Il 23 febbraio è stato siglato il protocollo di modifica dell’Accordo tra la Svizzera e l’Italia relativo all’imposizione dei lavoratori frontalieri ed alla compensazione finanziaria a favore dei Comuni italiani di confine. Lunedì scorso, il 9 marzo, si è tenuto a Lavena Ponte Tresa un incontro al quale era presente il dottor Vieri Ceriani, consigliere del Ministero dell’Economia e delle Finanze e capo delegazione italiano ai negoziati con la Svizzera. Sono stati così spiegati i tanti dettagli dell’accordo, nonostante non vi sia nessuna certezza, ad oggi, per il futuro dell’ammontare dei ristorni dei frontalieri. Sulle pagine de “La Provincia”, il sindaco di Luino, Andrea Pellicini, ha espresso tutte le sue perplessità sulla tassazione futura riguardante gli oltre 2mila frontalieri luinesi. che ogni giorno varcano il confine per andare a lavorare. Il Comune di Luino, attualmente, incassa dagli storni dei frontalieri 1,5 milioni di euro all’anno: l’accordo preoccupa l’amministrazione proprio a causa dell’incertezza di ottenere questi fondi da Roma.
Il valico italo-svizzero di Fornasette (VA)
Il nuovo accordo tra Berna e Roma sui ristorni e sulla tassazione dei frontalieri. Il nuovo accordo, riguardante i ristorni ai comuni di confine ed alla tassazione ai frontalieri, entrerà in vigore solo dopo esser stato ratificato con apposita legge dai rispettivi Parlamenti. Alla luce dell’importanza di questa intesa e dell’impatto che avrà sul territorio dell’Alto Varesotto, insieme alla Provincia di Varese, è stato organizzato un incontro per illustrare i dettagli del protocollo firmato prima che venga definitivamente votato dal Parlamento. Nessun chiarimento, però, sull’accordo che manderà in pensione, dal 2018, il precedente patto bilaterale stipulato nel 1974. I sindaci dell’Alto Varesotto speravano di avere voce in capitolo, ma così non è stato e la preoccupazione e la delusione dei sindaci del territorio Luinese e di quello del Ceresio sono evidenti. Uno tra i grandi problemi da affrontare sarà quello dei ristorni: “In questi quarant’anni – spiega il sindaco di Lavena Ponte Tresa, Pietro Roncoroni – i ristorni ci sono sempre stati versati. Il fatto più negativo è che il patto non include in nessun modo né la percentuale di tassazione che sarà riservata al calcolo dei ristorni, né la cifra, ma solo che il ministero prevederà un ristorno così da garantire una quota come nella dinamica attuale”.
Anche il sindaco di Luino, Andrea Pellicini, si è espresso contro l’intesa italo-svizzera sui frontalieri. In un articolo apparso stamane su “La Provincia di Varese”, anche il sindaco di Luino, Andrea Pellicini, dopo l’incontro del 9 marzo a Lavena Ponte Tresa, ha tenuto a precisare tutte le sue perplessità sui riscontri che potrebbe innescare, sui frontalieri, il nuovo accordo tra Italia e Svizzera. “Spero che il Parlamento non ratifichi questo accordo e quindi una tassazione superiore al 20% per i nostri frontalieri – spiega il sindaco di Luino, Andrea Pellicini, sulle pagine de ‘La Provincia di Varese’ -. E’ evidente che il nuovo accordo, fatto da funzionari di Roma, sembra indicare che il frontaliere sia un privilegiato, senza nemmeno sapere che i diritti lavorativi in Svizzera non sono paragonabili a quelli italiani. Il capo delegazione ha sottolineato più volte il concetto di equità. Ci sono comuni e lavoratori oltre i 20 chilometri dal confine, che non hanno benefici di quelli dentro questa fascia”.
L’appello del sindaco Pellicini e del vicesindaco Casali ai rappresentati politici regionali e nazionali per non approvare la ratifica. Il sindaco Pellicini è convinto che il nuovo accordo sarebbe un colpo durissimo per il territorio ed è dello stesso parere anche il vicesindaco Alessandro Casali: “Lunedì è stata palesata la distanza tra Governo e territorio, una questione così delicata non può che essere trattata se non a livello regionale. Vorrei sottolineare l’atteggiamento dei circoli del Pd locali, che non hanno ancora speso una parola su questa situazione. Colpire i frontalieri significa colpire quanto di più florido ci sia qui, significa intaccare un equilibrio della nostra economia ed incidere gravemente su intere famiglie schiacciate da ulteriori tasse”. Pellicini - si legge sull’articolo firmato Michel Andretti - dice di aver sentito personalmente il Governatore di Regione Lombardia, Roberto Maroni, che si sta occupando della questione, Francesca Brianza, presidente della commissione rapporti con la Confederazione, ed il senatore Stefano Candiani.
Nel prossimo consiglio comunale – si conclude – verrà presentata una mozione che richiederà lo stralcio dell’accordo della parte riguardante i frontalieri. “Non vogliamo nessuna ratifica di questa parte – conclude Pellicini -. Chiederemo ai nostri parlamentari di riferimento di votare contro l’approvazione dell’accordo tra Italia e Svizzera”.