Made in China
L’ho già detto che vivo nel posto più noioso del mondo? Quello che si accende due volte all’anno, per Eurochocolate
e per Umbria Jazz, per poi piombare nell’oblio della verde provincia italiota? Bene, sappiate che io vivo alla periferia, addirittura. In campagna. E
che da noi solo ultimamente è avvenuta la grande ed iconoclasta innovazione: sono sbarcati i cinesi.
Che novità, eh?
Insomma, arrivano i cinesi e stanno iniziando ad aprire i loro megamagazzini dove vendono di tutto, dalle spille da balia alla batteria per la macchina, passando per il macinasale.
Che dico, in un paese di manco 15 mila anime, non ne basterebbe uno? No, sono già a quota tre e nemmeno un ristorante cinese. Ragazzi, non è per dire, ma un take away cinese farebbe furore. Vuoi mettere passare per andare a casa alle otto di sera, dopo millemila ore di lavoro e comprare involtini plimavela e tofu flitto in quelle bellissime scatoline di cartone da film?
No, qui aprono soltanto negozi di oggettistica varia.
Inutili, via.
Ma sto divagando.
Dicevo, insomma, dell’invasione che coinvolge anche un immobile gigantesco, ex negozio di arredamento molto figo comprato in contanti sull’unghia dalla mafia cinese. Dicono, ovviamente.
Ed i commenti si sprecano, specie nel mio punto d'ascolto d'elezione delle opinioni del popolo italiano: lo spogliatoio della palestra.
"Eh, però... mica è giusto, questi cinesi si prendono tutto! Diventeranno i nostri padroni!"
"Vabbè, dai non esagerare."
"Eh, no! Io non ci compro nulla, non è giusto! Dovrebebro rispettare le nostre stesse regole!"
E qui mi sento il dovere di intervenire: "Sì, giusto, sono d'accordo. Dobbiamo rispettare tutti le stesse regole. Sei certa che loro non le rispettino? Se fosse così sarebbe anche colpa dello stato italiano che non controlla a dovere."
"E poi" mi fa eco un'altra ragazza "la maggioranza dei beni, anche di lusso, li producono in Cina. E lì stai certa che le nostre regole del lavoro non ce l'hanno! Che fai, non compri più nulla?"
"Ma che vuol dire? Se ci guadagna un italiano è diverso!"
"..."
"..."
Io mi arrendo, consapevole che parlare coi pazzi serve a poco, ma l'altra ragazza non si arrende davanti alla bovina espressione dell'italiota di turno e cerca spiegazioni. Invano. L'altra si stringe in spallucce, certa della sua verità provata.
A me, nel frattempo, è rimasta la voglia di involtini primavera...