Non sarà probabilmente la guerra per la chiusura dell'inceneritore a dare speranza di successo ai Cinque stelle di Cremona, dato che la tessitura di rapporti reciprocamente favorevoli tra il Comune e Lgh potrà consentire lo spegnimento dell'impianto prima delle elezioni. Infatti la dismissione non è soltanto un obiettivo locale: la proprietà è della multiutility, il cui futuro è l'inserimento in una rete di attività più rilevante e più estesa. Quotazione in Borsa, accorpamento, rafforzamento patrimoniale: Lgh dovrà scegliere quale salto di qualità compiere per lavorare su un piano diverso, perché la riduzione del numero delle partecipate e l'aumento delle dimensioni delle multiutility è un orientamento strategico inevitabile e già stabilito dal governo, in linea con l'andamento dell'economia continentale del settore.
I Cinque stelle devono la propria forza, fra l'altro, a una coesione fondata su un bisogno espressivo: il linguaggio di Beppe Grillo unisce i "militanti" e il fascino di quel modo eccessivo e inebriante di esprimersi, così adatto alle relazioni internetiane, dà efficacia alle attività del movimento, che punta poi su alcuni obiettivi di rottura, problemi da tempo irrisolti nella politica e nell'economia italiana, che per anni Grillo ha potuto analizzare con il sostegno di collaboratori di valore.
Ma a Cremona quale può essere il punto di rottura in grado di far crollare la maggioranza di centrosinistra, unica forza politica ampia e coesa? Il bersaglio dell'inceneritore non sembra controllabile. Il Pd può vincere le prossime elezioni anche se l'inceneritore rimane in funzione. Così i Cinque stelle cercano un altro obiettivo strategico dirompente, che mandi in crisi l'avversario, e un leader che attragga attivisti ed elettori.
Forse è questo il motivo dell'insistenza sul caso Tamoil e sulla richiesta di una medaglia d'oro per il segretario dei Radicali Gino Ruggeri, che si era costituito parte civile per conto del Comune nel processo di primo grado ai cinque ex dirigenti della già chiusa raffineria.
Il Partito democratico però ha già avviato da anni le proprie strategie anche sul fronte dell'ex raffineria, collaborando con i propri parlamentari Pizzetti e Fontana all'accordo del primo aprile 2011, che ha garantito pronti ammortizzatori sociali a circa 500 lavoratori.
I Cinque stelle vedono in Ruggeri un protagonista degno di medaglia d'oro da parte del Comune, un medio borghese. Il riconoscimento sarebbe l'alternativa al bersaglio principale, l'industriale Giovanni Arvedi, insignito di medaglia d'oro da parte dell'amministrazione Perri.
Il Pd cremonese però non è scoperto neanche su questo fronte. Le relazioni con il mondo del centrodestra restano aperte: gli obiettivi delle nuove infrastrutture accomunano ma con diversi orientamenti centrodestra e centrosinistra, che sulla Cremona Mantova (ferroviaria o autostradale) possono intendersi, come sul raddoppio o ampliamento del tratto milanese della Paullese.
Francesca Pontiggia (Pd), ospite della tv dell'editore e industriale Giovanni Arvedi, ha dichiarato che se Ruggeri merita una medaglia d'oro allora chi ha tutelato i lavoratori ne meriterebbe una di platino. Accuse pesanti da parte dei Cinque stelle a Pontiggia: il lavoro sarebbe per i grillini una merce di scambio fra soggetti di potere e l'ambiente verrebbe martoriato. I danni però non sono evidenti e i grillini con questa strategia ecologista faticano ad abbattere quel che ai loro occhi è il "feudo" cremonese arvediano.
Il centrodestra rimane diviso: i partiti sono in lotta per leadership che potrebbe spettare alla Lega dopo le elezioni regionali. I Cinque stelle alzano il livello della lotta politica, dopo i primi mesi di amministrazione, che l'unica consigliere comunale, Maria Lucia Lanfredi, ha condotto con moderazione.
Ma esiste un obiettivo scoperto a Cremona, che i Cinque stelle possono far proprio? Non lo si vede per ora e Cremona appare ancora inespugnabile. Difficile per il movimento far breccia anche a Crema. Il lungo lavoro del Partito democratico, che è riuscito a tessere rapporti con il mondo economico e le parti sociali.
Di qui l'intenso impegno del deputato Toninelli