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Luino, truffa in Croce Rossa: 11 denunciati, coinvolto il presidente. Martedì ore 12 la conferenza stampa della CRI a Varese

Creato il 19 giugno 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

La Compagnia della Guardia di Finanza di Luino ha concluso un’indagine di polizia giudiziaria nei confronti della Croce Rossa di Luino.L’attività è stata avviata a seguito di talune segnalazioni relative ad irregolarità sia nelle modalità di rendicontazione dei servizi di trasporto sanitario, sia nella gestione delle spese dell’ente, effettuate con esborso di denaro pubblico. Undici i denunciati, anche il presidente. Il danno erariale ammonterebbe a 15 mila euro, mentre i reati contestati sono l’abuso d’ufficio, falso in atto pubblico e di truffa ai danni dello Stato. Il presidente della CRI Lombardia, Maurizio Gussoni, annuncia la conferenza stampa al Comitato di Varese per martedì alle ore 12.

(Foto di repertorio - abruzzolive.it)

(Foto di repertorio – abruzzolive.it)

Contestati alla Croce Rossa di Luino i reati di abuso d’ufficio, falso in atto pubblico e di truffa ai danni dello Stato. La Guardia di Finanza di Luino, dopo aver interessato l’Autorità Giudiziaria, ha avviato, oltre alle classiche investigazioni di polizia giudiziaria, mirati approfondimenti documentali e contabili di natura economico-finanziaria, analizzando l’intero impianto contabile dell’Ente. Le indagini, dirette e coordinate dalla Procura della Repubblica di Varese, hanno permesso di riscontrare numerose irregolarità nella gestione del denaro pubblico. In particolare, l’analisi dell’impianto contabile afferente le spese ed i conseguenti approfondimenti ha permesso di rilevare irregolarità nelle procedure di acquisto di forniture di beni e servizi. Diverse spese, infatti, sono state affidate – senza ricorrere alle previste procedure del circuito del mercato elettronico dedicato alle pubbliche amministrazioni – direttamente a due società di capitali di proprietà della famiglia del presidente del Comitato Locale dell’Ente, nelle quali lo stesso rivestiva la carica di procuratore speciale con l’incarico, tra l’altro, di sviluppare relazioni commerciali con clienti e fornitori, in palese violazione sia della normativa sul procedimento amministrativo e del Codice degli appalti pubblici, sia dell’obbligo di astensione a cui si deve attenere l’incaricato di un pubblico servizio in presenza di interessi propri o di prossimi congiunti.

Le indagini della Guardia di Finanza di Luino. Dall’esame delle spese sostenute dall’ente, con particolare riferimento ai costi del personale, sono state rilevate irregolarità nella certificazione degli orari di lavoro da parte del personale dipendente. In merito, le mirate indagini di polizia giudiziaria hanno permesso di accertare sia false timbrature, attestanti la presenza al lavoro di personale che, dagli accertamenti svolti è risultato trovarsi altrove, sia assenze ingiustificate dei dipendenti, permettendo così agli stessi di incassare corrispettivi per servizi giornalieri, in realtà mai prestati. Inoltre, sono state accertate talune spese personali sostenute dai volontari e addebitate all’Ente.

Le indagini, oltre all’analisi delle spese sostenute, hanno poi interessato l’attività svolta nel concreto dall’Ente che, oltre ad effettuare servizi di trasporto sanitario d’urgenza, pagati dal servizio sanitario nazionale, effettuava anche servizi di trasporto sanitario a favore di privati cittadini (in caso di visite, ricoveri e/o dimissioni), sia presidi durante manifestazioni sportive. In tale contesto, sono state rilevate numerose irregolarità nella compilazione dei rapporti di servizio delle autoambulanze. In particolare, i trasporti resi, a favore di parenti dei volontari o i servizi di presidio durante manifestazioni resi nei confronti di alcuni enti/associazioni, venivano compilati senza specificare che si trattava di un servizio privato, pertanto senza addebito dei relativi costi al richiedente ma, indicando, contrariamente al vero, che si trattava di attività tipica dell’Ente, e pertanto gravanti sulle finanze pubbliche. Tali false attestazioni, venivano poi avallate dal personale amministrativo in fase di inserimento dati al sistema informatico dell’ente. Tale procedura faceva si che le prestazioni rese, risultavano di fatto gratuite per i fruitori, anche in virtù della mancata emissione del documento fiscale nei loro confronti, con conseguente onere a carico dell’Ente. Gli ulteriori approfondimenti hanno permesso, inoltre, di rilevare che, in diversi casi, i “rapporti di servizio” delle ambulanze, venivano falsificati anche dopo la loro iniziale compilazione.

Le indagini hanno permesso di segnalare all’Autorità Giudiziaria, complessivamente, undici soggetti tra cui, il presidente del Comitato Locale dell’Ente, responsabile dei reati di abuso d’ufficio, falso in atto pubblico, falsità materiale, e truffa ai danni dello Stato. Complessivamente è stato accertato un danno all’Erario quantificato in oltre 15.000 euro, interrompendo in tal modo l’illecita attività di sperpero delle risorse pubbliche gravanti su tutti i cittadini.

L’operazione delle Fiamme Gialle di Luino, si inquadra nel settore della lotta all’illegalità nella Pubblica Amministrazione, priorità dell’azione di Governo e che rientra tra gli obiettivi assegnati al Corpo, nel più ampio contesto delle attività di tutela della spesa pubblica nazionale, finalizzato a contrastare truffe, abusi, sprechi e per favorire sempre maggiori e migliori servizi alla collettività.

Sentito telefonicamente il presidente della CRI Lombardia, Maurizio Gussoni, ha affermato quanto segue: “Apprendo dalla stampa delle indagini della Guardia di Finanza riguardanti il Comitato di Luino della Croce Rossa. Ho sentito personalmente il presidente Buchi stamane e, prima di esprimermi con certezza, vorrei analizzare le carte ed i documenti. In riferimento alle timbrature false mi sento di dire che se si tratta di una cosa sistematica saranno i dipendenti responsabili a risponderne. Noi, con professionalità, rifiutiamo simili atteggiamenti lavorativi. Per quanto riguarda, invece, le altre due questioni sul trasporto dei parenti e sull’acquisto di beni o servizi la faccenda è diversa. In primo luogo se l’accusa è quella di aver fatto qualche trasporto gratuito ai parenti dei volontari, allora voglio autodenunciarmi anche io. Lo scorso dicembre il mio comitato ha portato mia madre in ospedale e non mi ha fatto pagare. In ogni caso abbiamo indetto per martedì alle ore 12, presso il Comitato di Varese, una conferenza stampa dove spiegheremo tutto. L’ultima cosa che vorrei sottolineare è che la denuncia è arrivata da parte di dipendenti del Comitato di Luino. Ciò significa che il rapporto di fiducia è venuto a mancare. Giustamente da liberi cittadini hanno deciso di agire come meglio credevano, ma sarebbe stato opportuno avvisarmi prima, in quanto presidente della CRI della Lombardia.”


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