L’Italia, lo ha detto il Ministro degli Esteri Bonino, “vuole vincere la gara di amicizia con l’Iran“. Per questo, ormai da mesi, Roma è capofila dei nuovi rapporti diplomatici tra il regime iraniano e l’Europa. Come noto, quindi, al di là della Bonino, di recente anche l’ex Ministro degli Esteri Massimo D’Alema ha visitato Teheran, mentre il Direttore Generale dell’ENI Paolo Scaroni, è corso a Vienna per incontrare personalmente il Ministro del Petrolio iraniano Bijan Zanganeh. Prossimamente, quindi, una delegazione multisettoriale di imprenditori e accompagnati da parlamentari, partirà dall’Italia per visitare la Repubblica Islamica, stringendo con gli Ayatollah nuovi rapporti economici. In queste ore, quindi, una rappresentanza della Commissione Esteri del Senato italiano sta atterrando all’aeroporto Imam Khomeini per una visita ufficiale di tre giorni. La visita è stata organizzata in seguito all’invito fatto dal dal parlamentare iraniano Alaeedin Boroujerdi. I senatori che arriveranno in Iran sono: Pier Ferdinando Casini, Presidente della Commissione Esteri, Paolo Corsini (Pd) e Paolo Romani (Forza Italia).
A questo punto ci chiediamo: ma dove sta puntando l’ago della bussola della diplomazia parlamentare italiana? La domanda sorge spontanea, soprattutto se si analizzano le recenti dichiarazioni e azioni di due dei senatori che arriveranno oggi in Iran. Come non ricordare che solo qualche mese fa, come da noi denunciato, il Senatore Casini su Twitter aveva descritto i fondamentalisti di Hezbollah degli “interlocutori” con cui dialogare, criticando la decisione europea di inserire l’ala militare del Partito di Dio nella lista delle organizzazioni terroriste. Vogliamo ricordare che, solamente negli ultimi mesi, Hezbollah si è macchiato dei peggiori crimini intervenendo nella guerra siriana e uccidendo indiscriminatamente centinaia di civili inermi.
Sul suo profilo Facebook, inoltre, Casini fu tra i primi politici italiani a giudicare positivamente l’elezione di Rohani. A distanza di mesi, però, vorremmo ricordare al Senatore che in Iran non è cambiato nulla e che, al contrario, le pene capitali e le persecuzioni contro le minoranze (cristiani in testa) sono drammaticamente aumentate. Ci auguriamo che il Senatore Casini, durante i suoi incontri in Iran, ricordi ai rappresentanti di quel regime che la via per il dialogo passa, primariamente, per il rispetto dei diritti umani di ogni iraniano, senza distinzione di sesso, colore politico, religione o etnia…
Anche il Senatore Paolo Romani, ex Ministro dello Sviluppo economico, non è stato da meno: cinque mesi fa, incredibilmente, Paolo Romani si è recato in Corea del Nord, assistendo personalmente alla parata in onore di Kim Jong Un, applaudendo diverse volte il dittatore nordcoreano (vedere per credere il video ai minuti 1.31, 2.22, 2.33 e 2.42). Vogliamo ricordare che, solo per il nuovo anno, come buon augurio per il mondo, il dittatore Kim Jong Un ha minacciato di compiere una vera e propria strage nucleare in caso di guerra. Nel secondo video, invece, potrete vedere l’annuncio della TV di Stato della visita dei parlamentari italiani a Pyongyang: il nome di Paolo Romani viene scandito dall’annunciatrice molto chiaramente….
Leggendo queste notizie e vedendo i video, sembra davvero che la bussolo dalla diplomazia parlamentare italiana stia sbagliando strada, portando alcuni rappresentanti a stringere mani di personaggi responsabili di atroci crimini e a capo di regimi che abusano dei diritti umani e negano le libertà fondamentali di cui ogni essere umano dovrebbe godere.