Magazine Diario personale

Lui non è l’uomo giusto per te – dice chi non sa

Da Giulia Calli @30anni_Giulia

Di questo ritorno in patria una delle cose che ho apprezzato di più è stato il poter finalmente chiacchierare faccia a faccia con le amiche da cui normalmente il Mediterraneo mi divide.

Faccia a faccia ma anche piede a piede, se per esempio entrambe condividiamo un divano e una copertina.

[Qui ci sarebbe da investigare per capire dove sono finiti gli anni del " Ci prendiamo una birra sui Navigli e parliamo"? Aperitivi allegramente sostituiti da una tisana del venerdì sera, perché la settimana è stata pesante per tutti e va bene uscire, ma stasera proprio no.]

Lui non è l’uomo giusto per te – dice chi non sa

Durante queste chiacchierate serali accompagnate da una rivoluzionaria infusione, ci diamo ad attività di cui siamo campionesse: tipo l' amarcord.

Il che non vuole dire rimpiangere i tempi andati, ma ricordarci chi eravamo e soprattutto cosa dicevamo, che fa sempre bene vedere come cambiano le opinioni nel tempo. Siamo partite alla lontana, commentando un fatto quotidiano milanese di cui avevo scritto due settimane fa, e con capriole e salti rocamboleschi siamo arrivate a ricordare i tempi in cui vivevamo l'una vicina all'altra.

Sono stati quegli anni nel secondo lustro dei venti in cui di cose ne sono successe tante, molte belle e altre che avremmo preferito evitare. Lacrime e indecisioni per relazioni che terminavano, altre che erano lì lì per farlo e poi non succedeva mai, incontri interessanti e scervellamenti da sarà lui quello giusto?

A questo proposito, io e la mia compagna di divano, ci siamo rese conto di quanto eravamo più propense al giudizio reciproco, in quegli anni. Abitudine che ora sembra abbiamo finalmente abbandonato nella scarpiera insieme le ballerine rosse.

Lo facevamo per difenderci a vicenda, per metterci in guardia, lo facevamo perché anche allora ci volevamo molto bene. Ma ricordo benissimo quando lei mi parlò di lui, e sì sembrava un tipo a posto però chissà forse no, c'erano passati che cozzavano tra loro, paure reciproche che si facevano male a vicenda.

Sentivo un estremo bisogno di dirglielo: l ui non è l'uomo giusto per te.

Ora, 5 anni dopo, sono felice di poter dire che mi sbagliavo. La mia lei divaniera ha fatto bene a non ascoltare me, né tutte le altre amiche che ruotavano attorno a quell'appartamento con le piastrelle bianche e nere. Tutte concentrate a mettere in guardia, a fare la parte del grillo parlante, a pensare di sapere cos'era meglio per lei, a giudicare una persona che non conoscevamo nemmeno, solo per paura che lei soffrisse.

Lei non ci ha ascoltate e ora io mi bevo le tisane a casa loro il venerdì sera. Per dire.

Lui non è l’uomo giusto per te – dice chi non sa

Naturalmente lo stesso è valso per me e anche io ho il mio bell'armadio di giudizi ben piegati: li ho indossati per qualche tempo, e pesavano un sacco. Me li avevano regalati familiari e amici, sempre per lo stesso amorevole motivo, suppongo. Alcuni pungevano da morire, e li sentivo proprio inadatti a me. Poi finalmente ho deciso di metterli sotto naftalina, magari un giorno riuscirò anche a donarli all'Humanitas. Insomma, piano piano me ne spoglio e spero di non doverli usare più.

Anche se ogni tanto ne arrivano di nuovi, il ciclo è continuo: il trucco forse è vedere È un modo di quanta verità ci si può trovare, in mezzo a questi giudizi, valutare se possono essere utili in qualche modo, relativizzarli e accantonarli non appena non servono più. fare decluttering, che ora va pure tanto di moda.

Quante volte avete fatto lo stesso lanciando giudizi in nome dell'amore per un'amica/o? Vi eravate sbagliati?

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