Oggi vogliamo parlare di Movimento Cinque Stelle e di Rivoluzione Civile che sembrebbero gli unici antagonisti ai partiti classici che compongono la partitocrazia che fino a ieri hanno convissuto tranquillamente con contributi elettorali, stipendi lussuosi, prebende, agevolazioni, privilegi, sprechi, clientelismo, nepotismo etc, non foss’altro perché non hanno mai denunciato in modo convincente questo malcostume.
Cominciamo col M5S, il Movimento creato da Beppe Grillo.
Sarebbe quello che ci convince di più perchè in teoria è composto dai cittadini che lo votano che non possono avere interesse ad agire contro sè stessi. Ed è vero che è composto dai cittadini, ma…
Pur essendo composto dai cittadini, questi, sono soggetti a un rigido controllo in ambito mediatico da parte del fondatore e capo politico (come si è definito in un video lo stesso Grillo), e lo sono anche sul territorio, da parte dei commilitanti pronti a fare rispettare le leggi del Movimento, in un’atmosfera da caccia alle streghe: vedi casi Favia e Salsi.
Io credo che se il Movimento creato da Grillo con l’aiuto di Casaleggio ha delle regole, per quanto si possa contestare che le regole siano date esclusivamente dai fondatori, queste vadano rispettate anche se troppo limitative all’iniziativa dei singoli.
Resta da stabilire se regole ferree stabilite dall’alto non danneggino l’immagine del Movimento causandone l’allontanamento da parte di chi si metterebbe in gioco con piacere, con lo stesso Movimento, come cittadino.
Per contro si può aggiungere a quanto detto sopra che un progetto si porta avanti bene soltanto se ha delle regole fisse e non modificabili a piacimento da chiunque.
Rivoluzione Civile.
Il Movimento di Ingroia (Vedi post su Antonio Ingroia e sull’opportunità che i magistrati entrino in politica) – che non si è ancora capito bene se s’è dimesso o ha soltanto preso un’aspettativa dalla magistratura – si pone anch’esso come alternativa ai partiti classici di cui ne dice peste e corna, ma si è alleato, per far numero, con tutti o quasi gli esclusi del parlamento dalle elezioni del 2008, a cominciare da Prc. Ciò vuol dire che la sua battaglia la vuole combattere dal dentro e non dal fuori come il M5S, e sembrerebbe voler dire pure che, nel frattempo che la battaglia si combatte, lui non si scandalizzerebbe di condividere le regole della partitocrazia che dice voler combattere.
Altra cosa è che, mentre M5S è composto da cittadini perlopiù anonimi ai più (anche se all’esterno ha fior di sostenitori anche di chiara fama), Rivoluzione Civile invece va a caccia di personaggi, a partire dai dissidenti del M5S, per continuare con altri nomi assurti agli onori delle cronache.
Si potrebbe dire che cerca il fumo, al contrario di M5S che cerca la sostanza? lascio a chi legge la risposta.
Da aggiungere che Ingroia sta giocherellando un po’ con Bersani dicendogli che potrebbe aiutarlo nel caso mollasse Monti.
Tirate voi le conclusioni.
- Anonimato e rigore quasi militaresco per chi si candida con M5S (Naturalmente questo non vale per gli elettori che possono fare e dire ciò che credono)?
oppure
- Grandi nomi, ex giornalisti di Santoro, ex del M5S, protagonisti involontari delle cronache, fumo, profumi, champagne e cotillons della Rivoluzione Civile?
Detto questo è pur sempre verosimile che probabilmente in parlamento i due gruppi si troveranno talvolta d’accordo.
Ma io per i miei rappresentanti preferisco l’anonimato e il rigore.
IL CRONISTA
M5S e Rivoluzione Civile
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