Quella dell’etera è una figura peculiare della Grecia antica, che non trova perfetto riscontro né in altri luoghi né in altri tempi e paragonarla all’odierna escort è estremamente riduttivo.
Si tratta, infatti, di una similitudine più apparente che reale, in quanto l’etera è una donna colta, raffinata, fisicamente attraente, che esercita in prima persona un potere sia in campo culturale che politico e non splende unicamente di luce riflessa. Una donna che si concede in cambio di denaro e di favori ai potenti o agli uomini di scienza, ma discute con loro alla pari e può anche condizionarne le scelte: ce la vedete una d’Addario qualunque, in arte “Brummel”, che parla di ermeneutica con Hans-Georg Gadamer…buonanima o di economia politica con Giovanni Sartori?
La escort, anche se il suo ruolo può limitarsi a quello di accompagnatrice di bella presenza, un ruolo marginale, decorativo, ben lontano da quello proprio dell’etera, è principalmente una prostituta d’alto bordo (e non “borgo” come scrive anche qualche collega “d’alto bordo”), spesso, spessissimo, quasi sempre, sprovvista di quei requisiti intellettuali e culturali che sono indispensabili a un’etera.
Ed anche l’accostamento alle geishe è assolutamente improprio. La geisha è anch’essa, non dobbiamo confonderla con la oiran, che è essenzialmente una prostituta, una donna educata, come l’etera, e versata nelle lettere, nella musica e nelle arti tipicamente giapponesi, che ha il compito di intrattenere l’uomo, ma in una posizione totalmente subordinata e unicamente tesa al soddisfacimento del suo piacere, non necessariamente ed esclusivamente di natura sessuale.
L’unico paragone proponibile è quello con le cortigiane venete del Rinascimento, sebbene, anche in questo caso, non vi sia “perfetto riscontro”.
Madama Butterfly non c’entra niente, ma è accettabile un riferimento a Veronica Franco…la “cortigiana onesta”: così si chiamavano a Venezia le cortigiane d’alto bordo, belle, colte, raffinate…e potenti, che non erano semplicemente donne di piacere, per distinguerle da quelle “di lume” che erano essenzialmente prostitute.
In quanto ad Aspasia di Mileto, moglie di Pericle e madre di suo figlio, la donna più potente di Atene, definirla semplicemente un’etera è, per usare un delicato eufemismo, riduttivo.
Federico Bernardini
Illustrazione: Etere, fonte http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Het%C3%A4ren.png?uselang=it