La moda è stata e continua ad essere sicuramente uno degli elementi principali dell'identità dell'Italia Contemporanea, simbolo nel mondo della sua creatività, eleganza, stile e superba capacità industriale.
Valentino costumi teatrali Biancaneve
Affascinante percorso tra storia e immaginario, tra cinema, romanzo abiti appartenuti a personaggi storici che con il loro stile hanno segnato il gusto di un'epoca (come Gabriele d'Annunzio e le regine d'Italia, Eleonora Duse e Lina Cavalieri), ma anche celebri abiti di scena come le splendide creazioni di Piero Tosi per il genio di Luchino Visconti (il bianco abito da ballo di Angelica ne Il Gattopardo, interpretata da Claudia Cardinale, quello della tragica Livia Serpieri di Senso, cui diede volto Alida Valli, e le vesti di Silvana Mangano per Morte a Venezia); il celebre e discusso "pretino" pensato dalle sorelle Fontana per Ava Gardner e poi reinterpretato da Piero Gherardi per l'Anita Ekberg de La dolce vita; le scarpe realizzate da Ferragamo per Marilyn Monroe.
La storia della moda in Italia dal 1861 ad oggi, anche se solo dal secondo dopoguerra si può parlare di "moda italiana" vera e propria, capace di coniugare antica tradizione artigianale e moderna industria.
Dalla nascita dello Stato unitario a quella della moda italiana,la moda durante il Regno d'Italia (1861-1946): si tratta di una moda di alta qualità, ma non ancora configurata con un carattere identitario nazionale.
bozzetto abito anni 50 storia moda italiana
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Atelier e sartorie della penisola continuavano, infatti, a ispirarsi soprattutto alla Francia: ciò nonostante, diversi furono gli approcci per gettare le basi per una moda italiana.gli anni Cinquanta e Sessanta, quando si assiste finalmente alla nascita e all'affermarsi di una "moda italiana". La Repubblica ha avuto nella moda uno dei suoi elementi identitari, un elemento di rilancio e riscatto dell'Italia dopo la sconfitta nella seconda guerra mondiale.
Per approdare agli abiti di Pucci e delle sorelle Fontana, in quella che fu la gloriosa stagione della haute couture degli anni Sessanta: un avvincente viaggio sull'evolversi del gusto e dello stile, soprattutto femminile, con continui cambiamenti e ripensamenti: i volumi si ampliano o si assottigliano sul corpo, il focus si sposta dal seno al punto vita, all'imbottitura del pouf posteriore, mutano le altezze degli orli, sbocciano i décolletés, si alternano busti, corsetti, strascichi... Una variazione perenne, pur con linee di continuità, che conduce nel tempo alla comparsa di veri e propri atelier nazionali in luogo delle vecchie sartorie locali.
Salvatore Ferragamo
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Anni Settanta dal Novecento ai giorni nostri
Si tratta degli anni cruciali in cui nasce e si impone in tutto il mondo il fenomeno dell'Italian style e del Made in Italy che ha modificato fortemente l'immagine del Belpaese e ha reso la moda uno dei principali comparti dell'economia italiana.
Dunque dalla svolta degli anni Settanta spingendosi fino ai giorni nostri con le nuove generazioni di stilisti: il percorso inizia all'indomani dell'esplosiva spinta dinamica e dialettica impressa dal '68 che aveva consentito il ribaltamento di codici e certezze anche in fatto di stile e gusto del vestire che sembravano prima di allora inscalfibili, continuando col prêt-à-porter degli anni Ottanta per arrivare fino a oggi tra spinte contrastanti di opulenza e minimalismo, mentre nel frattempo la moda diventa un fenomeno prettamente italiano e industriale caratterizzato dalla flessibilità applicata all'inventiva, alla serialità e appunto all'industria.
Giorgio Armani San Remo 2011 abito Canalis
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Solo per fare alcuni nomi che hanno reso celebre poi in tutto il mondo lo stile italiano Giorgio Armani, Valentino, Gianni Versace, Gianfranco Ferré, Krizia, Franco Moschino, Dolce&Gabbana, Gucci, Salvatore Ferragamo, Fendi, Blumarine, Roberto Cavalli, Miuccia Prada, Alberta Ferretti e Max Mara e molti altri ancora.....
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