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Ma si’, parliamo d’altro

Creato il 17 settembre 2010 da Speradisole

PARLIAMO D’ALTRO

Parliamo d’altro, la vita continua, non bisogna fissarsi su un argomento, bisogna passare oltre, rimuovere cose spiacevoli. Detto in musica si può dire “scurdammoce ‘o passato siamm’e  Tripoli paisà” Ops, scusate “siamm’e Napoli paisà”.

E’ successo a Roma presso l’Ambasciata Libica.

Proprio ieri sera (16 settembre) presso l’Ambasciata libica a Roma si è tenuta una bella festa. Uno dirà come mai tanta festa all’indomani delle mitragliate che il nostro peschereccio “Ariete” di Mazara del Vallo ha ricevuto, in cambio delle donazioni che abbiamo fatto alla Libia e dei 5 miliardi di euro che paghiamo ogni anno?

 Si festeggiavano i 41 anni di dittatura Gheddafi. Nel 1969 Gheddafi, appunto, fece il colpo di stato e si impadronì della Libia.

Alla festa non c’erano solo i libici, ma c’erano proprio tutti gli italiani che contano. C’era il governo, l’opposizione, i funzionari più o meno importanti, l’elite mondana romana, qualche imboscato, e la Parietti. Una bella festa vivace ed allegra, alla quale ha partecipato anche quello a cui hanno sequestrato la barca, il Briatore. I soliti infiltrati di moda.

Si è parlato tanto e di tanti argomenti, della Francia con o senza il burqa, dei rom cacciati e definiti nomadi anche se hanno una casa, di Sarkozy che se l’è presa col Lussemburgo e gli ha detto: “è meglio che tu stia zitto perché sei troppo piccolo per parlare”.

Tanto ma proprio tanto, si è parlato ed anche bevuto, ma l’argomento “mitragliate” è stato accantonato. Appunto parliamo d’altro, tanto la vita dei nostri pescatori non è poi così importante. Il pesce fresco si può fare arrivare dalla Cina.

Come tutte le feste delle ambasciate è finita con un nulla di fatto. Una caciara di sfaccendati.



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