con gli editori di libri scolastici: in questo ambiente la concorrenza è molto grande, ogni editore è sempre attento ai libri prodotti dalla concorrenza e alla loro realizzazione e si cerca sempre di migliorare il proprio prodotto, anche andando incontro alle esigenze degli utenti. Infatti mentre prima gli editori si affidavano essenzialmente ad autori preparati, ora cercano anche di unire la preparazione degli scrittori di libri didattici con le esigenze degli insegnanti, che spesso preferiscono libri ricchi di esercizi [2] . In un certo senso questo approccio ha modificato non solo la stesura dei libri scolastici, ma più in generale anche la divulgazione scientifica e quindi anche la scrittura di un romanzo come Enigma.
Gli aspetti didattici vengono ulteriormente approfonditi da Gianluigi, che ricollegandosi con l’intervento delle 12:00, accompagna la platea prima in un percorso che si ricollega anche con l’intervento di Bona e parte dai fumetti atomici più strettamente divulgativi per passare agli albi di supereroi, in particolare quelli con protagonisti Capitan Atom, Dottor Solar, Nukla e Atom. Tra questi quattro Gianluigi si sofferma in particolare sul secondo, che brilla rispetto agli altri da un lato per l’inserimento di schede didattiche e di mini fumetti divulgativi sulla scienza in generale e la fisica in particolare, dall’altro per un trattamento del personaggio che ricorda per certi particolari il Dottor Manhattan di Watchmen. Alan Moore, infatti, ha evidentemente utilizzato il campo intrinseco per affascinare i lettori e magari incuriosirli sulle incredibili novità e conseguenze della meccanica quantistica, che oggi si sta dimostrando sempre più di successo grazie alla recente scoperta di un nuovo bosone, molto simile a quel bosone di Higgs del titolo della conferenza [3] .
La rassegna si conclude sabato 3 novembre a Lucca, nella sala del Palazzo Ducale gremita di pubblico e di fotografi, con un incontro dedicato al centenario della nascita del matematico Alan Turing e al summenzionato fumetto su di lui realizzato da Tuono Pettinato e da Francesca Riccioni. Il filo conduttore dell’evento è stata l’incredibile vita di uno dei padri dell’informatica e della logica, tracciata dalla giornalista scientifica Silvia Bencivelli: Turing, omosessuale dichiarato in un’epoca in cui era illegale esserlo, ha vissuto la guerra, ha decifrato codici segreti, ha subito soprusi e violazioni di quelli che oggi sono considerati diritti umani. Si è suicidato con una mela avvelenata, affascinato da Biancaneve e i sette nani di Walt Disney e depresso a causa degli ormoni somministratigli per la castrazione chimica.
Tuono Pettinato ha innanzitutto raccontato del suo incontro con Turing, avvenuto grazie ai racconti della co-autrice Francesca Riccioni; e di come abbia deciso di affrontare argomenti apparentemente ostici e pesanti con tratto semplice e tono leggero. Gli avvenimenti più cupi, come le importanti teorie logiche e scientifiche, sono inseriti con apparente leggerezza nel quadro di una vita eccentrica: ma suggeriscono riflessioni profonde, come la ricerca dell’intelligenza artificiale quale sostituto dell’empatia umana. Tuono Pettinato ha anche spiegato di aver abbondato con i riferimenti esterni, che lo hanno aiutato ad avvicinarsi alla figura di Turing: così la teoria giovanile sui mattoncini che compongono la realtà si lega alla famosissima The Wall dei Pink Floyd, e il rapporto (in realtà totalmente astratto) con l’intelligenza artificiale ricorda la cosmogonia robotica di Asimov.
Fabio Gadducci, docente di informatica presso l’Università di Pisa, si è però affrettato a ricordare che una vita tanto affascinante non deve far dimenticare gli innegabili meriti scientifici. Turing non deve essere considerato un “santino laico”, un martire del ’900, ma uno studioso i cui contributi intellettuali sono alla base della nascita dell’informatica: è grazie a lui e alla sua astrazione dei compiti dei calcolatori se si sono potuti progettare i primi circuiti logici. Non a caso, l’equivalente del premio Nobel assegnato agli informatici è intitolato allo scienziato inglese.
Addentrandosi sempre di più nelle teorie di Turing, Roberto ha tentato di illustrare a un pubblico interessato e un po’ perplesso la teoria della morfogenesi [4] . Probabilmente non tutti hanno colto la magia dell’oscillazione nell’equazione che spiega la formazione delle macchie nei panda e nei leopardi (nonché negli elefanti), ma certamente l’intero pubblico di lettori di fumetti è rimasto impressionato dalle mille sfumature della vita di Alan Turing, amante delle meraviglie naturali, di Biancaneve e della logica. Del resto lo scopo dell’incontro e del fumetto, come spiegato da Francesca Riccioni, non era tanto quello di insegnare qualcosa, quanto quello di incuriosire e di “aprire finestre” su temi spesso sconosciuti. Sicuramente c’è stato un buon interesse riguardo a questa l’iniziativa: il pubblico è andato aumentando con il proseguire degli incontri. Ovviamente sono possibili dei miglioramenti: in fondo c’è un anno per pensare a nuove idee da proporre oltre alla già annunciata presenza di Villani. Inoltre Andrea Plazzi e Roberto Natalini si sono rivelati all’altezza, degli ottimi e simpatici padroni di casa, e l’intero evento, pur con tutti i difetti di una prima edizione, promette ricche soddisfazioni per tutti, conferenzieri e pubblico.
Intervista a Roberto Natalini
Per concludere questo resoconto, Gianluigi ha realizzato una mini intervista con Roberto, un modo per tracciare un consuntivo della prima edizione e proiettarsi con entusiasmo sulla prossima.
Puoi raccontare ai nostri lettori come è andata la terza giornata? Siete riusciti a raccontare Turing anche al di là del fumetto di Riccioni e Pettinato?
Credo che il terzo appuntamento sia andato bene, forse meglio degli altri. Il motivo principale è che questa volta avevamo un tema molto focalizzato, di reale attualità, e con risvolti romanzeschi e affascinanti. Silvia Bencivelli ha fornito una presentazione lampo molto efficace e ben fatta della vita di Turing. A seguire Tuono Pettinato ha parlato di come ha cercato di affrontare questa tematica, Gadducci (esperto di storia dell’informatica) ha presentato l’ambiente scientifico che aveva accolto Turing a Princeton. Io ho fatto una cosa un po’ spericolata (e speriamo sia piaciuta): ho provato a raccontare la teoria della morfogenesi di Turing (che anche tu avevi raccontato sul tuo blog tempo fa). Come vedi ho scritto anche due formule, ma insomma mi sembra abbiano resistito. Infine Francesca ha chiuso raccontando anche lei un po’ del suo rapporto con Turing nella stesura della sceneggiatura.
Il pubblico presente come ha accolto l’iniziativa? C’è stata la possibilità di interagire con loro?
Il pubblico è stato molto partecipe ed entusiasta, sia durante che dopo. Ci sono state molte domande (uno voleva che spiegassi in dettaglio l’instabilità di Turing, sic!) e nessuno si è annoiato.
Infine, puoi dare un tuo personale parere su tutta l’iniziativa nel suo complesso? E cosa si può ancora migliorare per rendere l’edizione del prossimo anno, con un ospite del calibro di Cédric Villani, ancora migliore?
Credo che fosse necessario partire lentamente. È andata bene, c’era gente, e chi entrava non se ne andava. E soprattutto mi sembra che tutti pensino che una cosa così DEVE funzionare. Per l’anno prossimo abbiamo idee in cantiere, oltre a Villani. Nessuna anticipazione, ma sicuramente più fatti (ossia più scienza e più fumetto) e meno parole (meno riflessioni su cosa vorremmo fare). Dobbiamo fare degli spettacoli.
E su quest’ultima battuta, non ci resta che salutare i lettori e dare loro appuntamento alle prossime iniziative legate alla scienza e ai fumetti.
Ulteriori approfondimenti sui blog di Andrea Plazzi, Roberto Natalini e Gianluigi Filippelli
Note:
- ad esempio Gianluigi ha raccontato di come si possano utilizzare i fumetti per insegnare la fisica, sia in presenza di informazioni corrette, ma soprattutto in presenza di errori, evidenti o sottili che siano: per approfondire, leggi Scienza, insegnamento e fumetti [↩]
- dall’esperienza di Gianluigi come insegnante molti professori delle aree scientifiche, in particolare matematica e fisica, utilizzano i libri di testo al massimo per gli esercizi per casa [↩]
- per maggiori dettagli, leggi Gli uomini nucleari [↩]
- per dettagli vedi gli articoli di Roberto, Turing, la mela e il serpende, e Gianluigi, Ritratti: Alan Turing, con quest’ultimo che ha proposto una corposa sezione proprio su quest’argomento; sono poi anche disponibili le slide preparate da Roberto per la conferenza [↩]
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