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Ma Dio mica vota, i preti si!

Creato il 25 agosto 2010 da Massimoconsorti @massimoconsorti

Ma Dio mica vota, i preti si!

Famiglia Cristiana secondo il Pdl

Su Affaritaliani.it, di prima mattina, compare una notizia che, se verificata, rappresenta a modo suo un piccolo scoop. Secondo il quotidiano on-line, infatti, oggi non ci sarà alcun accordo fra Berlusconi e Bossi su una eventuale trattativa con i centristi dell’Udc. Dopo gli ultimi scambi di opinioni non propriamente da gentlmen fra il Bicefalo e Casini, il Capo ha deciso di lasciar perdere. Presenterà in Parlamento il suo mini-programma e anche se su un solo punto non dovesse esserci la maggioranza tutti alle urne, ovviamente se il presidente Napolitano (e non Berlusconi) deciderà di sciogliere le Camere. Avevamo pensato di iniziare il nostro post parlando d’altro ma la notizia del non accordo è decisamente più appetitosa perché, se così fosse, c’è il rischio di andare a votare con questa legge elettorale da galera, per chi l’ha scritta, presentata e successivamente approvata e quindi, opposizione compresa. L’altra notizia “pesante”, quella che ha fatto infuriare mezza curia romana, qualche parroco di verde vestito e mandato fuori di testa l’intero Pdl, è l’editoriale su Famiglia Cristiana in edicola da oggi. Don Antonio Sciortino e Beppe Del Colle, rispettivamente direttore e columnist del settimanale cattolico, qualche giorno fa sono stati visti entrare furtivamente, con occhiali neri e impermeabile beige, in questura dove avevano un appuntamento con il funzionario incaricato del casellario giudiziario. La loro visita è servita: a) ad appurare se in qualche modo, in qualche periodo, per quali fatti sono stati “attenzionati” dalla polizia; b) se ci sono state o sono in corso intercettazioni telefoniche a loro carico, soprattutto fra Don Sciortino e la perpetua alla quale chiede sempre, prima di andarsene a casa dal giornale, se ha buttato la pasta; c) se sono state emanate, a loro insaputa, sentenze di molestie sessuali o di stalking nei confronti di qualche parrocchiana o chierichetto; d) se pesano su di loro inchieste giudiziarie di qualsiasi genere e natura per il furto di un chewing-gum al responsabile dei necrologi del giornale; e) se la loro fedina penale è immacolata o se qualche agente dei servizi segreti amico di Feltri ha provveduto a scriverci su qualcosa; f) se a loro carico figura ancora quella vecchia multa per divieto di sosta risalente a cinque anni fa e rimediata nel parcheggio davanti la redazione di Famiglia Cristiana il giorno della pulizia delle strade. Preso anche atto che, a detta del funzionario di Ps, un carteggio su di loro non era stato richiesto da nessuno, hanno finalmente deciso che avrebbero potuto pubblicare l’editoriale di questa mattina che ha fatto dare di matto ai lecchini del Pdl. Già il titolo e il sottotitolo la dicono lunga su come il settimanale dei Paolini la pensa sul governicchio di Mr. B. “Spara” Beppe Del Colle: “Il Cavaliere Rampante e la Costituzione dimezzata”. Sottotitolo: “Chi dissente va distrutto” che è la dimostrazione di come il “caso Boffo”, nonostante la presa in giro delle scuse di Feltri, rappresenti ancora una ferita aperta per il mondo cattolico non schierato. Ma Beppe Del Colle va oltre, non si ferma alle apparenze, ai fatti sotto gli occhi di tutti, lui analizza, sviscera, va in profondità tanto da essere accusato di “pornografia politica” (Francesco Giro) e di essere “la fotocopia del Fatto e dell’Unità”, come ha argutamente dichiarato il ciellino Maurizio Lupi, accanito sostenitore della Compagnia delle Opere e degli Affari. Del Colle spiega perché la “Costituzione è dimezzata” e lo mette nero su bianco: “Berlusconi ha detto chiaro e tondo che nel cammino verso le elezioni anticipate non si farà incantare da nessuno, tantomeno dai ‘formalismi costituzionali’. Così lo sappiamo dalla sua viva voce: in Italia comanda solo lui, grazie alla ‘sovranità popolare’ che finora lo ha votato. La Costituzione in realtà dice: ‘La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione’. Berlusconi si ferma a metà della frase, il resto non gli interessa, è puro ‘formalismo’. E Uno. Due. Dopo aver accusato Berlusconi di essere il principale colpevole della divisione in due del mondo cattolico, cosa che “nessun politico nel mezzo secolo precedente aveva osato sperare”, Del Colle va giù duro quando parla dei cattolici un po’ per caso e un po’ per convenienza del Pdl e scrive: “Se promette alla Chiesa di appassionarsi (soprattutto con i suoi atei-devoti) all'embrione e a tutto il resto, con la vita quotidiana degli altri non ha esitazioni: il metodo Boffo (chi dissente va distrutto) è fatto apposta”. Di tutte le cose che Del Colle poteva scrivere sugli invertebrati del Pdl, quel piccolo inciso “atei-devoti” ha lasciato un segno che, pur provando Bondi a cancellarlo senza successo con un sonetto dei suoi, forse contribuirà a far aprire gli occhi a tanti cattolici innamorati del berlusconismo. In politica Silvio ha mutuato il peggior cinismo andreottiano, quello che rispondendo a De Gasperi sul perché non parlasse mai con Dio ma con il parroco, fece dire al Giulio Imperatore: “Ma Dio mica vota!”.

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