Barbara o Adriano? Arriveranno alla colomba pasquale a braccetto? O saranno semplicemente separati in casa? Solo fino a Maggio, poi Galliani saluterà.
La gestione sportiva è stata affidata a Galliani, tanto ormai è l’agnello sacrificale, la stagione è compromessa e a fine anno la responsabilità della disfatta potrà ricadere interamente su di lui. Barbara potrà concentrarsi sulla parte amministrativa e commerciale, con una base di partenza molto positiva lasciata in eredità proprio dall’avversario, e costruire la squadra direttiva con cui lancerà il suo ciclo milanista, Paolino Maldini è già sui blocchi di partenza.
Il pianeta calcistica italiano negli ultimi tre giorni ha ricoperto Galliani con una valanga di attestati di stima per quel che ha fatto in ventisette anni di Milan. Era doveroso.
Eppure, a spanne, mi è sempre sembrato un bersaglio di feroci critiche il buon Adriano. Da parte dei tifosi avversari, da parte di molti dirigenti avversari, da parte di tanta stampa. E ora dove son finiti tutti questi detrattori? Siamo strani noi italiani.
Nel fantacalcio futuro sarebbe curioso vedere Galliani in un altra società, all’estero lo pagherebbero come Messi per ricoprire il ruolo di general manager.
Ma sarà molto improbabile, difficilissimo dato il rapporto di una vita con il Presidente Berlusconi e il Milan, molto più probabile un incarico di primo livello in Lega Calcio, dove tra l’altro Galliani è da sempre molto molto influente.
E se invece si andasse oltre, molto oltre? Galliani è continentalmente riconosciuto come un grandissimo dirigente e allora perché non vederlo sul tetto del calcio europeo, presidente dell’UEFA?
Sarebbe un grande passo per il calcio italiano che ha bisogno di ritornare centrale a livello internazionale, anche politicamente.
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