Mentre i riflettori sono tutti puntati su Renzi che, prima di entrare in pieno nel clima romano, ha chiuso l’eperienza del Consiglio Comunale di Firenze e si accinge a formare il nuovo governo con la promessa di fare ogni mese una riforma. Un ‘altra vicenda si sta dipanando con non poche diffcoltà e vede protagonista una figura che è stata ed è, popolare non soltanto nel mondo della politica ( è stata parlamentare di Rifondazione Comunista).
È Vladimir Luxuria, attivista per i diritti gay, nonchè attrice, conduttrice televisiva e scrittrice, fermata, mentre provocatoriamente, alle Olimpiadi invernali di Sochi, si dichiarava contro l’atteggiamento omofobo delle autorità di Mosca.
Vladimir Luxuria contro Vladimir Putin.
Sochi passerà alla storia come la località che ha ospitato i giochi olimpici invernali 2014, per la strage dei cani randagi che ha tinto di rosso l’avvenimento sportivo e anche per le proteste della transgender contro la legge russa che vieta la propaganda gay.
L’ultima scena della sfida a zar Vladimir, si è svolta nel cuore di un affollato parco olimpico, con Luxuria in versione arcobaleno che gridava tra flash, telecamere e giornalisti di mezzo mondo “essere gay è ok” in italiano, inglese e russo.
Bloccata da poliziotti e agenti in borghese all’ingresso dello stadio di hockey dove si stava recando a vedere una partita dei Giochi di Sochi. Munita di regolare biglietto e pass che le è stato tolto, è stata definitivamente allontanata facendola salire su un auto e portata in caserma, insieme agli inviati delle Iene che erano con lei per realizzare un servizio. Per far luce sull’episodio si sono attivati il Console generale a Mosca e l’Unità di crisi dellla Farnesina. Tutti impegnati per arrivare alla conclusione di quello che sembrava un vero e proprio arresto.
I chiarimenti sono arrivati dalla diretta interessata dopo il suo rilascio: ” La polizia – ha detto – mi ha fermata per un controllo, poi mi ha chiesto di non esibire scritte legate alla propaganda gay”.
Con una multicolore gonna arcobaleno in stile rainbow e una cresta di fiori in testa che la fanno sembrare quasi un pavone, Luxuria, una volta tornata libera, posa e rilascia interviste volanti anche in inglese, scherza, ma non concede sconti a nessuno: “Sono qui per dire a Putin che la modernità non è soltanto la tecnologia di questo bellissimo parco olimpico ma anche l’apertura mentale in tema di diritti per la difesa delle minoranze sessuali“.
La nostra Vladimir, dunque, sembra aver vinto una preziosa medaglia in casa di Putin, che evidentemente, in vena di clemenza olimpica, non vuole ulteriormente macchiare le sue Olimpiadi con nuove polemiche. Il suo show al parco olimpico ha vinto l’oro della prima e unica provocazione in materia di diritti gay. Per Vladì “giocare significa non solo rispettare delle regole, ma anche delle persone con orientamento sessuale diver
so, per vincere una sfida comune, quella di vivere meglio tutti insieme”.Poco importa se deve subire abusi dalla polizia, la sua battaglia portata avanti con audacia, in difesa dell’uguaglianza e dei diritti civili e contro ogni forma di regime dittatoriale e oscurantista ha avuto la risonanza che merita. Il suo coraggio, ha denunciato con forza il sostegno ai gay e transessuali, vittime in Russia di un regime omofobo e transfobico, ricordando a Putin, due grandi figure omosessuali russe: il compositore Čajkovskij e il ballerino Rudolf Nureyev.
Luxuria, però non si ferma e ne ha anche per il premier passato e quello incaricato: “Al nuovo premier Renzi chiedo che quando parlerà con i leader mondiali di questioni economiche non dimentichi i diritti civili. Il gas è importante ma non calpestiamo questi temi“. Renzi avvertito che, dopo febbraio, mese della legge elettorale, marzo, quello del lavoro, aprile, riforma burocratica e maggio, fisco, inserisca per giugno, i diritti civili.
Quanto a Letta, aggiunge, “mi aveva fatto piacere quando dagli Emirati Arabi aveva annunciato che avrebbe speso due parole contro le discriminazioni sessuali durante l’inaugurazione dei giochi di Sochi, cosa che però puntualmente non ha fatto”. Cosa che non sorprende, i politici a parole sono bravissimi…