autobus firenze lucca, imbrunire.
lui e lei si siedono dietro di me.
lui ha la voce dolce, di chi coccola anche con le parole.
lei ha la voce soffice, di chi sa di piacere, tanto, agli uomini.
lei ha in mano un mazzo di rose e parla di un ristorante, “un giorno ci andiamo noi due da soli, ok?”
“certo”, risponde lui con un filo di voce.
dopo pochi secondi parte il martirio.
lei ha deciso, per sempre, irrimediabilmente.
lui è il confidente, l’amico, l’eunuco.
gli altri sono tutto il mondo dei possibili maschi. lui no. lui ascolta così bene…
“mi ha scritto un messaggio su facebook e poi per la strada non mi ha neanche salutata…”
“ma te lo ricordi anche tu, vero, l’altra sera in pizzeria come mi guardava?”
“e adesso neanche una parola… non ha risposto al messaggino, eppure sono sicura che ha il telefono acceso…”
lui tenta l’intentabile.
“forse dovresti lasciar perdere, non ti merita”
lei: “sì, ma ci sto troppo male! abbracciami!”