Le solite lettrici lo sanno: la sezione “ricettario” di questo blog se ne sta ben alla larga dalle ricette banali. E con «banale» non intendo «troppo facile» – roba sulla falsariga del pollo alla piastra di Elisabetta Canalis, per capirci:
Il piatto che vado a proporvi quest’oggi è il non-plus-ultra per la stagione: visto che siamo già in autunno, una bella minestrina calda stasera sarà gradita da grandi e piccini.
«Minestrina?!?… Scribacchina!»
Tu, solita lettrice, non interrompermi: mica parlavo di tristi minestrine fatte col dado! Non siamo su Giallozafferano o su un qualsiasi blog di blanda cucina (in realtà siamo su un blog che vorrebbe parlare di musica… uhm…).
Comunque.
Ve lo ricordate Last Dinner on the Titanic? … No?… Ok, vi rinfresco la memoria.
Periodicamente cado vittima di una terribile infatuazione per la barchetta più famosa della storia, il Titanic: ogni X anni mi assale una strana voglia di rivedere il filmone di James Cameron, sognando una storia d’amore come quella di Rose e Jack. In uno di questi momenti di crisi mistica ho scoperto – e immediatamente preso, ça va sans dire – su Amazon USA un incredibile ricettario con tutte le istruzioni per eseguire i piatti serviti sul Titanic la sera del 14 aprile 1912, proprio poche ore prima di colare a picco (apperò…).
Sulla crociera c’era un ristorante à la carte, un ristorante di prima, uno di seconda e uno di terza classe; sul libro sono riportate le ricette dei piatti serviti in tutti e quattro i ristoranti, compresi i Cabin Biscuits, ossia i biscotti che venivano dati in pasto ai poveracci di terza classe quando avevano il mal di mare (…). A parte queste piccole «delizie», direi che per il resto si tratta di ricette sopraffine, piatti estremamente ricercati e piuttosto chic.
Unico neo: i tre quarti delle ricette contengono carne o pesce.
Ti pareva.
Ma torniamo a noi.
Dopo avervi proposto tempo fa le inarrivabili Creamed Carrots (notate la finezza: aromatizzate con la cannella, quasi una ricetta fatta su misura per Scribacchina) e dopo avervi costretto a pasteggiare con Chateau Potatoes e Punch Romaine, oggi vi coccolerò con una minestrina che è un piccolo capolavoro: il Potage Saint-Germain, ossia una zuppa di piselli. Sul libro viene specificato che si tratta di una zuppa primaverile, ma noi non siamo fiscali e ce la faremo andare bene anche per l’autunno. Detto tra parentesi: il sapore ricorda più gli asparagi che i piselli… ma sono sottigliezze.
Passiamo dunque alla cose serie: ecco la ricetta, debitamente tradotta in italico idioma dalla vostra Scribacchina.
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POTAGE SAINT-GERMAIN
(zuppa primaverile di piselli)
Minestra inserita nel menu del blasonato Ristorante À la carte della RMS Titanic la sera del 14 aprile 1912*
Ingredienti per 6 persone:
- 1 cucchiaio di burro
- 1/2 tazza di porro affettato sottile (solo la parte bianca)
- 1/4 cucchiaino di sale e pepe
- 1 presa di zucchero semolato
- 2 tazze di piselli freschi o in scatola (se non avete quelli freschi vi suggerisco caldamente quelli surgelati, che farete opportunamente scongelare)
- 1 tazza di lattuga romana affettata sottilmente
- 2 cucchiai di prezzemolo tritato
- 6 tazze di brodo vegetale (va bene anche di carne se non siete vegetariani come Scribacchina)
- qualche ciuffetto di prezzemolo per guarnire
In una pentola larga sciogliete il burro a fuoco medio; unite porri, sale, pepe e zucchero, quindi continuate a cuocere per circa 5 minuti o finché il porro sarà diventato morbido. Unite i piselli, la lattuga, il prezzemolo tritato e una tazza di brodo; coprite e cuocete a fuoco medio per 5 minuti o finché i piselli saranno diventati morbidi.
Usando un frullatore ad immersione e unendo le 5 tazze di brodo rimanenti (poco per volta), riducete in crema la miscela di piselli e porri; aggiustate di sale e pepe se necessario. Rimettete sul fuoco, portate a bollore e schiumate la minestra, quindi servite in ciotole preriscaldate decorando con un ciuffetto di prezzemolo.
Suggerimenti di Scribacchina
- Per questa ricetta, fare la conversione dell’unità di misura «tazza» è una piccola impresa: impossibile trovare a quanto corrisponde, in peso, una tazza di lattuga; molto più semplice prendere una tazza, versarvi 230 grammi di acqua circa, segnare il livello dell’acqua e… voilà: avrete ottenuto un bel misuratore di tazza.
- Per i miei gusti questo Potage è un po’ liquido: troppo minestrina e poco crema. Che fare per addensarlo? Facilissimo: prendete un cucchiaio di amido di frumento, versatelo nel mestolo e unite un paio di cucchiai di Potage, mescolando direttamente nel mestolo fino ad ottenere una crema liquida e senza grumi che verserete nella pentola della minestra. Usando una frusta, miscelate bene il composto e fatelo bollire per un paio di minuti, sempre mescolando. Se volete un Potage ancora più denso, ripetete l’operazione con un altro cucchiaio di amido.
Bon appétit!
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* Attention s’il vous plaît (giusto per correttezza e per non sentirmi dire un giorno che ho barato): nessuno tra i passeggeri sopravvissuti intascò una copia del menu del ristorante à la carte per i posteri, ed è quindi impossibile sapere esattamente cosa proponeva lo pseudo-Ritz del Titanic la sera 14 aprile 1912; gli autori del libro hanno ovviato ricreando un menu plausibile, basato su ricordi e testimonianze di quanto era stato servito quella sera, e scegliendo in seguito le otto portate che un avventore-tipo dell’epoca avrebbe ordinato.