E’ scesa la notte a Madrid, accompagnata da un venticello fresco che, pian piano, ha raffreddato le temperature del pomeriggio caldo e ha sollevato i tovagliolini di carta sul tavolino esterno del ristorante. Tapas, questa sera, verso le dieci, come li spagnoli veri. Prima non si poteva. Prima c’e’ stato spettacolo.
E’ successo che questa trasferta – poco desiderata perche’ avrei avuto voglia di riprendere le mie abitudini, come un gatto, dopo le vacanze ma necessaria – e’ iniziata ieri con i saluti e la lista delle cose da fare ma, alla fine dell’elenco, un sorriso e una sorpresa. ” Domani si va a teatro”. Quando, all’inizio del progetto, il responsabile dell’azienda ci ha chiesto se ci avrebbe fatto piacere conoscere quanto possibile della cultura spagnola, nelle ore libere dal lavoro, abbiamo accettato con entusiasmo ma con poche aspettative. Non e’ passata volta in cui non ci abbia regalato piccole e grandi iniziazioni.
E’ un signore, di una certa eta’, di un’educazione dei tempi che furono, di una capacita’ comunicativa delicata. Una persona speciale, insomma, e anche i figli non sono da meno.
Questa sera, perciò’, siamo stati accompagnati al Teatro del Canal ad assistere ad un omaggio, declinato in flamenco, alla cantante Chavela Vargas. E’ stato coinvolgente, totalizzante.
Per un’ora e mezza, senza interruzioni, ho tenuto gli occhi puntati, dalla seconda fila peraltro, sul palco su cui sei musicisti, sei ballerini e l’interprete principale, Cecilia Gomez, hanno interpretato Cupaima, un omaggio alla cantante deceduta l’anno scorso e hanno raccontato la sua vita tormentata.
Ho nuovi spunti adesso: ho visto un flamenco non per turisti, ho da ascoltare e imparare canzoni che non conosco – e da riascoltare La Llorona-, ho da indagare sulla vita di altri artisti che orbitavano intorno alla cantante.
Questo per le prossime settimane. Lo tengo da parte per le sere autunnali. Domani invece sara’ un altro giorno di lavoro, spiegazioni, controlli e viaggi aerei ma pian piano arrivera’ venerdi sera: anche se per poche ore, mi aspetta il mare di casa nostra.
http://www.teatroscanal.com/espectaculo/cupaima-chavela-vargas-homenaje-danza/