Quando ero giovane, di fronte alle palesi ingiustizie del mondo, non accettavo l’esistenza di Dio.
-”Come può esistere un Dio”- mi dicevo- “mentre intere popolazioni muoiono di fame ed altre affogano nella pinguedine e nell’abbondanza?”
Non mi rassegnavo, dunque, ad accettare un Dio che permetteva le guerre, che consentiva ai protervi di ghermire i deboli, che impediva, attraverso divieti e freni morali, il pieno sviluppo della persona umana.
Non è cambiato molto il mondo, da allora, anche se son passati alcuni decenni.
I bambini dell’Africa continuano a morire come mosche; le guerre impazzano numerose in tutto il mondo e i protervi, come i lupi di Esopo, continuano a sbranare gli agnelli.
Eppure io, attraverso i decenni, tra dubbi, tormenti e riflessioni, ho maturato alcune meditate convinzioni.
1. Dio è al di là di ogni comprensione umana; il fallace e limitato raziocinio umano non appartiene alle categorie divine.
2. Dio non è e non può essere ciò che noi vogliamo e auspichiamo.
3. Dio si trova dentro di noi, in quello spazio insondabile e infinito, che i Padri della Chiesa chiamano con il nome di anima.
4. Ciò che vediamo al di fuori dell’anima non è il risultato dell’opera di Dio, ma bensì è voluto e realizzato, grazie al libero arbitrio di cui siamo dotati, dall’opera dell’uomo; l’opera di Dio è l’anima; le azioni malvagie, le guerre, le prepotenze, l’odio, l’egoismo, l’accaparramento dei forti a danno dei deboli sono opera dell’uomo.
5. Queste opere malvagie sono il risultato dell’abbandono della retta via; accadono perchè l’uomo preferisce abbandonare i sentieri dell’anima per percorrere i sentieri del mondo.
6. Se gli uomini coltivassero la loro anima con la frequentazione regolare dei Sacramenti (confessione e comunione soprattutto) e della Preghiera, la loro azione non potrebbe essere malvagia, ma si tradurrebbe in opere buone.
7. Dio va cercato prima di tutto dentro di noi.
Certo restano insolute molte domande: “perchè gli uomini prediligono la violenza e l’arroganza?” “perchè gli uomini amano così tanto il danaro da arrivare perfino a derubare un’orfana?” “perchè siamo così egoisti da non accorgerci del malessere di altri uomini?” “perchè ci sentiamo attratti dalle cose proibite: il sesso, la droga, i piaceri?”.
E così via, potrei continuare a lungo, con molte altre domande.Ma occorre cercare di rispondere a queste e ad altre domande che ci assillano, partendo dall’intima convinzione che Dio c’è!
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