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Luci e Ombre sul nuovo Papa Francesco

Creato il 15 marzo 2013 da Ilnazionale @ilNazionale

Papa Francesco 115 MARZO – 76 anni e una vita trascorsa a Buenos Aires, la capitale dell’Argentina. Il nuovo Papa Francesco –al secolo Jorge Maria Bergoglio- ha vissuto la sua esistenza a stretto contatto con gli strati più poveri della popolazione e promette di innovare profondamente la Chiesa. Non è un caso, quindi, che il suo motto sia tratto dal Vangelo di Matteo Miserando atque eligendo, con riferimento all’episodio in cui Gesù guarda amorevolmente il pubblicano, considerato da tutti un pubblico peccatore, e lo sceglie.

I genitori del futuro Papa Francesco

I genitori del futuro Papa Francesco

Nato in una famiglia di emigranti piemontesi, originari di Portacomaro in provincia di Asti; è il penultimo di cinque figli. Pur facendo parte dell’ordine dei Gesuiti, tradizionalmente i religiosi colti della Chiesa, ha abbracciato uno stile di vita semplice che l’ha portato, quando già era cardinale a Buenos Aires, a vivere in un’abitazione modesta, cucinando da solo i suoi pasti, e a compiere un gesto senza precedenti nel 2001 quando, durante la lavanda dei piedi ai malati di AIDS, glieli baciò commosso.L’ostilità di Papa Francesco agli sfarzi inutili, non serve ripeterlo, piace alla gente. Soprattutto in una Chiesa ricca e ancora legata a un cerimoniale costoso, Bergoglio vuole pagarsi da solo il conto dell’albergo che lo ha ospitato per il Conclave, rifiuta i paramenti sfarzosi, decide di fare a meno della scorta perché, dice, “non sono un indifeso” e non nasconde, anche adesso, la sua passione per i mezzi pubblici. Dal momento dell’habemus papam, insomma, il nuovo pontefice non cessa di sorprendere. Sceglie un nome che mai nessuno prima di lui aveva scelto, saluta la folla con un semplice “Buonasera” e, prima di impartire la benedizione ai fedeli, si fa benedire lui stesso. I cardinali presenti alla sua elezione hanno raccontato un altro aneddoto importante, che entra di diritto nella storia. Appena proclamato Papa, dopo il quinto scrutinio nella Cappella Sestina, Bergoglio ha rifiutato di sedersi sul trono, preferendo salutare i cardinali in piedi.

Papa Francesco 2
Inoltre; prima di indossare la veste papale, si è raccolto in preghiera alcuni istanti, come prevede la nuova norma della Costituzione Apostolica, introdotta per volere del Papa Emerito Benedetto XVI. Durante la vestizione, rifiuta sia la mantellina rossa che la croce d’oro: “Questa la tenga lei –dice al Cardinal Marino, capo del cerimoniale- Io mi tengo quella di ferro di quando sono diventato vescovo”.
Non mancano, però, accanto alle parole di ammirazione, anche critiche e accuse esplicite. Sotto i riflettori, in particolare, la relazione tra l’allora padre provinciale dei Gesuiti argentini Bergoglio e la dittatura che tenne in scacco il Paese tra il 1976 ed il 1983. Qualche anno fa, un avvocato accusò l’attuale papa di essere stato complice del rapimento di due sacerdoti ostili al regime, i gesuiti Francisco Jalics e Orlando Yorio.

Papa Francesco 3
La vicenda ha ispirato il giornalista Horacio Verbitsky, autore del libro L’isola del silenzio. Il ruolo della Chiesa nella dittatura argentina. Prima del golpe del 1976; Bergoglio chiese ai due compagni gesuiti, forte del suo ruolo di superiore, di abbandonare il loro lavoro nelle baraccopoli. Per rispettare però l’impegno di vicinanza ai più poveri e agli emarginati, i due rifiutarono e continuarono la loro opera. Ecco allora che Bergoglio, all’epoca poco più che trent’enne, li escluse immediatamente dall’Ordine e chiese al vescovo di Buenos Aires di revocare loro l’autorizzazione a celebrare la messa. Secondo Verbitsky, quello fu un chiaro segnale lanciato ai golpisti di Videla che la protezione della Chiesa sui due religiosi era venuta meno, così che divennero preda facile dei militari e furono rapiti e seviziati per mesi. Vennero infine liberati, feriti e martoriati, grazie alle probabili trattative condotte dal Vaticano e da parte dello stesso Bergoglio. Ma del resto, le vicende accadute in quegli anni non sono ancora state del tutto chiarite. Bergoglio è stato chiamato a testimoniare in processo anche nel 2011, in riferimento alla scomparsa di molti neonati durante il regime, il cosiddetto Robo de Bebés.

Ci si aspetta, quantomeno, che il nuovo Papa faccia chiarezza definitivamente sulla vicenda, per evitare che la verità venga del tutto nascosta da ricostruzioni manchevoli se non addirittura infondate.

Silvia Dal Maso


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