Torno a scrivere dopo parecchio tempo su questo mio amato blog…è stata un’estate intensa e per niente positiva…ma la vita va avanti e le motivazioni sono buone.
La mia esperienza a Bruxelles all’Europarlamento continua e si prospetta molto interessante. La grossa novità è che ho cambiato casa, ora vivo ad Etterbeek, a due passi dal Parlamento Europeo e dalla famosa Place Jourdan. Ho lasciato la mia bella camera nella residenza universitaria al Campus de la Plaine di Ixelles…ed è proprio a lei che è dedicato questo post.
Dedicare qualcosa a un luogo forse da qualcuno può essere considerato un tantino esagerato…ma i luoghi sono i contenitori in cui si svolge la nostra vita, a loro sono legati i nostri ricordi e in essi viviamo le nostre emozioni. Insomma sono parte di noi.
“Una vita senza vivere in una residenza universitaria non è degna di essere vissuta” direbbe qualche patito di film ambientati nei college americani…pur non avendo vissuto quegli eccessi sottoscrivo in pieno questa frase. Ho vissuto per quasi 8 mesi in una residenza universitaria che contava all’incirca 500 studenti alloggiati in studio (camera+angolo cottura+bagno…come il mio) o appartamenti. Il mio studio (pronunciatelo alla francese) dava su un alberato e cespugliato cortile interno…la visuale era o la folta colonia di volatili che popolava il giardino o le vite degli altri studenti.
Si tratta di una residenza universitaria del tipo di quelle che in Italia ci sogniamo (visto che in pratica non esistono o che per accedervi bisogna poter dimostrare di vivere sotto i ponti): a dieci minuti a piedi dall’università (l’ULB),a 10 minuti a piedi dai locali universitari, a 10 minuti di metro dall’Europarlamento, a 5 minuti a piedi dal magico TD, a 3 minuti a piedi da due differenti fermate della metro e dell’autobus, a 4 minuti a piedi da due differenti supermercati…e in più immersa nel verde dello splendido Campus de la Plaine. E’ dotata di accesso tramite badge e nei sotterranei ci sono lavatrici ed asciugatrici. L’affitto non è economicissimo ma i soldi che spendi li vale.
Come direbbe il mio amico Mattia “se i muri potessero parlare” racconterebbero come sono volati otto mesi li dentro…forse perchè per la prima volta ho vissuto da solo ed ho imparato ad arrangiarmi…forse perchè è fantastica la vita in questa città…o forse perchè la vita da erasmus (e nel mio caso anche da stagista) scorre il doppio più veloce di una vita normale…sta di fatto che auguro a chiunque di tornare a casa la sera all’ora di cena e annusare per i corridoi i profumi di decine di cucine diverse…sapori africani, italiani, arabi, turchi o middeleuropei…ascoltare decine di lingue diverse…incontrare ogni sera gente ubriaca da buona birra belga o essere ubriachi e incontrarli tu…non dimenticherò facilmente le cene solitarie o con amici…le tante persone ospitate (è stato un vero porto di mare…come quella volta che ci abbiamo dormito in 5)…le tante mega dormite dopo un intensa giornata di lavoro o un’intensa serata alcoolica e il mio bel muro (soprannominato il muro più bello di Bruxelles) dove c’erano appesi ricordi di 8 mesi. Li dentro ho imparato a vivere a Bruxelles…ho annusato la sua multietnicità e ho studiato la sua lingua…fortunato chi adesso ci vive…e chi adesso vive le stesse emozioni…
merci mia bella camera
Nico