I Monologhi di Sana – Rubrica
“(…)Beware of pretty faces that you find,
A pretty face can hide an evil mind.
Aw, be careful what you say,
You’ll give yourself away.
Odds are you won’t live to see tomorrow(…)”
(Secret agent man – Brian Setzer and the TomCats)
Fuga!
È il primo pensiero che animava le mie giornate
ma con più coraggio di quanto pensassi di avere
ho decido di restare e
di colorare questa vita.
Partire, partire è uno stato mentale.
E vorrei che mi vedessi ora,
mentre vivo, imparo, costruisco
tutto quello che hai tagliato fuori dalla mia vita
per anni.
Sentimenti nuovi:
orgoglio e soddisfazione.
Voglia di vivere e fare.
Vorrei che vedessi ora,
chi sono diventata.
Perchè la differenza stava proprio lì, sai, tra me e te?
Io ero quella che non si arrendeva mai,
ero quella che sperava sempre,
che non smetteva di cercare.
Ero la ragazzina che faceva un sacco di domande.
E se mi hai ridotto a un mucchio di ossa e lacrime
allora
mi piacerebbe farti sapere che mi sono rialzata
e ora….ora splendo.
La vita mi ha investita senza pietà,
proprio lì,
proprio quel giorno di quasi un anno fa
quando
ho deciso di lasciarti dietro le mie spalle.
Qualcosa, qualcuno
ha sussurrato il mio nome
-il mio vero nome-
e da quel momento
mi hai perduta,
perduta per sempre.
Perchè ancora non lo sapevo,
ma ero ridiventata libera.
Il desiderio ha infranto le catene
cesellate che avevi forgiato per me.
Hai provato a stringermi al collo
il tuo cappio di paura ma
sono scappata.
Mi sono liberata,
perchè qualcuno,
molto lontano,
nel tempo e nello spazio,
stava continuando a urlare il mio nome.
E ora so che non c’è nessun destino,
non c’è nessuna storia,
nessuno amore
che possa cambiare chi siamo davvero.
Nessuna gabbia che possa incatenare
un cuore che vuole fuggire.
Libertà.
È tutto ciò che ho sempre sognato.
E non capiresti,
i passi che mi separano dal tuo
mondo piccolo, meschino e grigio.
Dovrei spiegarti perchè
il mio mondo è
infinito, libero e colorato.
Ma per arrivarci,
arrivarci davvero,
devi guardare l’abisso,
quello dal quale,
uno volta caduti,
non c’è ritorno.
Io l’ho fissato a lungo,
chiedendomi se avrei avuto il coraggio ma…
…ma qualcuno, qualcosa,
dall’altra parte, stava continuando a chiamare il mio nome.
Ed eccola lì, la differenza…ho sentito l’irrefrenabile bisogno di scoprire
cosa fosse,
di chi fosse quella voce che da tanto tempo
continuava a chiamarmi.
Così, piena di paura e incertezza, ho trattenuto il fiato e chiuso gli occhi e…
…in un attimo ero al di là dell’abisso.
Perchè anche quello, non è che uno stato mentale.
La paura è uno stato mentale,
ma quando c’è è reale, come la carne.
La mente gioca brutti scherzi.
Per sopravvivere all’abisso devi
lasciarti andare e imparare
ad aprirla,
lascia da parte tutto quello che conoscevi,
perchè nulla sarà mai più come prima,
nulla avrà mai più lo stesso aspetto.
È questo il segreto
per arrivare al di là:
destruttura le tue certezze,
cerca il nuovo,
impara,
segui la tua curiosità,
vivi.
La vita non è altro che
la strada
oltre il salto
nel buio.