La pelle lacera del mattino
segnata da contraddizioni atmosferiche,
con i polmoni soffocati nel sonno
da incontri spinti con nebbie feroci
e raptus cannibaleschi
intorno al mio letto ansimante.
Nonostante ciò,
durante lezioni di geografia anatomica
sono riuscito a spiegare al sole:
in mezzo agli occhi
ho una montagna e due caverne,
più giù un pozzo,
via via si arriva fino a un ponte sospeso,
un sesso in eterna costruzione d’amore.