M5 s electronic-parliament-legal-aspects from Paolo Pascucci
In fondo, però, su una cosa almeno hanno ragione: coinvolgersi in prima persona nel formulare e scrivere una legge, discuterla e confrontarsi con i limiti imposti dalla Costituzione, è un'ottima palestra e serve a fare i conti con l'obbiettiva difficoltà, a volte, del legiferare. In questo modo sarà possibile toccare con mano il processo formativo di una legge e temperare, almeno in parte, l'insofferenza che emerge dal (poter) solo criticare su blog, social e forum.
E' da notare che il concetto di Parlamento Elettronico proposto dal M5S è, per molti versi, diverso dal concetto implicito nella locuzione e-Parliament rimandando, quest'ultima, più all'ingresso della tecnologia dell'informazione (ICT-Parliament) in Parlamento che a una diversa forma di produzione legislativa. Comunque sia, l'ingresso della rete in campo legislativo è ormai una realtà, sia attraverso gli strumenti che, almeno in parte, aumentano la trasparenza delle istituzioni sia per mezzo del confronto diretto tra cittadini e tra cittadini e istituzioni. Se a questa realtà dovesse seguire anche l'altra legata alla possibilità, per il cittadino, di presentare proposte di legge, avremo un miglioramento della produzione legislativa unito a un maggior coinvolgimento, e quindi responsabilizzazione, dei cittadini o assisteremo a un imbarbarimento della democrazia con milioni di leggi presentate? Mi sento di escludere la seconda catastrofica possibilità. Le leggi presentate dai cittadini dovranno passare attraverso il voto degli altri iscritti (in questo specifico caso) o della più ampia platea di tutti gli italiani e poi potranno arrivare in Parlamento, dove potranno esser fatte proprie e proposte dai parlamentari di riferimento. Durante tutto il tragitto, dalla prima formulazione alla presentazione in Parlamento, la legge di iniziativa popolare seguirà una serie di procedimenti e controlli, insieme a una votazione, che dovrebbero garantirne la presentabilità. E comunque, la sperimentazione inaugurata dal M5S serve proprio a testare questo strumento che, almeno teoricamente, si propone come un'estensione di democrazia e non una contrazione.
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