E’ morto oggi Lucio Dalla e la notizia arriva con una breaking news alla radio, mentre sono in auto.
E’ morto in Svizzera, colpito da arresto cardiaco all’età di 69 anni.
Un grande cantautore, che ha fatto la storia della musica italiana. La normalità vorrebbe che venissero da fischiettare i suoi pezzi più celebri, le parole che hanno fatto da sfondo ai momenti più intensi della vita di ognuno e invece la prima cosa che ho pensato è alle bacheche di Facebook.
Mi sono detto: chissà appena mi metterò di fronte al pc e accederò alla mia pagina facebook quanti avranno postato il proprio saluto, pubblicato un suo videoclip estratto da youtube o addirittura cambiato la foto del proprio profilo con quella di Dalla.
Stortura mentale mia, forse, solo mia. Ma che Facebook e anche l’astro nascente (in Italia) Twitter siano diventati, in certi giorni, come la pagina dei necrologi di un quotidiano, è innegabile.
Vabbè, lasciamo stare, meglio ricordare il grande cantautore, quello che non si prendeva mai troppo sul serio, quello che le sue poesie, le sue canzoni e soprattutto il suo enorme seguito non l’ha mai utilizzato per fare il guru di turno, per fare battaglie politiche o ideologiche.
A Sanremo si è presentato con un pischellino uscito dalla fucina di Maria de Filippi, più di un fan avrà storto il naso, ma lui era fatto così, se ne infischiava, e anche dei melensi e stucchevoli coccodrilli, come forse anche questo che scrivo io, se ne sta fregando, e di brutto.
symbel (redattore)