Luigi De Agostini nasce il 7 aprile 1961 a Udine
Cresce nell’Udinese, squadra della sua città e nella quale comincia a mettersi in luce, passa per un anno al Verona dove esplode definitivamente.
Il primo ad accorgersi di lui è, Osvaldo Bagnoli, che si ritrova un terzino di fascia dalle smisurate capacità podistiche, dotato di una tecnica e di un senso della posizione notevoli.
Anche Dino Zoff, allenatore della Nazionale Olimpica, non può fare a meno di De Agostini. Avviene anche, ed in modo naturale, l’esordio nella Nazionale di Vicini, nella primavera del 1987; in maglia azzurra disputa gli Europei del 1988 ed i Mondiali del 1990, totalizzando 36 presenze e quattro goal.
Nell’estate del 1987, passa alla Juventus, professionista molto serio, gioca indifferentemente sia sulla fascia che in marcatura, sia in mediana che come mezzala; giocatore dai classici piedi buoni diventa anche il rigorista della squadra.
De Agostini corre e combatte, utile in ogni parte del campo, applica sul campo quelle teorie sul calciatore universale che, ogni tanto, qualcuno rispolvera, tanto per sottolineare che questo tipo di giocatore è ormai scomparso. Ha la sfortuna, però, di arrivare in una Juventus modesta, troppo impegnata ad un vano inseguimento di Napoli e Milan e vi rimane solo per cinque stagioni; il suo trasferimento all’Inter, avvenuto nell’estate del 1992 è causato, forse, da una leggerezza dello staff bianconero convinta che il jolly De Agostini avesse già espresso il meglio di se; in nerazzurro rimane una sola stagione, per poi vivere una seconda giovinezza alla Reggiana.
Veste la maglia bianconera in 217 occasioni, realizzando 28 goal, vincendo una Coppa Italia ed una Coppa Uefa; in totale, quasi 400 partite in 15 stagioni di serie A, condite con 36 presenze in Nazionale.