“Ma l’iPad a che cosa serve?”
Tutti ci siamo fatti questa domanda appena abbiamo visto quel frescone di Steve Jobs presentare l’aggeggio allo Yerba Buena Center for the Arts Theater di San Francisco. Effettivamente io non ho ancora ben capito a cosa possa servire:
- A leggere il giornale su un supporto digitale? Certo però per quello non bastava l’iPhone, che è anche più facile da portare al bagno?
- A giocare ai videogiochini, pardon, game applications? Certo, ma le consolle non sono meglio?
- Il mio vecchio capo ci guardava Sky Sport News 24. Ma una Tv?
- A navigare? No, non mi hai convito.
A questo punto la cosa più probabile è che ancora gente come me non abbia ben capito come usare uno strumento innovativo come l’iPad. A mio avviso però, ci si deve proprio sforzare per capire cosa di nuovo si possa fare con questo aggeggio con la mela attaccata dietro la schiena, a metà fra un laptop e un iPhone per quelli che portano i pantaloni larghi, ma solo per dimensioni visto che per utilità non ha nulla a che fare con entrambi.
Proprio questa inutilità di fondo deve aver fatto strizzare i cervelli dei creativi di Dentsu London che avevano sicuramente bisogno di dare un senso a quell’aggeggio che stava poggiato sulle loro scrivanie a prendere polvere da ormai troppo tempo.
Quindi ecco qua l’interactive Adv: Making Future Magic sottotitolo, iPad Light Painting.
Scritte in 3d costruite attraverso un giochi di luce, videocamera fissa e iPad, sì proprio l’ibrido Apple grazie al quale le scritte prendono forma.
C’è da dire un paio di cose però: il software per la proiezione delle scritte è stato fatto dai tecnici Dentsu e l’iPad non si vede mai durante il video.
Vabbè, l’importante è sapere che serve a qualcosa, che poi sia visibile o meno fa niente!
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