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LuciusDay in Erasmus a Roma

Creato il 24 febbraio 2014 da Luciusday
L'esonero di procedura civile incassato lunedì, dopo quasi 5 ore di appello, e il giorno stesso un bel tamponamento a catena in macchina (se vi è capitato di passare per Prati e vedere un chioppo, ebbene io ero quello in mezzo alle altre due macchine).
Mercoledì l'arrivo di due amiche Erasmus, rispettivamente di Valencia e di Trento (quest'ultima "in tour" prima a Bologna, poi a Torino e infine a Roma), con cui io e i miei amici romani di Mainz (uno dei due di ritorno, ma solo di passaggio, da Shanghai, dove attualmente lavora) abbiamo trascorso il resto della settimana. Giorni spesi a fare un po' da Ciceroni per strade e vicoli più o meno rinomati, a visitare monumenti, chiese e fontane più o meno noti, parlando tedesco, spagnolo, spagnesco e mischiando le lingue in quel gioco in cui spesso chi ha vissuto all'estero ha avuto il piacere di incappare.
Serate trascorse tra abbuffate epiche e bevute non da meno, in osterie in cui l'oste fa il finto tonto ma in realtà ne sa più di tutti gli avventori messi assieme e fra un assaggino e un vinello ti sa scucire bene. Bus persi, chilometri percorsi a piedi, cercando di far capire ai tuoi amici che Roma non è Mainz in quanto a dimensioni (e trasporti), carabinieri che ti fermano e ti fanno sudare freddo, ti tengono cinque lunghissimi minuti fermo e poi ti dicono, finalmente, che puoi andare. Dormire quattro ore dopo aver bevuto non si sa cosa, svegliarsi, far colazione e vestirsi in un quarto d'ora perché tu e il tuo amico dovete andare a lavorare/studiare.
Da casa alla stazione, "passando" per l'università, girarti tutta tua città natale con un trolley dato che da un po' di giorni non dormi a casa tua, ti dà l'aria di un turista di passaggio diretto chissà dove. Il treno perso per Anagni, la serata quasi Erasmus in cui perdi il conto degli shot, l'aver sbeffeggiato un tizio calabrese 30 anni più grande di te, farlo incazzare ma poi brindare assieme, andare a Napoli in macchina, un'acquazzone ad accoglierci, il tempo che si rimette e il sole che di nuovo comincia a scaldare, la gente che senza particolare preoccupazione fa inversione a U tagliandoti la strada e gente che va in motorino senza casco (ma con l'ombrello), il trancio di pizza alta presa in un bar qualsiasi di fronte al maschio angioino, eppure così buono e gustoso, via Toledo, piazza del Plebiscito assolata ma non affollata, il panorama del golfo con il Vesuvio sullo sfondo, un babà mangiato in piedi con piatto e forchetta, ammirare i vico dei quartieri spagnoli, inoltrartici, perdertici e, con circospezione, ricontrollare la mappa per tornare sulla strada principale, il duomo con il bagno dentro che se un mio amico l'avesse saputo, prendere un treno e tornare a Roma, prepararti per il diciottesimo di tuo cugino, ritrovare le mie cugine e alcuni amici, vedere diciottenni che saltellano ballando e bevono come se non ci fosse un domani e pensare che, un tempo, facevi la stessa cosa e i "diciottesimi" erano l'evento cult della scuola, tornare a casa e ritrovare, dopo quasi una settimana, il tuo letto, lasciato pur stando nella stessa città, i tuoi che temono che hai mangiato poco (se sapessero!) e il tuo cane che pare che non ti veda da un anno intero.
Questa settimana ho fatto l'Erasmus a Roma, ed è stato stupendo... Grazie a voi, J. e M., e a presto.
Pulchra vobis;)
LuciusDay
LuciusDay in Erasmus a Roma

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