LUI&LEI.; Il valore aggiunto (seconda parte).

Un giorno imprecisato di maggio Io&Lui abbiamo festeggiato il secondo anno di vita insieme. Si, le cose stanno così: noi NON abbiamo una data. Orrore.
Ma lasciate che vi spieghi.
Ci siamo consultati più volte sull'argomento La nostra Data, ma non ne siamo mai venuti a capo, l'accordo non è stato trovato.
Lui dice "quella volta che eravamo a Trastevere e tu eri imbronciata e io ti ho fermata in mezzo alla strada e ti ho detto che volevo te, ero deciso e t'ho baciata". Come in un film.
Io dico no, era quando siamo andati a Villa Ada a passeggiare e parlare.
Non abbiamo le idee chiare sull'argomento. E' evidente.
Così si è raggiunto un compromesso: diciamo nella settimana che và dall'11 al 16 maggio, che così c'è più gusto, si fa festa quando siamo ispirati, a più riprese e se il 16 capita di venerdì, se ci gira bene, prolunghiamo anche al fine settimana. Tiè. Mica scemi.
Tornando al presente quel giorno di un mese fa io me lo ricordo perchè quando sono tornata a casa, la sera, dalle finestre ho visto una luce fioca fioca provenire dall'interno (se uno è indaffarato a cucinare la luce gli serve giusto?) e già mi rodeva il culo perchè morivo di fame e me lo immaginavo al computer, con la cena ancora da preparare.
Invece, surprais surprais, ho trovato le candele accese sul tavolo e il nostro quadernino, quello delle confessioni, delle parole sussurrate col cuore, delle dediche ispirate, dei disegni, dei colori, era aperto. Aspettava me.
E anche la cena. Sollievo.
Un mese prima, il mese del nostro viaggio a Paris, c'era stata la mia dichiarazione d'amore.
Un mese dopo Lui, dopo aver letto un mio post (questo) mi ha regalato un'emozione:
*Mi Ammor,come al solito il tuo post è ricco di spunti e riflessioni sulla vita di ora e su quella che verrà. E poi il tuo stile è ormai quasi inconfondibile, perché provochi immedesimazione e lo dico io che sono un maschietto! :)Oggi non ho sentito grande energia dentro di me, a volte mi rendo conto di non riuscire ad arrivare alla chiave di svolta di quello che continuamente accade intorno a noi e dentro di noi.Ogni tanto rallento la corsa, mi fermo in attesa di una scossa che mi proietti in avanti.Sicuramente le tue parole mi fanno bene, mi fanno leggere gli avvenimenti in maniera sana, quindi te ne sono grato. Ora comincio anche a capire l'entusiasmo delle tue lettrici quando apri il tuo cuore a loro.
Quello che hai scritto oggi mi fa riflettere molto sulle nostre fattezze interiori: tu reagisci sempre in maniera forte, nel bene e nel male, perché non accetti quella sensazione di sconfitta che ogni tanto incombe minacciosa su di noi. Perciò ti scuoti, cerchi fessure e le apri, svuotandoti dal senso di tristezza, perchè tu sei Nina, anzi Nina Cerca.
A quel punto, vuota e candida, ti riempi di nuovo di pensieri e gioia.Sei prima la tempesta e poi il dolce cinguettìo e il tepore della quiete.
Il tuo Ammor
*
Comprenderete meglio il mio stupore e la mia meraviglia se tenete conto anche del fatto che Lui è un ingegnere, non avvezzo a verbalizzare le emozioni, figurarsi scriverle.
Invece è riuscito a raccontare (in modo anche poetico) come mi vede, persino con una similitudine!
Son cose che lasciano il segno, voglio dire, che vanno fissate, fermate anche qui, nel mio blog, che è un po' come il mio Archivio delle mamoria.
Ahaaaaa l'amour!