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LVMH acquista il 14,2% di Hermès / LVMH holds a 14,2% stake in Hermès

Creato il 24 ottobre 2010 da Sandfashionblog
Il gruppo francese leader mondiale del lusso punta ad una quota del 17,1% del capitale di Hermès dal 14,2% che già detiene ma non ha intenzione di scalare l’azienda concorrente.
The world’s largest maker of luxury goods said it intends to raise its stake in Hermès to 17,1% after buying 14,2% and doesn’t plan on taking control of its rival.

LVMH, Moët Hennessy - Louis Vuitton SA, sale al 14,2% nel capitale di Hermès International SCA ma precisa di non puntare alla scalata dell’azienda competitor: il colosso guidato da Bernard Arnault, infatti, “non ha intenzione di lanciare un’oLVMH acquista il 14,2% di Hermès / LVMH holds a 14,2% stake in Hermèsfferta d’acquisto per prendere il controllo di Hermès e non cerca una rappresentanza nel board” ma vuole solamente “essere un azionista a lungo termine, con l’obiettivo di contribuire a preservare la famiglia e le peculiarità francesi, che sono il cuore del successo globale di questo iconico marchio”.
LVMH, però, “possiede strumenti derivati pari a oltre 3 milioni di azioni di Hermès e intende richiederne la conversione”. Andrebbe così a detenere una quota del 17,1% del capitale e il valore totale della partecipazione “sarebbe pari a 1,45 miliardi di euro”.
I dettagli dell’operazione, che non è stata commentata da Hermès, non sono stati ancora resi noti: alcune fonti parlano di “un intermediario” e, malgrado la famiglia Dumas detentrice del 71% del pacchetto azionario, giunta alla quinta generazione alla guida dell’etichetta fondata nel 1837, abbia sempre dichiarato di non pensare alla cessione, a dispetto delle indiscrezioni circolate nei mesi scorsi, probabilmente, a soli cinque mesi dalla scomparsa di Jean-Louis Dumas, artefice della quotazione in Borsa dell’azienda familiare che, sotto la sua direzione, è diventata un gruppo tra i più prestigiosi del lusso mondiale, i membri della famiglia sono meno convinti a restare uniti.
La società che possiede anche John Lobb, tra l’altro, è stata appena sfiorata dalla recessione e il suo titolo è balzato dell’88% nell’ultimo anno e del 65% da luglio.
LVMH ha dichiarato, inoltre, di sostenere “appieno le strategie sviluppate dalla famiglia fondatrice e dal management che hanno fatto del brand uno dei gioielli dell’industria del lusso” e un diretto concorrente, sebbene coprano segmenti di mercato diversi, di Louis Vuitton che, nella galassia dei marchi di LVMH rimane, con 4,3 miliardi di euro di ricavi, il driver principale della redditività dell’intero gruppo, rappresentando addirittura oltre il 100% dell’ebit a causa della contribuzione negativa di Céline, Kenzo, Givenchy, Donna Karan e dell’impatto marginale sui profitti di Fendi e Marc Jacobs. La divisione moda e pelletteria pesa per il 59% sull’ebit anche se la seconda costituisce il reale core business di LVMH che sembra, come si è tornato a vociferare, abbia intenzione di cedere la sua partecipazione in Moët Hennessy a Diageo per concentrarsi maggiormente sulle altre attività. LVMH controlla il 66% di Moët Hennessy, Diageo il restante 34%.

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