Divertente, colorata e... fast food fashion. Geniale dice qualcuno. Allucinante qualcun altro. L'ultima sfilata di Moschino ha raggiunto l'obiettivo della moda: scardinare il normale, mischiare ispirazioni creando nuovi assetti.
C'era una volta il mondo di Franco Moschino, una rivisitazione gioiosa e giovanile di quello creato da Madame Chanel: tailler bordati, borse metalassé, gioielli di bigiotteria e catene dorate tutto "à la maniere di Chanel". Tutto portato avanti da Rossella Jardini per anni alla guida del marchio. Ora a prendere le redini è Jeremy Scott che per la sua prima collezione da americano puro non poteva che declinare la moda ironica di Moschino sul vassoio del Junk food. Così la M di Moschino allude senza mezze misure alla M di Mc Donald e a sfilare in passerella per la collezione Autunno/Inverno 2014-2015 sono borsette che ricopiano il packaging degli Happy Meal e di bibite da fast food. I colori sono quelli del marchio: giallo e rosso proprio come il vestito di Donald. E non c'è solo una strizzata d'occhio al pagliaccio di donaldiana ispirazione, presente in passerella anche il giallo di Spongebob: pull e tracolle con tanto di motivo "a groviera". Si, Moschino è noto da sempre per la sua autoironia ma con Jeremy Scott ha raggiunto l'apice. La moda è arte e magia e qui si è trasformata in mangiare. Il consumismo arriva alle stelle. E se la sfilata-debutto raggiunge l'obiettivo di sorprendere, stupire e far parlare di sè... dubito che vedremo sulle strade donne "à la mc donald". Dite addio a Gennarino e Luisa perché le cover da oggi si vestono di patatine. La sfilata è uno show... ma la moda deve essere anche pret-à-porter. Pronta da indossare, non da mangiare. La stampa ha osannato il genio di Jeremy Scott e sull'estro creativo e la traslitterazione della realtà nulla da dire. Ma quante saranno le donne che ordineranno un Happy Meal in uno dei tanti store mondiali Moschino. Io no di certo. E voi? Fortuna che in mezzo a tanto fast fashion qualcosa di tradizionale (pelle trapuntata e oro a profusione) resta.