Italia 1975 Titanus
con Mismy Farmer, Barry Primus, Ray Lovelock
regia di Armando Crispino
Titolo internazionale Autopsy
Nel caldo agosto romano, Simona lavora in obitorio per approfondire i suoi studi sulla distinzione tra suicidio reale e quello apparente. Sembra essere un'estate molto proficua per la ricerca della ragazza: l'intensa attività solare sta causando un aumento di suicidi ma all'improvviso il cerchio di morti si concentra sulle conoscenze di Simona, forse sulla donna stessa..
Celebre tra i cultori del macabro italiano per la sarabanda di morti portati alla Morgue e la conseguente allucinazione della protagonista, il film di Crispino si distingue per i sottili tocchi d'ironia già evidenziati nella sequenza iniziale. La trama è molto prosaica ma l'autore sa intricarla per bene portando lo spettatore lungo derive che non centrano nulla con le cause dei delitti. Le motivazioni della spirale di morte che si innesca attorno a Simona diventano secondarie, verranno svelate solo nel finale mentre tutta la pellicola cerca (o finge di cercare?) di indagare sulla personalità disturbata dei protagonisti: la frigidità di Simona, dovuto al suo legame morboso per il padre play-boy, la follia latente di Paul Lenox, fratello di una delle vittime e diventato prete dopo aver causato un gravissimo incidente a Le Mans quando faceva il pilota.
Divertente anche la serie di personaggi secondari, a partire dall'inquietante portinaio sciancato.
Forse il gioco di depistaggio è un po' lungo e a tratti la storia perde mordente ma viene riscattata dalla magnifica colonna sonora di Morricone e dall'eleganza formale di Crispino che avevamo già riconosciuto a L'Etrusco uccide ancora.