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Ma Premier e chi sei, Black&Decker;?

Creato il 17 settembre 2011 da Massimoconsorti @massimoconsorti
Ma Premier e chi sei, Black&Decker;? Uno dice: “Ma lo sai che sono meglio di un trapano?”. E l’altro risponde: “Mavalà, al massimo un utilizzatore finale”. Quando abbiamo letto una delle tante intercettazioni telefoniche fra Silvio Berlusconi e Gianpi Tarantini, ci siamo sentiti piccoli, ma così piccoli che a un certo punto abbiamo guardato la nostra sedia e non c’eravamo più. Eravamo scomparsi, sessualmente parlando ovvio. Capodanno 2009. Ore 12.07 del mattino. Silvio e Gianpi si telefonano per farsi gli auguri. Fra una puttanata (letterale) e l’altra viene fuori che Silvio ha ospiti in casa con lui, in quel momento, 40 donne (“perché non sono venute tutte altrimenti sarebbero state 67”). Playboy (il mensile) lo aveva appena eletto “politico più sexy dell’anno” e le donne facevano la fila per farselo. “Questa notte, dietro la porta della mia camera ce n’erano 11 – dice Silvio di un fiero che più fiero non si può – ma sono riuscito a farmene solo 8. Non si può arrivare a tutto, poffarbacco”. Letti i numeri dati dal premier a Tarantini c’è venuto un semi sturbo. A parte che (forse) 8 donne non le abbiamo avute neppure nel corso della nostra vita perigliosa, ma addirittura farsene 8 diverse in una sera sarebbe stato concettualmente impensabile oltre che fisicamente impossibile, nonostante la nostra giovane età. Abbiamo ripensato allora alle parole di Vittorio Feltri in tivvù quando, parlando dell’ars amatoria del padrone, ebbe a dire: “Ma c’ha l’età che c’ha. È un prostatico, ma come fate a credere a quello che dicono e scrivono sulla sua sfrenata sessualità”. A meno che il premier non sia come quel pescatore che dice al cacciatore: “Senti, se la tua lepre pesasse 5 chili di meno, il mio cefalo lo accorcerei di mezzo metro”, sembra che le pillole che gli diede il suo medico di fiducia, il dottor Stranamore-Scapagnini, facciano davvero miracoli perché Patty D’Addario, prima di testimoniare che con Silvio aveva solo sfogliato le margherite e parlato della "Fattoria degli animali", aveva magnificato le prestazioni del presidente del consiglio con un “uahu” che non lasciava dubbio alcuno. Aveva ragione Ronald Spogli, l’ambasciatore Usa in Italia che, nel suo rapporto riservato su Silvio riportato da Wikileaks, aveva scritto: “Il premier di notte scopa troppo. Il giorno si addormenta, è stanco, assente, inaffidabile. Però proprio perché è così, ci serve”. Ora i conti riportano. Silvio l’insaziabile, la cui potenza di fuoco sessuale è paragonabile solo alla potenza di foro del trapano da bricolage più famoso del mondo, è un bulimico che, se non tenuto a freno, è capacissimo di trombarsi la donna di servizio ottantenne intenta a rifargli il letto perché per lui, proprio come per il trapano, ogni superficie è buona per farci un foro. Non crediamo neppure agli apprezzamenti poco lusinghieri fatti su Angela Merkel perché se poco poco gli capitava a tiro in un momento di eccitazione parossistica, si sarebbe fatto anche lei. La questione che le sue amanti siano tutte molto più giovani, è invece la conseguenza del suo ego spropositato, quello che lo spinge a mettersi in competizione con altri maschi, uomini più giovani, magari fotografi, magari calciatori, magari atleti tout-court per farsi dire: “Come te nessuno mai”. La fregatura, per Silvio, è che ai giovani non occorrono né pillole né punturine (anche se si sta spandendo la voce che non sia proprio così), mentre lui per farsene 8 deve ricorrere al “sintetico” perché il peperoncino non basta. E ci fa impazzire Matteo Renzi che, ospite di Formigli su La7, dice che a lui, quello che fa di notte il premier non frega una mazza. Se Silvio fosse un netturbino, un casellante autostradale, un dottore di turno in ospedale, un lattaio, un salumiere, un professore di filosofia, della sua vita privata potrebbe fare tutto quello che vuole. Ma Silvio è il presidente del consiglio e non sta scritto da nessuna parte che grazie a una scopata devo farti avere un appalto milionario a spese del contribuente, perché questo significa essere ricattati e messi in una posizione di sudditanza che un premier non può permettersi. Una non può andare a letto con Silvio e ritrovarsi il giorno dopo a fare la giornalista in tivvù, la consigliera regionale in Lombardia, la ministra o la parlamentare europea, perché così facendo si sviliscono altri ruoli, altre professionalità e si continua a dare l’impressione che per una donna, fare carriera in questo paese, significa sempre e comunque mettersi a 90 gradi. Ma Renzi parla per invidia. Anche a lui piacerebbe ritrovarsi la fila fuori dalla camera da letto ma, al massimo, potrebbero starci gli impiegati del comune di Firenze che non ne possono più delle minacce quotidiane di essere rottamati. Comunque tutta questa storia è servita per sapere che a Palazzo Grazioli Silvio ha in cassaforte un fottio di moneta contante per le piccole esigenze giornaliere. I ladri sono avvisati e le mignotte che ricevono solo una farfallina in cambio di una sveltina pure. I soldi ci sono, e se una gliela fa appena annusare si materializzano in un istante. Proprio come un foro del Black&Decker: basta un colpetto sul pulsantino.

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