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Macedonia. Pubblicate intercettazioni illegali; il Governo, ‘prove infondate’

Creato il 10 febbraio 2015 da Giacomo Dolzani @giacomodolzani

zaev_zorandi Giacomo Dolzani

Come da previsioni si è dimostrata molto dura la reazione del Partito Democratico per l’Unità Nazionale (Vmro-Dpmne), la formazione conservatrice del premier Nikola Gruevski
che dall’agosto 2006 governa la Macedonia, dopo le rivelazioni del leader dell’Unione Socialdemocratica (Sdsm), Zoran Zaev, il quale ha reso pubbliche le prove in suo possesso che dimostrano la veridicità delle accuse mosse dall’opposizione contro l’esecutivo, colpevole di aver intercettato illegalmente le telefonate di decine di migliaia di cittadini.
Durante la conferenza stampa indetta dai vertici del Vmro-Dpmne, nonostante la presenza di prove inequivocabili, è stata ribadita l’infondatezza delle affermazioni di Zaev, definito “un burattino nelle mani dei servizi segreti stranieri” , il quale viene accusato di puntare a distogliere l’attenzione dai problemi reali che affliggono la nazione e, soprattutto, di voler creare uno scenario politico che possa favorire interessi di parti terze, esterne alla Macedonia.
Dal canto suo Zaev, in una sua conferenza stampa parallela, ha presentato il materiale divulgato, contenente intercettazioni illegali di telefonate private fatte da politici, membri di Ong, giornalisti e degli stessi funzionari e compagni di partito di Gruevski, annunciando che a breve saranno diffuse altre prove in sostegno delle sue tesi.
A dimostrazione del controllo capillare del governo di Skopje sui mezzi di informazione, i media nazionali hanno dato una larga risonanza alle parole del governo, passando quasi sotto silenzio le dichiarazioni di Zaev e parlando solo marginalmente delle intercettazioni che quest’ultimo ha rese pubbliche.
Zaev, pochi giorni fa, è stato accusato di spionaggio ed attività sovversiva dal primo ministro macedone ed il suo passaporto è già stato ritirato; questo questo tentativo di decapitare i vertici del principale partito di opposizione arriva in contemporanea alle grandi manifestazioni che hanno visto decine di migliaia di studenti scendere in piazza contro il tentativo del governo di controllare anche l’Università pubblica, ponendo un esame di stato a supervisione statale, proteste che Tv e giornali nazionali hanno descritto come legate a doppio filo al partito socialdemocratico.

da Notizie Geopolitiche



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