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Ma chi è tanto idiota da poter credere al rilancio?

Creato il 31 gennaio 2011 da Malvino

Concordo con chi sostiene che la lettera di Silvio Berlusconi al Corriere della Sera sia stata scritta da un ghostwriter (phastidio.net) e con chi si spinge ad attribuirla a Giuliano Ferrara (gadlerner.it), ma in entrambi casi non sono portati argomenti, e allora ci provo io. “Vorrei brevemente spiegare – si legge perché il no del governo e mio va al di là di una semplice preferenza negativa, «preferirei di no», ed esprime invece una irriducibile avversione strategica a quello strumento fiscale [l’imposta patrimoniale], in senso tecnico-finanziario e in senso politico”. Quel «preferirei di no» dovrebbe farci credere che Silvio Berlusconi abbia letto Bartleby the Scrivener di Hermann Melville, e questo è poco credibile: è più probabile che la lettera gli si sia stata scritta da un ghostwriter, dunque, ma perché proprio Ferrara? Perché più avanti si legge: “Gli atteggiamenti faziosi, ma anche quelli soltanto malmostosi e scettici, possono essere sconfitti, e «malmostoso» è praticamente una firma. Dovrebbe significare pure che Ferrara ha letto Melville, ma questo non è strettamente necessario, perché Ferrara è di quelli che citano anche il sentito dire. Risolta la questione filologica, si pone una domanda assai più seria: ma davvero Berlusconi è tanto disperato da pensare che il rilancio consigliatogli da Ferrara possa trovare sponde fuori dal centrodestra? C’è un solo serio liberista, un solo serio riformista, che può investire due soldi di fiducia in un vecchio puttaniere braccato nel suo bunker, che di liberalizzazioni e di riformismo si è sempre solo sciacquato la bocca, e sempre solo alle viste di una campagna elettorale? Davvero Berlusconi è così disperato? O davvero il paese è così idiota come gli suggerisce Ferrara?

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